«Onorevoli colleghi, sarò brevissimo»

«Onorevoli colleghi, sarò brevissimo» LA VITTORIA PEU'OPPOSIZiONE FRA BATTUTE E ACCUSE Al PRESIDENTE VIOLANTE «Onorevoli colleghi, sarò brevissimo» I deputati in guerra contro il «muro» dei 30 secondi l'aula Filippo Ceccarelll SIGNOR Presidente, sarò bre�vissimo...». Il miglior esordio, o almeno quello più spiritoso, si deve all'onorevole Lucio Maren�go, di An, come documenta d'altra parte anche il resoconto stenografi�ca della seduta di ieri che dopo tali paralo segnala: «vivi applausi» e «si ride». Si è riso abbondantemente, ieri, nell'aula di Montecitorio, perché il tempo assegnato ai deputali inten�ti a fare ostruzionismo sul «sanito�metro» era di appena 30 secondi, neanche cinque righe di testo. E l'intervento di Marengo, quel suo fulminante «sarò brevissimo» giun�geva appunto al culmine di innume�revoli prolesto e fervide lamenta�zioni per l'esiguità del tempo. In linea con l'atmosfera parlamentare di ieri, è stato pure il seguito del�l'orazione marenghiana: «Vorrei so�lo suggerire agli italiani un ambo secco: 48, Govemo che non parla e 17, il sanitometro». La trovata ha avuto un certo successo. «Presidente, onorevoli colleghi, non vi ruberò più di 30 secondi»: ha comincialo così, poco dopo, il berlusconiano Giuseppe Amato, anche se occorre riconosce�re che l'effetto è stato molto più contenuto. Si saranno comunque divertiti gli allievi del liceo scientifico «E. Arnaldi» di Carbonia, presenti in tribuna insieme con quelli, già più smaliziali, della scuola di giornali�smo televisivo di Perugia. Dal loro osservatorio hanno potuto seguire dal vero una delle rare sessioni di ostruzionismo sincopata e vincen�te. Di salito, infatti, chi si oppone a qualche provvedimento lo fa senza troppe speranze. Nelle dinamiche d'aula, la perdita ragionata e pro�tratta di tempo, eventualmente an�che la prova di resistenza fisica che non di rado comporta il filibuste�ring, serve più che altro a mettere in luce gli sforzi dell'opposizione e a far saltare i nervi alla maggioran�za e al govemo. Cosi è stato al tempo del grande scontro «la notte più lunga di Montecitorio» sul Patto Atlantico (1949); cosi, al Senato, la terribile domenica delle Palme del 1953, quando vennero sfasciati i banchi del govemo e sradicale le tavolette degli scranni per impedire l'appro�vazione della «legge truffa». Formi�dabile fu rostruzionismo missino sulla legge che istituiva le Rregioni ; memorabile quello del Psiup sul cosiddetto «decrolone» economico; eroico consideralo il numero dei deputali che lo praticarono e quan�to accadeva di notte in un'aula ad alto tasso etilico quello dei radica�li sulla legge Reale. In anni più recenli (1993) i senatori leghisti sperimonlarono una forma dilato�ria della «alla giapponese» cho più della parola meltova in gioco il corpo; per cui durante le operazio�ni di voto si muovevano lenlissimamenle, un piccolo passettino, si fermavano, facevano una profonda inspirazione e cosi via. Alla Came�ra, nonostante accortezze di contin�gentamento dei tempi, si è rimasti più legati alla lunghezza surreale degli interventi, anche con «effetto serraglio», come ai tempi dolla ma�novra aggiuntiva di Prodi, e quindi con un alternarsi di scariche di furore conseguenti al senso di impo�tenza e di inattività. Eppure, in tulli questi casi, l'epico ostruzioni�smo è stalo sempre battuto. Stavolta, invoco, c'è scappato il risultalo politico. Era pili facile, certo. La maggioranza è incerta, sonilo. 11 tempo stringeva. E sui decreti le limitazioni suno relative. Eppure, si direbbe che la regola dei «trenta secondi» tanti no iia fissali Violante sulla baso di un preceden�te per chi avesse voluto allungare i tempi parlando in dissenso dal proprio greppo ha anche mutato la fisionomia dell'ostruzionismo cho rispetto al passalo è parso più compresso, veloce, seriale, performativamente sfottitorio o a tratti anche educalo, so non addirittura cerimonioso nei confronti del presi�dente, L'onorevole Mancuso ha elogia�lo e ringrazialo Violante, giacché «nessuno quanto Lei, con tali melo�di, sta propiziando un sentimento di rivolta contro le angherie» ecce�tera. Gli onorevoli Gramazio e Pisa�nu hanno insislenlcmenlo richie�sto l'inslallazione in aula di un cronomotro cho in lùlura consenta agli oratori di verificare con esattez�za (il capogruppo di Forza Italia ha contestato tale esattezza) quanti secondi mancano. «Tracciando un bilancio della sua presidenza ha inizialo l'onorevole Armaroli gli studiosi di diritto parlamonlaro del futuro...». «Si occuperanno di cose più serie» ha taglialo corto lui. C'è da dire che Violante, per quanto accusalo da Buontempo di aver lascialo edulcorare noi reso�conti alcuno suo male parole rivol�to il giorno prima all'onorevole Zacchera, ó sialo anche al gioco. Allo primo proteste ha riconosciuto che ironia secondi sono pochi, giu�sto «il tempo por salutarsi affettuo�samente». E verso la fino della seduta, durante una caotica esibi�zione di cartelli, ha riproso chi non voleva ascoltare; «E' una bolla gior�nata, si può andare a prendere il solo».

Luoghi citati: Carbonia, Perugia, Pisa