L'indoeuropeo? Un fantasma venuto dall'Oriente
L'indoeuropeo? Un fantasma venuto dall'Oriente LINGUISTICA&ANTROPOLOGIA L'indoeuropeo? Un fantasma venuto dall'Oriente L'INDEUROPEO è quella lin�gua, di cui non si ha alcuna documentazione diretta, ri�costruita sulla scorta doi dati ricavati dalla comparazione del�e lingue sloriche, di cui gli studiosi hanno potuto accertare tali stretti legami da convincersi che esse derivano da una comu�ne favella perduta. Le lingue indoeuropee sono: quelle anatoUche, tutte estinte, tra cui l'Ittita; quelle indiraniche o arie (lingue indiane e iraniche); i vari dialetti ellenici; il Latino e le lingue derivate; le estinte lingue italiche (Osco, Um�bro, Sabello,..); le estinte lingue celtiche continentali (Leponzio, Gallico, Celtìbero); le lingue celti�che insulari (Gaeliche, d'Irlanda e Scozia; Britanniche, di Galles, Bretagna, o fino al Settecento Cornovaglia); Germaniche, (orientali: Gotico, Vandalo... estinte; settentrionali; l'eslinlo antico nordico e le moderne lingue danese, svedese, norvege�se, islandese; occidentali; dialet�ti tedeschi medio alti e alti supe�riori e dialetti tedeschi bassi, tra cui francone, sassone e dialetti olandesi, dialetti frisoni e dialet�ti anglosassoni); le lingue balti�che, tra cui l'estinto Pmssiano, il Lituano e il Lettone. Quelle slave meridionali (antico Bulgaro o antico Slavo ecclesiastico. Bulga�ro, Serbo-Croato, Sloveno, Mace�done), occidentali (Sorabo setten�trionale e meridionale. Ceco, Slo�vacco e Lechitico, tra cui Polac�co e Casciubo, suddivisi in Polabo e Slovinzio), orientali (Ucrai�no, Bielorusso, Russo); quelle tocari(ch)e (Arsi e Cucco); l'Arme�no; l'Albanese e le lingue di frammentaria attestazione co�me il Vendico, l'Iliirico, il Mossapico... Un linguista in vena tli polemi�che ha definito l'Indeuropeo rico�struito come una sorta di chime�ra ottonuta, soprattutto ad ope�ra di studiosi tedeschi in cerca di legittimazione culturale di fron�te alla clpssicità, mescolando una parto cospicua di Sanscrito a una quasi eguale di Greco, con spruzzate di Latino. Agitando il tutto, si sarebbe ottenuta una lingua totalmente inventata da glottologi illusi di avere ridato voce ad un popolo di nomadi guerrieri vissuti in un qualche sperduto angolo, chi dice dell'Eu�ropa settentrionale, chi lungo il basso corso del Volga, presso la regione in cui sono stali rinvenu�ti i Kui^ani (tombe a lumolo, databili intorno al IV e al III millennio a.C), chi, ancora, addi�rittura in Anatolia. La linguistica storica e compa�rativa nacque dopo che, con il colonialismo inglese in India, la cultura indiana fu esportata in Europa, e gli studiosi si accorse�ro delle straordinarie somiglian�ze di questa con il Greco, innanzi tutto, e il Latino. Si diede inizio a più attenti studi anche nel cam�po di altre lingue ad essa più strettamente correlate, come quella persiana antica cono�sciuta per l'avvenuta decrittazio�ne delle iscrizioni degli Achemenidi ed avestica nota tramite i testi religiosi zoroastriani. Tali studi ebbero terreno d'elezione, soprattutto, in Ger�mania. Gli studiosi tedeschi, sul�la scorta del movimento Roman�tico, che volgeva particolarmen�te la propria attenzione alla ri�scoperta della cultura genuina dei popoli rispetto alla pedisse�qua mutazione dei modelli classi�ci di Atene e di Roma, studiando documenti e testi letterari delle antiche popolazioni germani�che, non tardarono a vedere stretti rapporti tra lingue come il Gotico, l'antico Nordico, il Sàssone o l'antico allo Tedesco e il Sanscrito. E poiché il Sanscrito aveva svelato i propri strettissi�mi rapporti con le lingue della classicità, fu con orgoglio com�prensibilissimo che, coloro che erano sempre stali tacciati di "barbarie", scoprirono che le lin�gue che parlavano, la cultura cho avevano prodotto proveniva�no, come quelle sviluppatesi nel�le terre di Demostene e di Cicero�ne, dalla stessa matrice, quella che si disse dell'India e dell'Euro�pa o dr'l'India e della Germania (con un certo sciovinismo alemannico), ovvero, l'indeuropea (o indogermanica). Si scopr�che anche altri "bar�bari" erano stali partecipi di tanti natali. Con gli studi di Zeuss, Doltin, Pedersen, Thurneysen, anche Gaeli, Britanni e Celti continentali uscirono dalle nebbie in cui si erano rifugiali; i nostri antenati entravano di di�ritto nella grande famiglia del popolo delle steppe. Oltrelutto, il druidismo, liberalo da inter�pretazioni distorte, fu ricondot�to, rettamente, al bramanesimo del periodo vedico, e interprolato come un sistema sacerdotale espresso da un popolo dall'origi�naria struttura patriarcale, in cui si erano introdotti molivi culturali appartenenti a culture matriarcali europee. Se dovessimo dare una som�maria descrizione della lingua indeuropea ricostruita, potrem�mo ricorrere a quella fornita da H.I. Marrou a proposito della lingua occitana (provenzale, d'oc, occitanica). Comi quella può ricordare, alla meno peggio, un po' lo Spagnolo, un pò il Francese, un po' le parlale pada�ne, questa, foneticamente, ricor�da mollo una sorta di lingua greca in cui certe consonanti sorde aspirate come sono rima�ste sonore aspirale. La sintassi della lingua indeu�ropea, punto dolente della rico�struzione, potrebbe essere defini�ta, semplificando in modo estre�mo, come assai simile a quella greca, per quanto riguarda il verbo; all'indiana, per il nome e per l'uso degl'infiniti non ancora inseriti del lutto nel sistema verbale; e alle lingue germani�che e anatoliche per l'uso degli avverbi spaziaU (in forme corrispondenti a parole come: "dove", "verso dove", "da dove", "per dove"). Luca Quaglia Arte Indiana tradizionale: sculture con figure e divinità in un tempio
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