Sfide in cielo e in terra per Amato nell'ultimo anno di privatizzazioni

Sfide in cielo e in terra per Amato nell'ultimo anno di privatizzazioni 1 NOMI E GLI AFFARI Sfide in cielo e in terra per Amato nell'ultimo anno di privatizzazioni Valerla Sacchi Sul tavolo del dottor Sottili!, alias Giuliano Amato, è già piovuta Li prima grossa grana. Leo van Wijk. grati capo (Iella Klin, sceglie proprio il momen�to in cui il n' ovo governo affronta il voto alla Camera per disdottare l'intesa siglata nel novembre del '9(1 con Aiita�lia, che avrebbe dovuto porta�re alla fusioni; tra le due compagnie di bandiera. Colpa, secondo van Wijk, dei rilardi nel decollo di Malpensa e nolla privatizzazione del gruppo gui�dato da Domenico Cempella. Colpa, secondo altri, dnlla lot�ta per il basto�ne di coman�do. La jjrana, in realtà, po�trebbe tramu�tarsi in «occa�siono» per il neo presiden�te del Consi�glio se, con Leo l'aiuto del miVan Wijk nistro dei TraDomcnico Cempella sporti Pierlui�gi Bersani, riuscirà a ricu�cirò lo strap�po con gli olandesi (un passo che poI rebbi! essere facilitato sac r i f i e a il d o Cempella) o a immaginare un accordo al�ternativo. 11 compito non è semplice, ci sono di mozzo i comuni del Varesotto che gri�dano contro i «rumori», i servi�zi delln Sea presieduta da Gior�gio Fossa che hanno ancora da aro molta strada, lo Cee da tenere a bada e le compagnie straniere in rivolta. Ma nel caso di successo le ricadute positive di «iinmagino» ripa�gherebbero Amalo di tutti i dolori. Altra importante scommes�sa quella della assegnazione delle cinque licenze per i telefo�nini della terza generazione. Il cui valore complessivo, alla luco dell'asta testò conclusasi a Londra, è già scattato al rialzo rispello allo primo sti�mo. Kimano poi da completare il capitolo dello privatizzazio�ni, al quale il noo ministro del Tesoro Vincenzo Visco imprimerà una accelerazione. Sulla rampa di lancio dovrebbero arrivare gli Aeroporti di Roma presieduti da Gaetano Gallia e la Einmeccanica risanala da Alberto Lina. La mano pubblica ó sempre proprietaria dull'ullima tranche di Eni (un gruppo dove Amalo ha già anticipato di voler ridistribuire alcuni pote�ri dando maggiori deleghe al presidente Gian Maria GrosPietro) e del quattro per cento della Te�lecom di Ro�berto Colaninno. Del�l'Enel di Fran�co Tato e sta�ta messa sul mercato solo una prima fet�ta. Infine doGiorgio vrà presto Fossa Vincenzo Visco chiudere i ballonli Tiri, per precisi impe�gni sottoscrìt�ti a suo tempo da Beniami�no Andreat�ta con I'allora commissario Cee alla Con�correnza Karel van Miert. Nel settore delle banche il cambio di timoniere potrebbe creare qualche imbarazzo al gruppo Montopaschi, vicino al cuore di Massimo D'Aiema. Come ministro del Tesoro Ama�to ha già respinto il progetto di statuto elaborato dalia Fonda�zione che controlla Rocca Salimbeni, volto a garantire al�l'attuale sindaco di Siena, il diessino Pierluigi Piccini, la futura guida della fondazione stessa. C'è, insomma, un bel po' di materiale sul quale il neo governo potrà sbizzarrir�si. E che tocca una vasta cerchia di interessi. Perfino Modiobanca, grande protolla dalemiana, potreb�be sentirsi un po' orfana, seb�bene abbia già gettalo un pon�te verso il capo dell'opposizio�ne Silvio Berlusconi attraver�so la partnership con Ennio Doris e la sua Mediolanum. Non a caso r«eretico» presiden�te del Credit Lucio Rondelli, contestualmene al cambio di guardia a Palazzo Chijji, ha lanciato un balon d'essai sulla quota di Comit in via Filodram�matici cho per «gentile conces�sione» del presidente di Intesa Giovanni Bazoli, è «a disposi�ziono». Subito rintuzzato dal «fedele» Cesare Geronzi, pre�sidente della Banca di Roma. Insomma, quello che fi�no a ieri era intoccabile ri�torna in movi�mento. Cosi Alfonso De�siata resta al�la presidenza delie Generali mentre uno dei due ammiQan Maria nistratori deGros-Pletro legati del Leone, Fabio Cer�chiai, assume la guida di InaAssitalia col non facile compi�to di integrarla con la compa�gnia triestina. Sugli scalini dello Generali sono infatti com�parsi due uomini d'affari tede�schi: Klaus-Peter Schneidewind e Clemens Vedder. Attraverso una finanziaria dal nome fatale: la «Cobra», hanno racimolato il 10 per Cbnto della Commerzbank, alleata di Mediobanca proprio nel Leo�ne, dichiarando di voler rad�doppiare la partecipazione. Il presidente di Commerz Martin Kohlhaussen ostenta olimpica serenità, ma resta oscuro il perché di questo assalto alla quarta banca tede�sca, alla quale le ipotesi più estreme vorrebbero interessa�to lo svizzero Martin Ebner, terrore dei mari della finanza europea. Un signore che, da solo, è riuscito a mettere insie�me Ubs con Sbs e Credit Suisse con Winterthur, e ultimamen�te si è messo in testa di metter ordine nel colosso farmaceuti�co Roche. Insomma, da più parti sabbie mobili invadono arenili protetti. E perciò, sem�pre alle Generali viene reinte�grato nel comitato esecutivo Antoine Bernheim, ex presi�dente buttato giti dalla poltro�na un anno fa dal un blitz mediobanchesco. Meglio tener�selo buono ora che, a Parigi, Vincent Balloré, giovanotto avventuroso, ha preso di mira la Lazard di David Weil. Della quale Bern�heim è senior Dartner, e nel�la quale è cu�stodita una quota del capi�tale dell'orgo�glioso Leone che è seconda solo a quella detenuta da via FilodramAntoine malici. Bernheim Leo Van Wijk Domcnico Cempella Giorgio Fossa Vincenzo Visco Qan Maria Gros-Pletro Doris Ennio Doris Alfonso Desiata Antoine Bernheim

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