londra dà un dispiacere a Tony Blair di Fabio Galvano

londra dà un dispiacere a Tony Blair Londra dà un dispiacere a Tony Blair Eletto sindaco Km 41 rosso», il premier lo cacciò dal Labour Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Tony Klair è fuggito, il più lontano possibile. Un vertice ieri a Belfast con il premier irlandese Berne Ahcrn. per tentare oggi il rilancio del processo di pace in Ulster, gli ha dato modo di pernottare lontano dalla Londra delle sue miserie, dove rassegnato avrebbe assistito al trionfo del suo più grande nemi�co politico del momento. E' stata la sua giornata più nera da quando, tre anni fa, rovesciò il regno dei conservatori: Ken Livingstone, «Ken il rosso», ha vinto secondo gli exit poli le elezioni die in nome della dovolulion blniriana ma con esilo ben diverso da quello che il iritno ininislro aveva auspicalo lanno ricrealo questa volta a suffragio diretto la carica di sinda�co di Londra spietatamente elimina�ta negli Anni 80 da Margaret Thatcher proprio per piegare Livingstone. Un trionfo per l'uomo contro cui, fino alle ultime ore, Blair si era battuto dopo avergli negato la nomi�nation laburista ed averlo espulso dal partito. La bandiera rossa sven�tola sul Tamigi Secondo gli exit poli Livingstone, 54 anni, londinese, figlio di un marinaio, ha travolto Wk dei voti, che diventano 5196 dopo la conta dello «seconde scollo» il candidalo conservatore Steven Norris, votato per disperazione persino du molti sostenitori del New La�bour in un disperalo voto tattico contro «Ken il rosso» (e infatti avrebbe ottenuto in prima battuta il 25nZ(i dei voli, in seconda il 310Zo). Ha umiliato il candidato ufficiale del Labour, l'infelice ex ministro dolla Sanità Prank Dobson (I40/»), e la candidata liberal-democralica Susan Kramer (I2yr.l. Ha vinto, in�somma, a mani basse, l�ad accresce�re i crucci di Blair poiché le disgrazie non vengono mai sole si profila una batosta per i laburisti anche dalle elezioni di 152 ammini�strazioni locali, lo slesse che il Labour aveva rapinato ai conservalori in uno dei momenti più diffìcili 1996 del governo Major. I quali conservatori parevano in grado, nella notte, di mantenere terza votazione della giornata nera di Blair il seggio parlamentare nella suppletiva di Romsey, dopo la mor�ti! del deputalo Michael Colvin. «Chissà se i londinesi intendono comportarsi da idioti», scriveva ieri mattina il noto commentatore Paul Johnson dallo reazionarie pagine del «Uaily Mail». Chissà, domanda�va, se sono pronti a «spararsi in entrambi i piedi regalando un volo (rivolo, irresponsabile, disinvolto e autodistruttivo a Ken Livingstone, il candidalo anarchico». La risposta è stata un roboante sì. In uno dei massimi contri del capitalismo occi�dentale i cinque milioni di elettori (ma pare cho l'affluenza allo urne sia stata poco più del 3096) ha vinto l'uomo cho, accusato di ossero stato «troppo socialista» con il suo Greater London Council aveva replica�to: «Non sono slato abbastanza di sinistra». Vane le manovre di Biair. vana persino la lettera che il primo ministro ha indirizzato mercoled�a un milione di elettori esortandoli a votare Dobson, a «non tornare ai giorni della politica a effetto che non sortiva a cun risultato». Certo, Livingstone non avrà vita facile. Si occuperà di trasporti, di polizia municipale, di sanità; ma le decisioni finali e soprattutto i finan�ziamenti resteranno in mano al governo. Lo frenerà l'Assemblea (25 seggi) in cui il New Labour sta emergendo secondo le proiezioni come prima forza; e che a maggio�ranza di due terzi potrà anche riscrivere il bilancio disegnato dal sindaco per amministrare i 3,6 miliardi di sterline, circa 12 mila miliardi di lire, che avrà a disposi�zione dal governo. Livingstone avrà un consistente peso politico; ma spetterà ai 32 comuni della città gestire scuole, servizi sociali e net�tezza urbana. Già si parla di «manet�te» un potere di veto del ministro degli Interni per impedire a «Ken il rosso» il controllo della polizia che un tempo intendeva esautora�re. L'uomo che giustificava l'Ira e criticava la monarchia, che dice si all'euro e no allo aulo nel cuore di Londra, cho accusa il sistema finan�ziario del capitalismo di avere fatto più vittime di Hitler e approva gli ideali del «popolo di Seattle» ha vinto contro tutto e contro tutti, soprattutto contro le macchine di partito. Una notte insonne, a Bel�fast, per Blair. Secondo gli exit poli il candidato radicale straccia il partito del premier e iTories Si profila una batosta per i laboristi anche dal voto di 152 governi locali «**^ Il candidato indipendente Ken Livingstone, «Il rosso», saluta giornalisti e sostenitori dopo aver votato

Luoghi citati: Belfast, Londra, Seattle, Ulster