Un pezzo di Medioevo attorno al Gran Sasso di Giovanni Tesio

Un pezzo di Medioevo attorno al Gran Sasso ROCCHE, CHIESE E CASTELLI TRA L'AQUILA E CAMPO IMPERATORE Un pezzo di Medioevo attorno al Gran Sasso . WEEKENDGiovanni Tesio L tragitto è quello della Pesca�ra-Roma. Per chi percone la A14 si tratta di imboccare a Pescara la A25 percorrendone il tratto che asseconda la linea del torrente Tirino noU'esalto confine tra il Parco Nazionale della Maiel�la ancora abbondandemenle inne�vata e quello del Gran Sasso d'Ita�lia e dei monti della Laga impen�nacchiali da un bianco non meno grondante. Un percorso che chi viene da Roma può diversamente impostare lungo le diramazioni della A24. Dopo essere usciti al casello di Popoli non resta che prendere la statale 153 in direzione dell'Aqui�la. L'effetto di straniamenlo è quasi immedialo. Lasciate le fumiginose ciminiere delle officine Bus�si, il viaggio si fa subito antico e l'occhio corre a destra e a sinistra della strada pur molto scorrevole su paesaggi di mandorli fioriti di rosa, di muretti a secco, di ulivi radi, di borghi rupestri, cinerini come castelli di sabbia, e di chieset�te di foggia romanica, qualcuna anche diroccala. Cartelloni pubbli�citari a parte, e come entrare in un pezzo di medioevo di fascino rusti�co, quasi intatto. A sinistra Capestrano, al zona in cui è stalo rinvenuto il guerriero custodito al Museo archeologico di Chieti. A destra, adagiata come un gregge, s'intravede in lontananza Ofena, la patria di Nicola Moscardelli, scrittore prolifico e dimenti�cato tra Otto e Novecento. Più avanti, avvitata ad un cocuzzolo come in un disegno infantile, s'in�contra Navelli, oorgo noto per la coltura dello zafferano oltreché per ossero stalo il cuore di un boi romanzo di Gian Luigi Piccioli, 'Epistolario collettivo», pubblica�lo da Bompiani nel '73 (una storia di emigranti che intrecciano le loro voci in un girotondo di speranza e povertà). Assolutamente prescrittiva la sosta a Bominaco, dove converrà salire al castello trapezoidale, di cui si vedono di giù le torri quadra�te e la torre cilindrica. Ma sopral�lullo cercare la e1 lesa di Santa Maria Assunta e l'Oratorio di San Pellegrino, vale a dire ciò che resta dell'antico complesso abbaziale strategicamente costruito dai benedettini a 975 metri sul livello del mare lungo la strada che dalla Sabina portava all'Adria�tico. Nel caso in cui si trovassero chiusi gli ingressi, basterà non scoraggiarsi e resistere alla tenta�zione di cambiare rolla. Rivolgen�dosi a qualcuno del luogo varran�no indicate o l'abitazione di Ales�sandrina Tiberi Andreucci o quel�la di Berardo Cassiani, che possie�dono le chiavi e che saranno pronti a venire in soccorso. La tenacia della ricerca verrà ripaga�ta da due veri gioielli di arte romanico-abruzzese. La chiesa di Santa Maria Assun�ta, databile a non prima degli inizi del Xll secolo, ha tratti semplici e austeri, tre absidi es�senziali che si annunciano ester�namente e un solo portale. Ma non delude nemmeno l'interno, dove spiccano il soffitto a cuspi�de, l'ambone, la cattedra addossa�ta all'abside centrale, il leone stiloforo che regge il candelabro della Pasqua. Lo stupore più forte è pero custodito dall'Oratorio di San Pel�legrino, chiesetta modesta fuori ma ricca dentro come un forziere. Fato conto di entrare in una bolle con volta a sesto acuto (e dunque ormai aperta all'influenza del goti�co d'oltralpe), una botte completa�mente fasciala da affreschi che risalgono al 1263, quattrocentosettanta metri quadrati figurati da tre distinti autori rimasti anoni�mi, il Maestro dell'Infanzia, il Maestro della Passione, il Mae�stro Miniaturista, probabilmente tre monaci cos�nominati in rap�porto a quanto hanno dipinto. Seguendo il filo discorsivo del�la vita di Cristo, il primo le scene del ciclo natalizio, il secondo della passione e della sepoltura, il terzo di tratto più minuzioso e calligra�fico quelle del «calendario», ossia "l'intero ciclo stagionale delle opere e dei giorni, da gennaio a dicembre. Nonostante che i re�stauri siano giunti soltanto a me�tà, e che l'altra metà sia per ora nascosta dalle impalcature, il col�po d'occhio (e il tuffo al cuore) sono assicurali. Uopo un bagno d'arte e di religic ita ancora pulsante, un ritorno nel paesaggio di natura risalendo borghi fino a San Pio delle Camere. Da San Pio (sullo sfondo i monii Silente e Velino con la catena del parco regionale), basterà piegare verso Harisciano e da Barisciano verso Calaselo passando per il borgo medioevale di S. Stefano di Sessano 11250 metri). Arrivati a Calaselo sarà bene lasciare l'auto e awiars a piedi versi la Roct a che t'intravi de di sotto, una torre di avvista mento che risale al Xll sei dove e stato giralo in parte il film di Richard DÌonner (Ladyhawkt una fiaba americana di falchi, lupi e magiche angherie interpre lata da Matthew Brodderick, Rutger Hauer e dalla splendida Mi�chelle Pfeiffer Per chi voglia percorrere sentieri montuosi Campo Imperatore e a due p.i^s, Per chi ami i .sentieri dell ini l'Aquila è appena più io là Capestrano dove fu ritrovato il guerriero custodito al museo di Chieti. E poi: Ofena Bominaco e Calaselo La Rocca di Calaselo W Assergi Parco Nazionale Gran Sasso GARGANELLI ECINGHIALE IN, UMIDO AL RIFUGIO ■ ACaloscio, sosia al «Rifugio delia rocca» di P. Baldi, 30 coperti lei. 0862930423 o www.conor.il'rocca. Pappardelle al sugo di lepre, garganclli ai funghi, cinghiale in umido con patate, agnello alle erbe, capriolo con polenta, auslata di crema e lamponi o torta di farro e mandorle, L. 30-35.000. Per chi voglia pernoltare. camerata unica (25.000) o appartamento 1150.000). L'AQUILA SD FontecdDo tf W OvindoliQ «n V. OCelano W mm* OAveziano

Persone citate: Baldi, Berardo Cassiani, Castelli, Gian Luigi Piccioli, Hauer, La Rocca, Matthew Brodderick, Pfeiffer, Tiberi Andreucci