Un discusso mercato da 3 miliardi di dollari

Un discusso mercato da 3 miliardi di dollari AUMENTI TRANSGENICI Un discusso mercato da 3 miliardi di dollari LE cifre parlano da sole: 3 miliardi di dollari è il merca�to delle varietà vegetali transgeniche nel mondo; 65 mi�lioni di tonnellate la necessità globale di mais, grano, soia per coprire le esigenze delle popola�zioni. Nel 1998 la superficie mondiale coltivata con piante transgeniche è stata pan a 28 milioni di ettari. Gli Usa sono il Paese più interessato agli OGM (organismi geneticamente modi�ficati) con circa 50 specie vege�tali autorizzate con LI mais al primo posto, seguito da pomodo�ri, soia e cotone. Gli OGM sono largamente diffusi anche in Ar�gentina e Canada come pure a Cuba e in Cina. Ouesti sono i dati da cui si è lartiti per l'aggiornamento dela materia tenutosi nelle scorse settimane al Laboratorio Chimi�co della Camera di Commercio di Torino, dove sono stati analiz�zati i nuovi riferimenti normati�vi e le garanzie per i consumato�ri. Ma che cos'è un OGM? E' un organismo il cui mate�riale genetico è stato appunto modificato diversamente da co�me viene costruito in natura, mediante incrocio o ricombina�zione genetica. Si opera cioè, su singoli geni o gruppi di essi, presenti nel Dna di questi vege�tali, variandone le loro caratte�ristiche naturali. A questo pun�to viene da chiederci il motivo di queste alchimie biogeneti�che. Gli scopi delle principali manipolazioni genetiche su piante ed animali sono produ�zioni maggiori, l'aumento di alcuni componenti nutritivi, la miglior digeribilità degli alimen�ti, la maggior durata dei frutti, la tolleranza agli erbicidi, la resistenza ai parassiti (ma an�che a virus, batteri, insetti e funghi). Le modificazioni posso�no anche agire sulle produzioni di nuovi ibridi, sul controllo della fioritura della pianta, sul�la produzione di frutti senza semi, sulla resistenza a freddo, caldorsicchère salinità ,j f* Tutto ciò sembra un po' fan�tascientifico ma le nuove carat�teristiche sembrano positive: perché si è scatenato questo duro scontro tra favorevoli e contrari agli OGM? Le polemi�che e le campagne contro le variazioni genetiche sono state supportate da ambientalisti e tecnici del settore che mettono innanzitutto in guardia dal sem�plicismo con cui si sono messi sul mercato alcuni di questi prodotti senza conoscere esatta�mente quali siano gli effetti a lungo termine sull'ecosistema e sull organismo umano. In pratica essi affermano che, senza studi precisi sulle modificazioni ambientali nei luoghi di produzione e senza ricerche sull'uomo che si nutre di questi cibi, non è ammissibi�le vendere questi prodotti. Dal�l'altro versante le enormi multi�nazionali dell'agrobiochimica come la Monsanto, Novartis, Aventis e Dupont rispondono che gli studi da loro effettuati lossono garantire l'ambiente e a salute umana. E' vero che l'uomo ha sempre cercato di scoprire nuovi meto�di per migliorare qualità e quantità del suo cibo. Cos�come la lievitazione del pane e la fer�mentazione della birra sono permessi da microrganismi, si potrebbe pensare che le biotec�nologie possano migliorare an�ch'esse qualità e quantità di alcuni nostri alimenti. La preoc�cupazione però è che attraverso l'ingegneria genetica si creino nuove forme viventi che possa�no alterare l'evoluzione natura�le. Alcuni scienziati ribadisco�no che non c'è mai stalo miglio�ramento senza rischio. Questo però, non lo si conosce ancora perché le ricerche, per quanto serie e approfondite, non copro�no un tempo sufficiente per dare sicurezze. La legislazione in questo cam�po è partita da due direttive della Comunità Europea emana�le nel 1990. Sulla loro base sono stali recepiti due decreti legisla�tivi del 1993 concernenti "l'im�piego confinato di microrgani�smi geneticamente modificati e l'emissione deliberata nell'am�biente di OGM". Entrambi i documenti hanno il chiaro obiettivo di tutelare la salute umana e l'ambiente control�lando gli OGM creati sia in laboratorio con rischi di natura biologica, sia in campo aperto con monitoraggio continuo del�le emissioni verso gli ecosiste�mi. Da ciò si può notare che la legislazione fin dall'inizio ten�de a regolamentare e non a vietare. In Italia non è legale produrre OGM di nessun tipo. Quelli che circolano sono