I quattro oggetti più lontani costruiti dall'uomo

I quattro oggetti più lontani costruiti dall'uomo ESPLORAZIONE SPAZIALE ESTREMA I quattro oggetti più lontani costruiti dall'uomo Sono le sonde Pioneer e Voyager. Ogni tanto la Nasa riprende i contatti 9 zio oTtr UANDO l'hanno lanciata Ida Cape Canaveral, il 2 ' marzo 1972, tutto lo spaItre Marte era una zona inesplorata. Oggi, se fosse in grado di provare emozioni, la sonda «Pioneer IO» potrebbe guardarsi alle spalle ed essere orgogliosa di come il suo lavoro ha cambiato la concezione uma�na del Sistema solare. E nono�stante i 28 anni di navigazione la sonda, ormai diretta verso lo spazio interstellare, continua di tanto in tanto a far sentire la sua voce. L'ultima volta qual�che settimana fa, quando la trasmittente di bordo, con un segnale di appena 8 watt (la potenza di una lucette notturna per la camera dei bambini), è riuscita a raggiungere le anten�ne del Deep space network della Nasa dalla distanza di circa 11 miliardi di chilometri. Decana delle quattro sonde ormai "laureate" interstellari, Pioneer 10 ha al suo attivo diversi primati. Per cominciare è stata la prima ad attraversare la fascia di asteroidi che si trova tra Marte e Giove, la prima a spingersi oltre l'orbita di Plutone, per molto tempo è stato il più lontano oggetto costmito dall'uomo, scettro ce�duto nel 1998, quando fu sorpas�sata dalla più veloce Voyager 1. Sulla sua scia arrivarono le altre tre: la sua gemella Pioneer 11, lanciata nel 73 e le più sofisticate Voyager 1 e 2, parti�te nel settembre e nell'agosto del 1977. La storia è quella di 4 missioni impeccabili che le han�no portate a sorvolare Giove (tutte), Saturno (il Pioneer 11 ed i due Voyager), Urano e Nettuno (entrambi visitati dalla sola Vo�yager 2). Oggi questi quattro esploratori meccanici formano la prima avanguardia umana verso le stelle. A bordo, come si sa, le testimonianze del pianeta da cui provengono; lamine d'oro incise per le Pionerr, di�schi con immagini e suoni della Terra per le «Voyager». La «Pioneer 10» punta verso la costellazione del Toro e passe�rà dalle parti della stella Aìdebaran (a 68 anni luce di distanza) tra oltre due milioni di anni. C'è una caratteristica che distingue nettamente questa sonda dalle altre quattro; è l'unica a viaggia�re in direzione opposta rispetto al movimento del Sole nella Galassia. Ci sarà da rimpianger�la quando non potrà più essere contattata, cosa che gli scienzia�ti si aspettano entro qualche mese. Delle quattro solo la «11» è andata persa. Le comunicazioni si interruppero nel novembre del '95. Ma il suo viaggio è tutt'altro che finito: anche sen�za dare più notizie di sé conti�nua a correre in direzione della costellazione dell'Aquila. Quanto alle Voyager, entram�be godono di ottima salute, ad una distanza dal Sole di II miliardi e mezzo di chilometri per la 1 e 9 per la 2. Anche loro sono destinate a perdersi per l'esaurimento dell'energia forni�ta dai generatori nucleari. Nel tempo che resta c'è molto lavoro scientifico da compiere per le tre sonde ancora in con�tatto, alla ricerca dei veri confi�ni del sistema solare. Il primo punto da raggiungere è Veliopausa, la zona nella quale il vento solare non riesce più a espandersi, frenato dal flusso di particelle atomiche che viaggia�no nello spazio Interstellare. In passato si pensava che fosse molto più vicina al Sole, invece non è ancora stata raggiunta. Ma almeno le Voyager, secondo le previsioni, dovrebbero essere ancora in funzione quando arri�veranno da quelle parti. Molto al di là c'è poi quello che viene considerato il confine estremo: la nube di Oort, dove sciami di comete sono ancora legati alla debole attrazione gravitaziona�le dei Sole. Ma qui c'è poco da fare; alla distanza di due anni luce, la Nube di Oort sarà rag�giunta solo tra ventimila anni. Solo allora potremo dire di esse�re usciti dal sistema solare, Americo Bonanni . ' ■ / " *f*..' t-• / Liu;. IW9 ., ■ . / fi'l.' .1976 . • *. D.v i^/.V ^ . . ' , ' 4 ■ ♦. \ • La rotta di'l • ." V T. ..PionCor 10" ' punta verso V la costpllaziont V dt>l Toro La rotta della sonda « Pionoar 10» (Nasa) punta verso la costellazione dei Toro

Persone citate: Americo Bonanni, Giove, Ida Cape Canaveral, Nettuno, Oort, Saturno

Luoghi citati: Aquila