«Siamo allo stremo, ritirate le truppe»

«Siamo allo stremo, ritirate le truppe» (ili estremisti islamici stretti d'assedio nella giungla: possiamo resistere per altri sei mesi «Siamo allo stremo, ritirate le truppe» Filippine, drammatico appello dei turisti rapiti al governo MANILA Sfiniti, rassegnali e con un ulti�mo, disperato appello per il go�verno filippino: «Ritirate le trup�pe che ci circondano*. E poi, vestiti, acqua potabile e articoli porl'igienopersonale, l 2\ turisti ostaggi dei ribelli islamici sull'iso�la di .Itilo sono stali trasferiti dai loro carcorieri ancora più noi proli nulo della giungla e rinchiu�si in una rudimentale gabbia fatta di rami. Si (iono aggravale lo condizioni della lurista tedesca Renalo Wallcrt, 57 anni, che soffre di iportensiono e che i ribelli hanno consentilo fosso stesa su una rudimentale barel�la. Suo figlio. Marc Wallerl. è alla disperazione: «Portateci via di qm, per piacere», ha implorato ai giornalisti. Poi ha chiesto ai sequoslralori di consentirò a sua madre di andar via con loro, ma ne ha oltcnulo solo un rifiuto. Ieri sono ripresi gli scontri a fuoco Ira i miliziani islamici e le truppe di Manila: secondo fonti governative sono morti un guerrìglioro e un soldato. Le truppe filippini! incalzano i sanguinari militanti musulmani, che hanno risposto proclamando di poter resistere «per altri sei mesi». Il presidente filippino Joseph Estrada è andato a X.amboanga, 150 km nord-est di dolo, per incontrare il negoziatore Nur Misuari. Immagini ripreso da cameratuen di una tv filippina, mostra�no i IO occidentali sani a salvi, ma dall'aria smarrita ed esausti por le estenuanti marce nella calura tropicale cui i ribelli di Aby Sayyaf li obbligano por sfug�gire ai soldati. Secondo un came�raman filippino, ripetuti colpi di mortaio sono esplosi a non più di un chilometro dal nascondiglio dei rapitori, mentre altri 3.000 uomini slatino giungendo a rin�forzo dei 2.000 militari già dispie�gali ar. assediare i ribelli. Gli scontri sono continuati an�che nella vicina isola di Basilan, roccaforte di Abu Sayyaf, che vi tiene ancora in ostaggio numero�si filippini, soprattutto bambini. rapiti un paio di mesi fa: il bilancio è di io morti, di cui 13 soldat i, due dei (piali decapitati. La pressione militare pan; mettere in difficoltà i negoziatori di Jolo, che non sono ancora riusciti due settimane dopo il rapimento nell'isola malaysiana di Sipadan ad avviare reali trattative, Estrada ha sottolinea�to di voler «salvare gli ostaggi, senza metterli in pericolo», ma il capo ili slitto maggiore filippino non ha escluso un'azione di for�za. I Quindici (sette dei rapili ap�partengono n tre paesi dell'Unio�ne europea) hanno confermato dalle Azzorre la partenza di Sola�mi: «È una missione diplomatica e umanitaria ha dello Mr. Pese o la nostra principale preoccupa�zione è la salvezza degli ostaggi». L'Uo ha chiarito che il suo compi�lo non è di mediare, ma la sua missione è stata tiepidamente accolla. «Più pubblicità si dà a questo problema ha detto il ixirtavoco di Estrada più questa genio potrebbe sfruttare ai suoi fini la situazione». I ribelli hanno liberalo ieri, dietro riscatto, un impiegalo di banca rapito da tre mesi e che ha detto di essere stalo fino al 2 maggio insieme ai 21 ostaggi d�Jolo. |e. st.l Il gruppo degli ostaggi occidentali prigionieri sull'Isola di Jolo

Persone citate: Abu Sayyaf, Estrada, Joseph Estrada, Sayyaf, Sola

Luoghi citati: Azzorre, Filippine, Jolo, Manila