impor�tati da altri Paesi e sono ammes�si a seguito di controlli eseguiti dai ministeri della Sanità, del�l'Ambiente, del Lavoro e delle Foreste. Fino ad oggi sono 11 le varie�tà vegetali ammesse: 4 di mais, 4 di colza, soia, cicoria e tabac�co. A livello sperimentale sono 1500 gli OGM coltivati nella Comunità Europea di cui 570 testali anche in Italia. La que�stione chiave è una informazio�ne chiara sulle etichette dei cibi che arrivano al consumatore finale. Nel 1997 un decreto comuni�tario obbliga la precisa informa�zione di presenza di OGM nel prodotto "qualora questo non sia più equivalente allo stesso prodotto o ingrediente conven�zionale già esistente." Questa "equivalenza sostanziale" è il punto nodale su cui verte la legislazione di controllo e sul quale alcuni produttori giocano nel non riportare le indicazioni. In special modo il controllo si applica a prodotti o ingredienti alimentari derivati da semi di soia o granoturco geneticamen�te modificati poiché alcune case produttrici, per paura di non vendere più i loro alimenti, tendono a non indicarlo sulle etichette. In proposito, due regolamen�ti comunitari dei primi mesi del 2000 ed entrati in vigore in Italia il 10 aprile, disciplinano le eventuali contaminazioni ac�cidentali e l'etichettatura indi�cando un valore soglia limite dell'196 di presenza di OGM nei prodotti finiti o nelle miscele, valore che, se superato, deve essere obbligatoriamente indi�cato. Inoltre questo valore so�glia deve essere applicalo su lutti gli OGM e non solo su soia e granoturco. In Italia un altro decreto viola l'introduzione di OGM negli alimenti destinati ai lat�tanti e ai bambini fino a tre anni. E' possibile, infatti, trova�re soia e mais, geneticamente modificali in merendine, biscot�ti, dolci, omogeneizzali, gelali, cioccolato e prodotti dietetici; come pure in additivi, pop com chewing-gum e aromi. Le tecniche di rilevamento degli OGM si basavano finora sulle analisi delle proteine frut�to delle modificazioni genetiche attraverso tecniche immunologiche. Oggi a queste si è aggiun�ta l'analisi del Dna degli OGM per mezzo del PCR (Polymerase Chain Reaction). Mentre la ri�cerca delle proteine presenta alcuni svantaggi, quest'ultima metodologia è più precisa per�chè sfrutta in vitro l'atlivilà di un Dna-Polimerasi. Ciò pennel�lo di replicare in maniera espo�nenziale frammenti specifici di Dna al punto da renderli visua�lizzabili mediante tecniche di elettroforesi. A questo punto analizziamo i fattori positivi e negativi fino ad oggi rilevabili. A favore degli OGM ci sono la grande potenzia�lità per il miglioramento quali�tativo e quantitativo, la creazio�ne di super barriere genetiche tra vegetali e animali e sicurez�za totale. Contro possibili squi�libri incontrollabili su uomo e ambiente, la mancanza di test a lungo periodo e il timore di produrre sostanze dall'azione sconosciuta. Marco Buri Riccardo Arlotti Negli Stati Lniti sono 50 le specie autorizzate, con in testa mais, soia, pomodori e cotone. Quali sono i nuovi riferimenti normativi in Italia e le garanzie per i consumatori i sono 50 le specie izzate, con in testa omodori e cotone. i nuovi riferimenti normativi in Italia per i consumatori Peperoni e topi transgenici sulla copertina di «Science» del 14 aprile Udadi tuumana e lando gli laboratoriobiologica, scon monitole emissionmi. Da ciò legislazionede a regolvietare. Inprodurre OQuelli che ctati da altrisi a seguitodai ministel'AmbienteForeste. Fino ad otà vegetali 4 di colza, co. A livell1500 gli OComunità testali ancstione chiane chiara sche arrivafinale. Nel 1997tario obbligzione di pprodotto "sia più eqprodotto ozionale gi Peperoni e topi transgenici sulla copertina di «Science» del 14 aprile 65-» 4 3Terreno disponibile per l'agricoltura f 2 li terreno disponibile per l'ogricoltura sulla superficie terrestre sta diminuendo per cause diverse (siccità, salinità, urbanizzazione, inquinamento). La necessità di produrre cibo sta aumentando a causa dell'incremento della popolazione mondiale. Nel 2030-2040 il terreno non sarà più sufficiente per coprire il fabbisogno del nostro pianeta. Due le soluzioni possibili: aumentare la produttività per unità di superficie a ridurre la popolazione mondiale. 2050 E. Saio-Milano

Persone citate: Buri Riccardo, Dupont