Refereiidum, bloccata la legge «puliscMiste» di Maria Grazia Bruzzone
Refereiidum, bloccata la legge «puliscMiste» Referendum, bloccata la legge «pulisci-liste» Manca il numero legale per cinque volte. Rinvio a marted�Maria Grazia Bruzzone ROMA Tutto rinviato a marted�per la legge «pulisci-liste» che dovrebbe eliminare 'à morti e i fantasmi», abbassando il quorum del referen�dum di un milione e mezzo di voti. Al Senato è mancato per ben cinque volte il numero legale e il presiden�te dei senatori della Quercia, indi�gnato, accusa An, promotrice del referendum antiproporzionale, ma se la prende soprattutto con la maggioranza, nelle cui file spiccava�no numerosissimi vuoti. Pratica�mente, se An era dimezzata (presen�ti ventun senatori su quarantuno), il gruppo misto, disertato da diniani, socialisti, verdi, tutti proporzionalisti, risultava decimato (14-16 presenti su 53) e altrettanto il Ppi (9-10 su 31), mentre degli undici senatori dell'Udeur all'ultima vota�zione non ce n'era nessuno. Un «sabotaggio» che Angius, in una conferenza stampa improvvisa�ta a tarda sera, definisce «incom�prensibile e intollerabile per la dignità delle istituzioni». «Se questa è la partenza della maggioranza nata sostenendo il govemo Ama�to...», commenta furibondo, invo�cando un incontro di maggioranza per riaffermare l'Impegno preso al momento della fiducia ad Amato, nel cui programma figurava anche la legge pulisci-liste: «Uno strumen�to che nulla ha che vedere col merito dei quesiti». Gli stessi argomenti invero il presidente dei senatori Ds aveva già sostenuto ieri mattina di buon'ora incontrando proprio i capigruppo del centrosinistra, registrando una sostanziale freddezza o addirittura un'aperta ostilità. Se il popolare Leopoldo Elia si trovava nell'imba�razzo, davanti alla ministra dei Rapporti col Parlamento Patrizia Toia, del Ppi, ma impegnata per ruolo a garantire la presenza di tutti i parlamentari, il socialista Osare Marmi prendeva le distanze e il capo dei senatori dell'Udeur Roberto Napoli rispondeva per le rime che il suo partito, antimaggio�ritario convinto e favorevole al�l'astensione al referendum (poche ore dopo Clemente Mastelle invite�rà «ad andare in collina o in montagna»), non si sentiva affatto impe�gnato su questa legge. «Almeno finché non esiste un partito unico concludeva non ci potete impedire di adottare la strategia che più ci aggrada». E lo scontro andava avan�ti al telefono con toni anche più pesanti. Né l'Udeur sembra inten�zionata a cambiare idea :«Se voglio�no farcela i Ds devono convincere An a una presenza massiccia», spie�ga sardonico. Rammaricato per l'accaduto, Ma�rio Sogni annuncia che oggi stesso il comitato per il s�scenderà in piazza per protestare davanti a Palazzo Chigi. I referendari invocano un decreto legge d'urgenza. «Amato ci aveva prospettato anche questa pos�sibilità», sostiene Poppino Calderisi e altrettanto fanno i radicali, che oggi incontreranno i democratici dell'Asinelio per concordare iniziati�ve comuni. Opinioni opposte sulla necessità e legittimità di un decreto legge hanno esposto al presidente Ciampi il comitato trasversale per il no al referendum elettorale, quello per il no ai licenziamenti e il movimento por il maggioritario, saliti ieri al Quirinale, «Scandaloso» per il pri�mo, presieduto da Diego Novelli, che ha esposto al capo dolio Staio le ragioni del no all'abolizione della quota proporzionale, «che peggiore�rebbe la leggo attualo senza risolve�re il trasformismo e anzi creando disaffezione fra gli elettori». «Inam�missibile» per il secondo, coordina�lo da Sergio Garavini, è stalo invece difeso dal movimento presieduto da Luigi Abele. «Se il Parlamento non riesce a fare il suo dovere è del tulio legittimo», ha spiegato Achille Occhetlo. Nel frattempo Silvio Berlusconi, forte di sondaggi sempre più negati�vi sul raggiungimento del quorum, ripete che dal consiglio nazionale di Fi uscirà l'indicazione por una loiaIo libertà di volo. «Inlanlo solo il 4 ; per cento degli italiani andrà a votare», afferma sicuro. Il leader del Polo si compiace con l'allealo Fini por «l'atteggiamento di pruden�za». Quanto alla logge pulisci-liste «una logge in materia c'è già. Caso mai aggiungo insinuante bisogna scoprire perché finora non è siala applicala». Molti gli assenti di An ma anche nella maggioranza Angius, Ds: «Se questa è la partenza della coalizione...» Mastella: «Finché non ci sarà il partito unico, non ci potete impedire di adottare la strategia che più ci aggrada»
Luoghi citati: Roma
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