Due anni di euro all'insegna del nervosismo

Due anni di euro all'insegna del nervosismo Due anni di euro all'insegna del nervosismo La moneta unicafesteggia il secondo compleanno a quota 0,90 Stefana Lepri ROMA Di nuovo l'euro scende vicino alla imbarazzante soglia di novanta cents di dollaro (0,9065 ieri alle 20); proprio quando si compiono due anni dal nebbioso fine settimana di Bruxelles in cui fu creato. Allora i governanti rimproverarono ai giornali di aver prestato troppa attenzione al litigio sul vertice della Bahca europea, e troppo poca al risultato principale del vertice europeo, l'unione monetaria. A posteriori, la rissa di quella notte sulle poltrone risulta un ricordo assai significativo, perche la Banca centrale di Francoforte è da tutte le parti accusata di lentezza nel decidere e di idee confuse, e i governi di non saper esprimere un riferimentoPiù la debolezza si aggrava, più minaccia di creare problemi politici. Un sondaggio di opinio�ne in Germania mostra ridotti al l?1^ i cittadini che hanno piena fiducia nell'euro, mentre i pessimisti sono saliti negli ultimi due mesi dal 24'X) al SS1)!!, E data la tendenza dei tedeschi a dare la colpa agli altri, potrebbe complicarsi l'ammissione all'euro del dodicesimo Paese, la Grecia, che pure sembra avere tutti i parametri in ordine, Sia in Germania sia in Italia perdura la spinta sui governi perché riducano in misura maggiore le tasse, rafforzando lacrescita economica; ma da noi nuovi sgravi sembrano più lontani dopo i dati sul deficitpubblico del mese di aprile, chesono nettamente meno buonidei precedenti, In lire, siamo a 2135 per dollaro. Con conseguenze prati�che poco piacevoli; oggi i prezzi dei carburanti aumentano tra le 5 e le 10 lire al litro, mentre anche le quotazioni del greggio stanno costantemente risalen�do. E' opinione largamente con�divisa che per rafforzare la ripresa i governi europei debba�no soprattutto fare grandi rifor�me strutturali: che, ha ammes�so ieri il presidente del Consi�glio Giuliano Amato, «restano ancora una enunciazione, non una realizzazione». Eppure, an�che realizzate le riforme, gli effetti non si vedranno da un giorno all'altro, e nel frattempo l'euro rischia di restare troppo debole. Sui mercati, due sviluppi sono ora nelle previsioni; la discesa dell'euro a nuovi re�cord, sotto i 90,3 cents della settimana scorsa, probabilmen�te sotto i 90, e un nuovo rialzo dei tassi da parte della Bce. Diffusi ieri mattina, i dati sulla crescita della massa monetaria in marzo indice mollo signifi�cativo per i banchieri centrali, l'unico davvero importante per quelli di scuola tedesca con -1-6,50o nettamente al di là del�l'obiettivo del 4,5"-b fanno presa�gire appunto un nuovo rialzo del tasso sull'euro, dall'attuale 3,750i.. Ma questa attesa è stata appena sufficiente a sospingere la moneta europea in alto di qualche frazione in mattinata (0,9116 alla registrazione delle 14 in Banca d'Italia), prima che le nuove notizie sulla economia americana che ancora corre (in marzo, aumento del 4,5(H) nelle vendite di case, +0,Iti il «suporindice») la facessero ridiscen�dere assai più in basso; perché a maggior ragione si è certi che i tassi Usa crescera.mo il 16 maggio, e perché le mosse della Bce tendono sempre ad appari�re debuii e in ritardo. «Agisce ex post, più che e.v ante. Lavora in reazione, piutto�sto che in previsione» sintetiz�za l'economista e presidente della Consob Luigi Spaventa, dando voce a giudizi largamen�te diffusi anche dentro alcune banche centrali nazionali. Nel rapporto tra autorità monetarie e mercati, conta mol�lo l'immagine che le prime si sanno costruire; e quella della Bce è riuscita male; un proces�so decisionale faticoso tra il direttorio residente a 6 e gli 11 governatori nazionali, criteri guida poco trasparenti, il presidente Wim Duisenberg conside�rato scialbo; e ora il successore concordaio Jean-Claude Trichei raggiunto da un avviso di garanzia. Un circolo vizioso di sembra essersi instaurato, per cui ogni decisione e ogni mancanza di decisione di Francoforte rischia�no di venire interpretate en�trambe come effetto di nervosi�smo. Dall'America, la banca di investimenti Goldman Sachs ha rilanciato l'idea, cara a Romano Prodi, che il sistema di banche centrali europee detenga trop�pe riserve valutarie rispetto alle necessità, e abbia quindi ampie risorse per interventi sui mercati a sostegno dell'euro se davvero ritiene il suo livello ingiustificato. Ma come già notò mesi fa la Deutsche Bank convertirsi ora a quest'idea, dopo averla rifiu�tata, non sarebbe dar segno di nervosismo? Il dollaro a 2135 e il greggio in rialzo trascinano la benzina Oggi nuovi aumenti I cittadini sconfortati Solo il YJX dei tedeschi ha fiducia nel futuro del patto monetario del Vecchio continente La massa monetaria in volo a marzo I mercati ora attendono un altro rialzo dei tassi della Bce L'ALTALENA DELLA MONETA GIAPPONESE Hi Gt^Jt^J^i Gen.'95 Gen-'W .«■■■.niiiiiiMnmMM.M.i'iLi. .. il Lug/M Olt.'96 Gen.^? ■ uiniiciniiMiwwMBliiwii—W.11. j'i)|«^w'«wii"H«w jhwhmwi»»» imyiwymjMiJUi. "wwbmumpi» wwt ■l ì».i.»i»»«ik»i,.i ■«imui iiiiji.,im»wiuii|..iniwn«

Persone citate: Consi, Giuliano Amato, Luigi Spaventa, Romano Prodi, Stefana Lepri, Wim Duisenberg

Luoghi citati: America, Bruxelles, Francoforte, Germania, Grecia, Italia, Roma, Usa, Vecchio