Monti premier, ni vin le nmnovre di Fabio Martini

Monti premier, ni vin le nmnovre IL COMMISSARIO EUROPEO APRIRÀ' OGGI IL CONVEGNO PER I 50 ANNI DEL PARTITO POPOLARE EUROPEO Monti premier, al via le nmnovre Lo vuole Cossiga. Per Berlusconi farà il ministro retroscena Fabio Martini ROMA SCUSATK, ma qui chi si siede�rà?», «...e i giornalisti dove li mettete?». Alejandro Agag, questo ragazzo di Irent'anni che dà del tu ai leader moderati d'Europa, è più meticoloso di una formica: alle tre del pomeriggio, eccolo perlustrare la sala della Camera dovi' oggi si terrà il convegno per celeorare i 50 anni del Partito popolare europeo. Del Ppo, Agag è il segretario, in (inesto posto-chiave lo ha voluto José Maria Aznar ad è proprio (|iiiisio rampollo spagnolo ad ave�rli organizzino nei minimi detta�gli il convegno al tinaie partecipe�ranno i litigiosi leader italiani che aderiscono Ppc: Silvio Berlu�sconi e Pierluigi CasUign.itli, l'iancesco Cossiga e Clemcn' : Mastella, Lamberto Dini, Pierferdiniindo Casini, Rocco Uulliglione. Ma la vera sorpresa è un'al�tra. Ad aprire l'incontro, sarà un italiano che al P )e non è iscritto, neanche a lilo o personale: il irofossor Mario Monti. Dice di ui Agag: «La mia opinione ò slraordinariamente positiva: è il commissario più rispettato e più influente della Commissione eu�ropea». Agag è uomo di mondo: ieri ha pranzato all'Eden con Cossiga e lui preso il tè con Berlusconi e se parla in questi termini di Mario Monti e anche perdio sa che l'ex rettore della Bocconi e destinato a diventare nelle prossimo setti�mane uno dei personaggi-clou nelle segretissime trattative del�la Casa delle libertà. E l'apertura del convegno affidala proprio a Monti non è un caso: per il commissario europeo alla concor�renza si coltivano due progetti mollo importanti, anche se assai diversi tra loro. Cechi immagina Munii come leader di un nuovo Polo moderatissimo e chi invece pensa a lui come uomo di punta di una squadra capitanata da Silvio Berlusconi. Uà una parte c'è Francesco Cossiga: capace come pochi di legeere in anticipo la polilica italiana, l'ex Capo dello Stalo è convinto che «il governo Amalo possa segnare una svolta» e che il centro-sinistra possa risalire la china. E dunque, «per vincere le elezioni contro il socialista e laico Amalo dice il fido Angelo Sanza la Casa delle libertà deve avere una solida ala cattolica e pensiamo ai popolari, a Mastella, a Dini...». E per staccare questo inondo dal ccniro-sinislra, quale miglioi calamita di personaggi come il Governatore Fazio o co�mi' il professor Monti? «Proclamari; una cosa di questo tipo oggi dice Sanza sarebbe provocato�rio noi confronti di Berlusconi. No, non la possiamo mettere in questa chiave. Almeno in questo momento...». Negli ultimi giorni anche Sil�vio Uorlusconi si è convinto che Giuliano Amalo potrebbe costitui�re un avversario ostico. Certo, i suoi ultimi sondaggi, commissio�nati .ni hoc, dicono che «una promiorship carismatica è mollo più attraente di una premiership tecnocratica», ma è del tutto ovvio che uno smottamento nel campo avversario sarebbe una manna. Ecco perché, in queste ore il Cavaliere ha ripetuto ai suoi cho Monti potrebbe diventa�re il regista dolla politica econo�mica del nuovo governo del cen�tro-destra, oppure, «se Monti vo�lesse restare super iiartos», per lui si immagina una destinazione di prestigio: la presidenza del Senato. Nell'entourage più stret�to del Cavaliere si punta su Mon�ti, ma si punta forte anche sul leader del sindacato cattolica, su Sergio D'Antoni perché «questi due personaggi pormetlorebbero per davvero di allargare i confini della Casa delle libertà e a quel punto il Ppe sarebbe tutto da una liarte...». Certo, gli ultimi sondag�gi su D'Antoni sono stati deluden�ti: la settimana scorsa Giulio Androotti e Paolo Cirino Pomici�no hanno parlalo a tu per tu con il leader della Cisl, hanno sondalo le sue intenzioni e alla fine hanno tratto la stessa conclusione: «Per il momento D'Antoni non si muo�ve dal sindacato». Una prima verifica dei tanti progetti che brulicano nella Casa delle libertà si avrà oggi nella nuovissima sala conferenza di palazzo Marini, l'ufficio dislacca�lo dolla Camera dove si svolgerà la celebrazione dei 50 anni del Partito popolare europeo dalla dichiarazione di Robert Schuman. «Questa racconta Agag è la seconda volla noi giro di pochi mesi cho tutti i leader italiani del Ppe si riuniscono allomo allo slesso tavolo. A Strasburgo andò bene e anche so mi paro difficile che a breve ci possano essere grandi novità, il dialogo potrebbe infittirsi in futura e dare risultati importanti». Certo, Agag non può interferire, ma una cosa la dice: «A me interessa che il futuro governo italiano abbia il suo nucleo nelle forze del Ppe, abbia delle fondamenta centriste». Gli fa eco il cossighiano Sanza: «Que�sto convegno arriva in un momen�to molto importante: è interes�sante capire se Berlusconi vuole spostare il confronto da un piano ideologico, improponibile con il socialista-laico Amato, ad un pia�no programmatico e culturale. Il primo segnale potrebbe darlo pro�prio nel convegno del Ppe». L'euro commissario alla Concorrenza della Commissione europea Mario Monti: su di lui puntano parecchi settori del centrodestra per le Politiche del 2001

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