San Tanzio La forza della spiritualità

San Tanzio La forza della spiritualità San Tanzio La forza della spiritualità SCULTURE di lu�ce, ma tangibil�mente illusioni�stiche, il colore del Caravaggio diven�tato roccia. Ragazzac�ci valligiani bellissimi e ferini, anteriori di tre secoli ai ragazzi di vita di Pasolini, quanto basta per avere ancora in sé un sentore biblico, travestili da David E Car�lo Borromeo ò pietoso nel 1616, l'umanissima tensione di fronte al doloro e alla morto significata dalle due vene pulsanti sulla fron�te, mentre distribuisce le sacre specie nel lazzaretto. Sullo sfondo Milano che discende dircttamonte dal fondo del quadrone del Cerano in Duomo del 1602. Anco�ra Borromeo, nel 1628 nel supre�mo capolavoro di Celilo, abbranca�to in nero e viola alla croco del Santo Chiodo, è un morto vivente altrettanto orroroso quanto Boris LA MODESETTIMarco Karloff nella Mummia. Canta Testori nell'Intermezzo de I Trionfi; «Serica e grande viola,' più serica e più viola' della sera' che bagna lo verdi.' ùnmense piana/ nel dolore dei poveri morenti' che la pesto dilania/ TDavid,/strazio di cu�pi e bianchi monti,, lupo dell'ani�ma e del sosso,/ dove sei,' dove?/ e dove nascondi,ora.il tuo ombeli�co?/ Dove i tuoi denti' teneri e dorati/ di vincente?/ La mannaia ò scesa/sulla vallo montana, e sulla terra,/ il tuo braccio ò calalo/nel gesto Z di vendetta;/ Golia è cadu�to,/ come l'ombra dai massi' tra lo forre' che Cavala fiorisce;/ J i cardi si richiudono/al giungere dell'ombra,/ ma il viola resistevi' immensa' viola/che allunga la por�pora/ regale,/ i principi insegue' nella vana statura del Vescovo che scende/esile, stento, al balli�lo della morte/ onnai vicina/ e STRA LA ANA Rosei sa;/...,/ e tra la pollo doi guanti' levigati, i polpastrelli e l'ossa/ sopporta la fatica' di reggere la croce/e.nella croce, lo sdegno dei cristiani./ povero chiodo chissà come' o in cpialo terra,'' o tom�ba ritrovalo: tu vedi,/ David?/ O se non David,' giovano nato appe�na/ appena aperto ai venti del tuo Kialo, tu, cui il dono doll'arte malodeitobalto nelle cellule del cranio». Sono passali quarantanni dal�la mostra rivelazione che Testor�portò da Torino a Varallo. Quello che allora ora scontalo solo per podiidna Samuel H. Kross aveva già portalo in U.S.A, tre capolavo�ri),in primis Longhi. e la Brizio, e Bologna che aveva da poco rivela�lo la seconda pala abruzzese, la Circoncisione di Fara San Marti no.è oggi un dato ampiamente acquisito anche a livello intema�zionale: essere il maestro di Rialo d'Alagna un genio solitario di pri�missimo rango nell'Europa cara�vaggesca: gli fu giovanilmente ben nota jior conoscenza dirotta la pittura d'avanguardia della realtà a Roma e a Napoli (sono esposti i lacerti ricomposti della Penteco�ste forse già nel Duomo), ma al suo profondo spirilo walsor fu gloria sufficiente l'egemonia al Sacro Monto di Varallo scompartita con il fratello plasticatore Giovanni, di cui è esposta la stupenda terra�cotta della Pietà già nel Battistero di Novara. L'operaio di pittura, vagabon�do nello valli della Maiella o poi in patria nolla marca lombarda occi�dentale fra Valsesia, Ossola e No�varese, solo negli ultimi anni di vita approdò nella capitalo borromoa ilei Cerano e Procaccini, an�ello so da tempo dopo il ritorno il suo rupestre caravaggìsmo si era talora un poco ammorbidito con qualche eco della «nobile fami�glia». Giusto quindi queslo appro�do milanese, con i forti arricchimenti di quarant'anni di studi, innanzitutto con le tre nuovo Ma�donna e santi, mirabili omaggi alla religiosità popolare delle torre periferiche, ai limiti dell'arcaico, bon lontani dai fasti dell'incipien�te barocco, ma nel contempo ben memori doi gran modello della Madonna del Rosario del Caravag�gio oggi a Vienna, cortamente vista a Napoli dove ora in vendita dopo uno doi tanti rifluii. Si tratta della terza pala abruz�zese di Collodimo/.zo, restaurata in imminenza della mostra e ii visitatore potrà confrontarla con il miserevole stato originario illu�stralo nel catalogo Molla .della palella privata torinese da me pubblicala nel 1991 e del capola�voro «provinciale» di Lumellogno presso Novara rivelalo nel 1966 da Filippo Ferro.un altro della congrega di «patiti» del Tanzio fiancheggiante Teslori. Manca l'enorme Battaglia di Sennacherih di S, Gaudenzio a Novara, comunque ben rappresentata dal modello monocromo depositato dalla Banca Popolare di Novara al Museo Civico. Sono giunti in compenso dal Museo del Paesaggio di Pallanza,a cui sono pervenuti dalla Collogiala di S.Leonardo, i santi Giovanni Battista, