L'aut out della Francescato ai Verdi di Antonella Rampino

L'aut out della Francescato ai Verdi LE PUB ANIME DELLA GALASSIA AMBIENTALISTA L'aut out della Francescato ai Verdi Via chi non crede al rinnovamento « retroscena Antonella Rampino ROMA IL disagio e l'imbarazzo di Mauro Paissan, Il silenzio osti�nato di Edo Ronchi. I ripetuti no comment di Luigi Manconi. La rappresentazione pubblica di quel che va succedendo ai Verdi di Grazia Francescato non è uno spettacolo allegro, e ha trascina�to sulla soglia della fiction anche il nascente governo Amato, che si è presentato al Colle con un ministro, Edo Ronchi, dimissio�nario prima ancora di aver giura�to, e al Parlamento per il voto di fiducia dopo la gag, ministro per le politiche comunitarie sarà An�na Donati, no Carla Rocchi, anzi nessuna delle due, dobbiamo de�cidere, spostate la fiducia di mez�z'ora, poi si vedrà. Un colpo di teatro, nel solito teatrino della politica italiana? No, lo spettacolo di un'implosio�ne. Sarà pure, come dice appun�to Paissan, che «nella situazione vigente nella coalizione, i partiti più piccoli messi sotto pressione esplodono». Ma i racconti a mez�za bocca, gli aneddoti dietro le quinte, se non proprio di pugnali nascosti sotto il mantello, come nella grande dicci del tempo che fu, narrano come, a furia di combatten i la dura battaglia con�tro il transgenico e il bioetico mutante, la vera mutazione gene�tica in atto è quella dei Verdi. Dall'ambientalismo classico, difesa del paesaggio, del territo�rio, dell'albero e del sasso, alla nuova frontiera della bio-politi�ca, la lotta alle manipolazioni dei cibi, alla globalizzazione scientifico-economica. La via di Seatt�le, appunto, lungo cui si è incam�minata la nuova leader Grazia Francescato, E attenzione, avver�tiva ieri via agenzia di stampa Francescato, «chi non crede al rinnovamento, se ne va», «E' così, non c'è dubbio, i Verdi sono a una nuova frontie�ra», conferma Alfonso Pecoraro Scanio, il neo-ministro delle Poli�tiche Agricole che con la sua nomina è slato pietra dello scan�dalo e oggetto del contendere. Perché al momento della compo�sizione del governo Amato, tra il presidente del Consiglio e Grazia Francescato c'è stato uno scam�bio. Fuori Ronchi, il ministro dell'Ambiente da Prodi al D'Alema-bis, dentro Pecoraro Scanio alle Politiche Agricole. Racconta quest'ultimo che «Grazia non è Clemente Mastella, i Verdi non sono l'Udeur, e lei non ha detto; Ronchi non si tocca, sennò noi non diamo il sostegno al gover�no». E però, «Grazia le idee le aveva chiare, quando le sono state offerte le Politiche agricole, il cuoro da cui si manovrano tutte le questioni sui cibi transge�nici e le colture mutanti». Insomma, «questa è la linea politica dei Verdi da quando è uscito Luigi Manconi». E pazien�za se era stato invece proprio Manconi a spingere il D'Alemauno a contraddire l'Unione euro�pea julla vexata quaestio. Di fatto, è slata Francesralo a capi�re che i Verdi potevano ripartire dalla bio-politica del futuro, dal�la lolla al nuovo ordine mondiale imposto dalla globalizzazione al�le nostre tavole e alla nostra terapia medica. Tanto che, nella riunione dei gruppi parlamenta�ri, in quell'arena rissosa che ri�schiava pure di rimandare a casa un governo appena formalo, lei l'ha detto: «Su questa linea, il partito può arrivare al 5 per cento, su questa linea io mi gioco la presidenza». Obiettivo trentamila iscritti (da undicimila che sono) in un anno, per un parlilo governalo da un esecutivo composto essen�zialmente da parlamentari vetero-ambientalisti, ma con una di�rezione di cento rappresentanti che la pensano (dice Pecoraro) liuti come Francescato. Come andrà a finire, dentro il Sole che ride, si vedrà il 27 e il 28 di questo mese. Ma intanto, la lotta intestina procede. «Francescato doveva prendere le distanze dal�le correnti inteme», rileva Paissan. «Francescato avrebbe dovu�to semplicemente essere un po' più gradualista», fa invece Peco�raro Scanio. Il quale però scusa la sua presidente, di cui è il maggior alleato, perché «le ha telefonalo anche il ministro ver�de dell'ambiente francese, ma come avete fallo a conquistare le politiche agricole?». Un successo, insomma. E di certo, per Pecoraro, che adesso viene descritto dai suoi avversa�ri come una sorta di Mastella pillato di verde, un successane. Come contentino, por le politiche comunitarie di cui adesso ha l'interim il presidente del Consi�glio, si starebbe pensando (il nome ufficiale verrà fuori la prossima settimana) a uno dei maestri dell'ambionlalis^io clas�sico, Gianni Mattioli. Ma intanto, il sospetto che Francescato abbia prestalo il fianco a silurare dall'Ambiente Edo Ronchi, nemico numero uno dell'asfalto e della cementifica�zione, dilaga. Perché ai Lavori pubblici è andato Nerio Nesi dei Comunisti italiani. Al quale, il nuovo segretario Oliviero Diliberto, ha detto chiaro e tondo, pid)blicamente, che le opere pubbli�che servono a far partire di nuo�vo, keynesiaiiamenle, gli investi�menti. E insomma, «un albero in meno vai bene la lolla alla disoc�cupazione». Uno sguardo che va oltre. Oltre il ponte sullo stretto di Messina, di cui Ronchi era il nemico numero uno. Sempre più aruta la divisione tra parlamentari e militanti; a fine mese la resa dei conti fv''V'';:..:-: A destra I presidente dei Verdi Grazia Francescato, qui -.otto l'ex ministro dell'Ambiente Edo Ronchi

Luoghi citati: Messina, Roma