Referendum, appello di An: andate a votare

Referendum, appello di An: andate a votare Referendum, appello di An: andate a votare Subito scontro al Senato per la «ripulitura» delle liste ROMA «Credo che An debba invitare ad andare a votare». Gianfranco Fini esce allo scoperto sui referendum e prendendo cautamente distan�za dall'invito all'astensione di Berlusconi rinnova il sostegno pieno del suo partito ai due quesi�ti sul maggioritario e sull'abolizio�ne del finanziamento pubbUco dei partiti, in coerenza con l'impe�gno profuso a suo tempo da An nella raccolta delle firme, lascian�do libertà di voto per gli altri, sui quali nel partito esistono fra l'al�tro posizioni divergenti. Unica novità: «Per evitare confusioni pohtiche» An marcerà da sola. Intanto, mentre Mario Segni e gli altri riformatori scendono in piazza nella prima manifestazio�ne referendaria, il ministro del�l'Interno Bianco non esclude che il governo possa emanare un decreto per ripulire le liste dai «morti e fantasmi» che elevano il quorum al 55a,i. Ieri sera, dopo la fiducia ad Amato, il dibattito cominciato a palazzo Madama si è subito arenato dopo che Fi, che in commissione aveva votato a favore, ha presentato una pregiu�diziale di sospensione dell'esa�me. Un atteggiamento, hanno spiegato i senatori azzurri, moti�vato da una circolare che Bianco avrebbe già spedito nei giorni scorsi ai comuni per allertarli a predisporre le misure necessarie per attuare la «ripulitura» dello liste. Bianco ha replicato facendo notare che il governo ha presenta�to in tempo il ddl al Senato. Il dibattito è shttato a oggi, ma il contingentamento dei tempi deci�so da Mancino dovrebbe assicura�re il voto in giornata. «Un'iniziativa ingiustificata che rischia di creare un gran pasticcio», sostiene Fi, spalleggia�ta dalla Lega. Dunque Fini. Se qualcuno si illudeva che An re�stasse defilata, appiattendosi sul�le posizioni del Cavahere, si è sbaghato. Il portavoce Adolfo Urso lo aveva già annunciato som�messamente nei giorni scorsi. Adesso è Fini stesso a spiegarne le ragioni: «Non capisco quale danno possa avere il governo dal mancato raggiungimento del quo�rum», dice ai suoi. «Si tratta di un referendum, quindi politicamen�te non ci saranno ne vincitori ne vinti». Per Fini poi questa scelta non spacca affatto il Polo. «Mar�ciamo divisi per colpire uniti», sostiene, e ribadisce l'obiettivo comune de! bipolarismo, sfatan�do la teoria che vorrebbe An fautrice del maggioritario per il timore di essere emarginata: «Do�lo il nostro successo del 16 aprie, del grande centro non parla più nessuno», taglia corto. Non che Fini non creda più fino in fondo alla campagna referenda�ria che considera «già finita, e comunque mollo soft». In ogni caso precisa che An non si confon�derà con la sinistra in manifesta�zioni comuni, tanto meno coi referendari ai quali rimprovera il non aver votato contro il governo Amato. Questi in ogni caso incassano con piacere il ritorno all'ovile di An. Mario Segni si complimenta «perii sostegno riconfermato alla battaglia referendaria», mentre Marco Taradash ironizza sulle sue battute liquidatone sulla campagna elettorale, invitandolo a renderla lui più vivace. 1 deputa�ti riformatori si sono presentati a piazza Navona con un grande «SI'» giallo fatto di palloncini e cartelli che raffiguravano Bossi, Bertinotti e Buttiglione, emblemi di quell'«anonima ribaltoni» che mina la stabilità dei governi e non a caso «oggi mira a insabbia�re i referendum», va dicendo Segni, spiegando che questo «è l'ultimo treno per cancellare la partitinocrazia». «1 referendum non sono di destra ne di sinistra e non sono nemmeno una rivinci�ta», dicono in coro i referendari. Un punto di vista opposto a quello che sostiene proprio Butti�glione, il quale accusa l'ini di non capire che «se il SI' antipropomonale dovesse vincere, quelli della sinistra ripartirebbero». Rimpro�veri al leader vengono anche dall'interno di An. Alessandra Mussolini, por esempio: «Gian�franco, fate un sacco di pranzi e cene con gli alleati del Polo, perchè non trovato una posizione comune? » lo esorta, paventando che il 21 maggio se non s�raggiun�ge il quorum, si dica che gli sconfitti sono i promotori del referendum. Ma il Polo compren�de già in so vario posizioni; pro�prio ieri Pierferdinando Casini, prendendo atto delle divisioni del Ccd, ha annunciato libertà di voto. Nel frattempo, gli ultimi sondaggi correggono verso il bas•so le provisioni di voto;-per Datamedia voterà dal 46 al 48 per cento degli italiani, per Abacus solo il SOggrcento.. !in.i;.b " . NONFABGU UN FAVÓRE 1 Mario Segni avvia in piazza la campagna elettorale del Comitato per il s�al referendum elettorale che punta ad abolire il 2596 della quota proporzionate alla Camera. In basso l'ex presidente di Confindustria Luigi Abete ^ ..^

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