Del Piero, un graiie a Malesani di Fabio Vergnano
Del Piero, un graiie a Malesani L'attaccante della Juve assicura che il ko di Verona è stato smaltito e tranquillizza i tifosi: lo scudetto non ci sfuggirà Del Piero, un grazie a Malesani «Ci carichiamo ripensando alla sceneggiata diParma» Fabio Vergnano TORINO Poker d'assi servito. Per Ales�sandro Del Piero la Juve è nella stessa situazione di chi ha in pugno il gioco e pregusta già un «piatto» prelibato. «Non c'è nul�la di più appagante di avere in mano le carte vincenti» annun�cia Pinturicchio paragonando la sfida caliente con il Parma a una sorta di gioco d'azzardo in cui la Juve parte con la sicurez�za di poter far sua l'intera posta. Partita e scudetto. Due punti di vantaggio pare siano una dote che tranquillizza, an�che se dopo il colpo di sonno di Verona alla Juve hanno attiva�to la spia dell'allarme rosso e ogni giorno c'è una processione di Grandi Capi che corrono per capire se è tutto a posto. Ieri, per la seconda volta in tre giorni, sono arrivati al Comuna�le, in ordine di apparizione, Bettega, Umberto Agnelli e Mog�giAncora due giorni e sapremo se la Juve floscia come un pallone sgonfio vista domenica scorsa ha ricaricato le batterie in tempo utile. All'allenatore del Verona, Claudio Prandelli, che ha visto una Juve «intristi�ta». Del Piero, sfoderando un sorriso, risponde così: «Ha det�to la verità. La nostra è stata una prestazione triste, ma ora abbiamo la possibilità di ribalta�re il giudizio e di offrire subito un'altra impressione». Forse la tensione di sentire la Lazio sempre più vicina vi ha logorati? «In questi giorni in noi c'è un mix di umori diversi. Diciamo che siamo tesi, ma anche molto motivati. Sono due sensazioni che dobbiamo trasferire sul campo nella maniera più adat�ta, anche se non è sempre facile trasformare le tensioni in ener�gie vincenti come vorrebbe Sac�chi. La partita di domenica può riballare tutto, soprattutto can�cellare l'immagine di una Juve spenta. E' come giocare una finale e questo clima di attesa mi piace da pazzi». Attenzione, perchè a voi le finali non hanno sempre portato fortuna. «SI, ma il nostro bilancio degli ultimi anni non può considerar�si fallimentare. Diciamo che è positivo al cinquanta per cento. Essere sempre dei numeri uno non è facile». Sentite molto la pressione di questo momento decisi�vo? «L'avvertiamo noi, ma credo che pure la Lazio non stia meglio. Anche se il fatto di averci rosicchiato tanti punti può metterla in una situazione psicologica più favorevole». Come avete fatto a dilapida�re un vantaggio che era arrivato fino a nove punti? «Perchè nel calcio ci sta lutto, anche che si prendano delle epiche bastonale come quella di Verona. L'importante è non per�dere mai la convinzione in se stessi». «All'andata fra voi e il Par�ma fin�con quel pareggio di Crespo a tempo scaduto e con Malesani in versione tarantolato. Ricorda tutto nei dettagli? «E come potremmo aver dimen�ticato. Anzi, quell'immagine di Malesani che si luffa su Crespo per festeggiare è il ricordo più vivo di quella domenica, ne abbiamo parlalo spesso in que�sti giorni nello spogliatoio. Po�trei sbagliarmi, ma mi sa che metterà un pizzico di peperonci�no in più sulla sfida». Scudetto possibile già do�menica? «Noi siamo convinti di conqui�starlo. Non mi sbilancio sul giorno della festa, intanto sarei tentato di firmare subito per un pari nostro e uno della Lazio a Bologna». Non pensa che se perdeste questo scudetto dovreste far perdere le vostre trac�ce per chissà quanto? «Non considero questa possibili�tà. Sono fiducioso e ottimista. Comunque abbiamo già raggiun�to l'obiettivo di partenza che era quello di rientrare nella Champions League. E non so quanti ci credevano. Ora cer�chiamo di acciuffare il resto. E visto quello che abbiamo fatto sarebbe la cosa più giusta esse�re noi i campioni». Ma ci vogliono i gol. Chi li segna? «E' stato un nostro punto debo�le per tutta la stagione. Per il futuro è un aspetto da migliora�re. Tuttavia ci sono anche pochi gol al passivo e questo ci ha permesso di essere comunque al vertice». «Nello spogliatoio parliamo ancora di come festeggiò quel gol di Crespo Abbiamo in mano le carte vincenti, ma dobbiamo affrontare questa sfida con la grinta di una finale» Del Piero esulta per un gol: non segna su azione dal 18 ottobre '98 a Vicenza
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