Hendel, risate a ruota (quasi) libera di Osvaldo Guerrieri

Hendel, risate a ruota (quasi) libera Successo dell'attore con «Occhio alla penna» al Teatro Colosseo di Torino Hendel, risate a ruota (quasi) libera Dai trapianti alla politica e qualche volgarità di troppo Osvaldo Guerrieri TORINO Paolo Hendel ha più parole che capelli. La cosa sarebbe priva d'importanza se non diventasse un elemento di stile, un disguido poetico. In lui, l'affettuosa appa�renza della «pelata», incornicia�ta da un'aureola biondiccia, si rovescia nella parlata fitta, ter�ragna, incline al dileggio, allo sfottò e soprattutto a quel condi�mento verbale nel quale s'intrec�ciano gli anatomismi che sem�brano ormai imprescindibili dal�l'espressione comica. E' vero: le cosiddette parolacce ormai le dicono pure i sacrestani, hanno invaso perfino le accademie; ma da nessuna parte provocano l'ef�fetto che si registra a teatro. Hendel dice cazzo (pardon) e in platea esplode un boato. C'è da meditare? A voi la scelta. Di sicuro non mediteranno i molti giovani che l'altra sera hanno affollato il Colosseo per il nuovo spettacolo di Hendel, «Oc�chio alla penna». Per loro anda�va bene così. E anzi quando l'anatomia maschile si arricchi�va dei suoi naturali corredi e si doppiava negli equivalenti fem�minili era come andarsene a braccetto per i viali dell'Elisio. Quel pubblico faceva torto all'at�tore, che è bravo e intelligente; ma l'attore faceva davvero poco per condurre i suoi spettatori su un terreno meno corrivo. Percor�rendo in continuazione il palco�scenico per tutta la larghezza, bevendo spesso acqua minerale, ha definito la serata una chiac�chierata a ruota libera. In real�tà, sotto l'apparente casualità, le ruote non erano libere per niente, erano imbullonate a te�mi precisi: il check-up, la politi�ca, la pubblicità, la manipolazio�ne genetica, la scoperta del�l'America. Gli argomenti erano strutturati «a cannocchiale», nel senso che l'uno era il prolunga�mento dell'altro. E Hendel, par�tendo per esempio dalla questio�ne dei trapianti, illustrandoci jer paradosso quel che accadreb)e invertendo gli innesti di un pollice o di un pene, può tran�quillamente approdare al tema spinosissimo della manipolazio�ne genetica, che può avere qual�che parentela con la flora e la fauna che popolano lo scenario pohtico dei trifogli e degli asinel�io Presto avremo a che fare anche con Cip e Ciop, profetizza Hendel. Par di cogliere un'eco di Da�rio Fo. Con la differenza che qui il nucleo è meno solido, mo to più sfrangialo, diluito in un ritmo che avrebbe bisogno di qualche buona stretta. Poi arri�vano i bis. Arriva Carcarlo Pravettoni, la maschera attesa for�se fin dall'inizio. E arriva un seguito a quel tentativo di storia biologica che Hendel ha avviato qualche anno fa. In questa tra�sferta torinese, che durerà fino a domani sera, mostra come l'homo semipiegatus conquista la posizione eretta. Gattonava come al solito, il semipiegatus; ma questa volta era inseguito da un lyrannosaurus un pochellino infoiato. Direte: che c'entra con l'evoluzione della specie? C'entra, c'entra. Come? Via, un po' d'immaginazione. Paolo Hendel piace ai giovani

Persone citate: Cip E Ciop, Fo, Hendel, Paolo Hendel

Luoghi citati: America, Torino