«Il candidalo premier c'è già: sono io» di Fabio Martini

«Il candidalo premier c'è già: sono io» «Il candidalo premier c'è già: sono io» Berlusconi al vertice Ppe: «Monti? Al massimo sarà ministro» Fabio Martini ROMA Il delizioso pranzo è appena finito, dal roof dell'hotel Hassler lo sguardo su Roma è ammaliante e in quest'atmo�sfera Mario Monti si avvicina a Pierluigi Castagnetti e a Clemente Mastella e; chiede: "Ma, secondo voi, che signifi�calo può avere il pranzo e il convegno del Ppe di oggi?». Mario Monti e un gentleman, si esprime con eleganza ma �due segretari capiscono l'anti�fona: il professore vuol»; capi�re se una sua eventuali; candi�datura al posto tli Berlusconi potrebbe fare il miracolo di spostare Ppi e Udeur dall'Uli�vo al Polo. Castagnetti e Ma�stella spiegano a Monti che «le alleanze ormai sono conso�lidate» e con quelle parole sembrerebbe perdere signifi�cato politico il pranzo che fino a pochi minuti prima ha visto riuniti attorno allo stes�so tavolo i leader dei partiti aderenti al l'pe: Berlusconi, Casini, Buttiglione, Castagnet�ti, Mastella e Dini, Ma un'ora più tardi la sor�presa: è niente di meno che Pierferdinando Casini a rilan�ciare il ballottaggio MontiBerlusconi: «Se resterà que�sta situazione politica, come i cenuodestra abbiamo già un I premier designato: Herluaconi». E Monti? «E' personalità importantissima e certamen�te il tavolo dell'Hassler po�trebbe vederlo bene come pre�sidente del Consiglio». Come dire: se per davvero una parte dei seguaci di Mastella, Casta�gnetti e Dini decidessero di passare; il Rubicone, a quel punto tutto diventa possibile, persino un cambio in corsa Berlusconi-Monti, Ora la mi�sura f: colma, anche Silvio Berlusconi capisce l'antifona e tocca a lu�stroncare ogni illazioni;. Il Cavaliere lo fa con la proverbiale chiarezza: «Monti ha una statura, uno spessore, un'esperienza per cui potrebbe' ben essere auto�revole componente di qualsìasi squadra di governo...». An�che come premier? «Quel po�sto è già occupato», e con le dita Berlusconi indica sé stes�so. l�alla fine della lunga gior�nata del Ppe, la «notizia» ò proprio questa: il Cavaliere è slato costretto a spiegare una volta ancora quel che a parole nessuno osa più discutere: se il centrodestra vince, a palaz�zo Chigi ci va luì, Silvio Berlusconi. E così, almeno por il momento, l'operazioneMonti si esaurisce, spenta da una doppio ostacolo: la com�prensibile ostilità di Berlusco�ni, reduce da due vittorie elettorali; il collocamento or�mai stabile di popolari e Udeur sulle trincee del centro�sinistra. Certo, a lasciare una finestra aperta sul futuro ci pensa Francesco Cossiga, una delle «menti» dell'operazio�ne: «Monti? Eccellente pre�mier. Anche se ci sono prima di lui altri candidati sia nel centrodestra che nel centrosi�nistra». Alleanze ormai granitiche? Qualche dubbio resta proprio a Berlusconi. Ieri, nel pranzo organizzato dal duo Ppe Martens-Agag sulla terrazza del�l'Hassler, è stato proprio il Cavaliere a stuzzicare Mastel�la: «Clemente birichino, ma lo sai che se vuoi passare dalla nostra parte non c'è più molto tempo?». Battute lasciate ca�dere tra il serio e il faceto, ma concepite con un unico scopo: far capire all'irrequieto Ma�stella che le porte del Cavalie�re sono sempre aperte. Diverso, mollo diverso l'ap�proccio di Pierluigi Castagnet�ti; il segretario del Ppi ha partecipato, assieme a tutti gli altri, sìa al pranzo che al convegno pomeridiano e appe�na ha saputo delle dichiarazio�ni di Casini su Monti, lo ha sottilmente preso in giro: «Mi sembra che Casini stia facen�do discorsi all'insaputa di Ber�lusconi: se il Cavaliere solo sospetta che si sta pensando ad un altro leader, Casini rischia l'espulsione dall'alle�anza!». E poi uno spruzzo di vetriolo: «Il centrodestra con�ferma tutti giorni che ha un proprietario che è Berlusconi. E lu�concepisce soltanto coop�tazioni dalla sua parte e io j non ho interesse a discutere I di questo argomento neanche a tavola». E visto che i due schiera�menti si stanno assestando sempre più in vista della battaglia delle Politiche, nelle prossime settimane qualche novità potrebbe spuntare tra �partitì-ppe del centrosini�stra. Dice Mastella: «A me pare che nei popolari stia crescendo l'interesse per arri�vare quanto prima ad un forte coordinamento dei gruppi par�lamentari». La protesta dei dipietnsti fuori dalla sala che ha ospitato il «parlamentino» dei Democratici Nella foto grande Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi

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