Niente ora d'amore in cella di Francesco Grignetti
Niente ora d'amore in cella Niente ora d'amore in cella Il Consiglio di Stato boccia la proposta Francesco Grignetti ROMA Niente «ora d'amore» in carcere, il Consi�glio di Staio non vuole. E' stalo bocciato quell'articolo del nuovo regolameniocarcerario che aveva creato più aspettative tra i detenuti. Il testo, in preparazione da anni, scritto dall'ex direttore delle carce�ri Alessandro Margara, e presentalo dal governo e dal direttore Gian Carlo Caselli nel settembre scoiso, è stalo esaminato al microscopio dai Consiglio di Stato. Sono passaU indenni 130 articoli, lutti importantissimi per la vita in cella (dai menù differenziad per religione all'igie�ne personale), ma non quello che si era caricalo di maggiori attese e più aveva fatto dilbatlere:il diritto al sesso. fl sovraffollamenlo delle celle e l'inveochiomenlo delle strutture sono quelle che emergono in questi giomi II nuovo regolamento, almeno sulla corta, annun�cia una detenzione diversa, più umana. Ma in questo momento di forti tensioni arrivo la doeda fredda. E'dal 1987 che se ne discute, quando Michele Coìto indiriz�zò la primo circolare in merito ai direttari degli istituti, n magistrato pensava di avviare qualche cauta sperimentaziaiie. Poi si decise die era meglio adeguare le leggi, tanto più che l'innovazione si anda�va diffondendo in diversi Paesi europei. Di recente la Fronda ha seguito l'esem�pio ài Svezia, Danimarca, Olanda e Spo�glia dove l'amore in cella è già una realtà. In Italia, almeno pr ora, non d sarà alcuno «affettività» durante la detenzio�ne. Il regolamento volevo introdurre uno speciale colloquio di 24 ore del detenuto col portner, da effettuarsi in discreti appartamenti estemi al carcere, la poli�zia penitenziario, die peraltro aveva contesioto il progetto, si sarebbe limitata a un controllo estaroq. Il Consiglio di Stato ha eccepito che esiste una regola giuridi�ca invoucabile; ogni colloquio deve svol�gerà sotto il controllo visivo da parte del pereonale di cuslodio Gli ufiìd centrali devono ora decidere il da farsi: riscrivere l'articolo boedato, prevedendo un mini�modi «voyeurismo» delle guardie, oppu�re àpplicore il regolamento e rinviare o tempi migliori la rivoluzione del sesso in carcere. Nel primo caso, però, slitterebbe l'entrato in vigore di tutto il complesso. E negli istituii di pena si ottendero con ansia un ommòdemàmenio del regola�mento, dietisale al 1975, ma pare terri�bilmente invecdiiato. Il nuovo lesto prevede più colloqui al mese (si passa da 4 a 6), die si potranno svolgere andie all'aria aperta e senza vetro divisorio. Aumenta la durato della telefonata settimonole (do 3 o 10 minuti l'ima, attualmente sono concessi 12 minuli a) mese). Lo spirito generale è di favorire maggiormente i contatti con le famiglie. Gambiera anche la fisionomia dello vita in cella. Le finestre dovranno consentire Q passaggio diretto dell'aria e della luce. Cadrà il divieto di accendere o spegnere autonomamente la luce, la ra�dio o la tv. Ci sarà più attenzione all'igie�ne, concedendo l'acqua calda e il bidet. Per i detenuti di religione non cottolica sono previsti cibi differenziati e anche ministri di culto. E quanto al dbo, si promette maggiore attenzione: altualmenle si spendono 4000 lire di media a posto. E poi c'è lo sport, da orgonizzore in orari che favoriscano onche i detenuti lavoratori e studenti. Quanto al lovoro o olio studio, die è l'aspirazione di tonti delenuti, c'è la previsione di migliorare i corsi di studio, di introdurre istruzione secondaria e universitaria, di tenere sta�ge di formazione professionale. Il limile maggiore è lo scapezza dei fondi
Persone citate: Alessandro Margara, Consi, Gian Carlo Caselli, Michele Coìto
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