I MISTERI DEL MUSEO EGIZIO

I MISTERI DEL MUSEO EGIZIORACCONTO A PUNTATE I MISTERI DEL MUSEO EGIZIO Caccia a un assassino vissuto 3500 anni fa Prosegue la pubblicazione del racconto a puntate «I misteri del Museo Egizio», scritto appositamente per «TorinoSette» da Claudio Chiaverotti, sceneggiatore di fumetti, autore tra l'altro di numerose storie di «Dylan Dog». Questa è la seconda puntata, la penul�tima che appare anche sulle pagine di «TorinoSette» carta�ceo: dalla quarta in poi, «I misteri del Museo Egizio» con�tinuerà in esclusiva sul nostro sito internet all'indirizzo httpV/www.lastampa.it./Rubriche/Ultima/Rubriche/Ist/ to7Zmisteri.htm CCISO?!... Francesco Do�nati?» balbettò Aldo Ma�ria Fiume, soprintenden�te al Museo Egizio, dietro la sobria scrivania del suo uffi�cio. «Ma com'è successo?». «Per ora non posso dirle nulla», rispose l'ispettore Arcandi. «Anzi, sono venuto a fare domande». «Lei non... non crederà che l'assassino si trovi qui al mu�seo!». «Senta: dal poco che ho saputo finora, Donati era sca�polo, praticamente senza ami�ci, e il suo unico parente era un fratello che vive a Siena. Il solo posto che frequentava era questo. In più non c'erano u segni di effrazione sulla porta: quindi l'assassino doveva esse�re qualcuno che Donati cono�sceva, e ha fatto entrare. Per�ciò voglio interrogare tutti i suoi colleghi. Compreso lei, soprintendente». Aldo Maria Fiume, nell'im�peccabile gessato grigio che avvolgeva i suoi centodieci chili, ravvivò la stizzosa anti�patia che aveva provato al primo sguardo per quella spe�cie di teppista con la barba incolta che doveva aver ruba�to il tesserino da ispettore. Non riesco a crederci», disse Anna Rosa Demonte, direttri�ce del museo. Era una donna sui cinquant'anni, con l'aria un po' altera di Catherine Deneuve e il «Nodo di Iside», un amuleto egizio in pietra rossa, appeso al collo. «Ma chi può aver compiuto un jjesto simile? Francesco Donati era un uomo impeccabile, che ha dedicato la vita allo studio. Nessun colpo di testa, nessuna relazione avventata...». Quindi era un pazzo, pensò Ai candì. Se non fosse la vitti�ma, direi che l'assassino è lui. «Nessuna relazione avventa�ta, va bene...» ripetè l'ispetto�re. «Ma una giusta ce l'ha avuta?». «Beh, sì... è successo un po' di tempo fa». «Potrebbe darmi nome e in�dirizzo di questa signora?» «Si chiama Alessia Spina. Lavora qui come ricercatrice». • «* La sala di lettura del Museo Egizio aveva un odore di carta antica, e in quel momento, tra i tavoli deserti, c'erano solo Alessia Spina e l'ispettore Arcandi. «Sì, io e Francesco Donati siamo stati insieme, l'anno scorso», disse la donna, tiran�dosi su i capelli rossi caduti sul volto magro. «Ma è finita nel giro di tre mesi. O forse non era neanche cominciata. France�sco era cos�abituato alla solitu�dine che sembrava aver patirà di affrontare una donna. E poi aveva quindici anni più di me, e questo lo frenava ulterior�mente. Comunque eravamo ri�masti amici». «E non le aveva mai parlato di un nemico, invece?» buttò li Arcandi. «Qualcuno di cui avesse davvero paura?». Alessia sembrò voler dire qualcosa, poi si ritrasse. «Allora?» chiese Arcandi. «Ma no, è una sciocchezza... da alcuni mesi Francesco sta�va cercando un assassino...». «E lei la chiama una scioc�chezza?!». «...un assassino vissuto tre�milacinquecento anni fa, nel�l'antico Egitto». Claudio Chiaverotti (2 continua) mm 'lirmmMimmfL ■IHiiaiiil^ Particolare dinnpapiro del «Libro dei Morti» conserrato alMuseo Egizio di Torino, mffiffirante la scena della pesatura del cuore del defunto

Luoghi citati: Egitto, Fiume, Siena, Torino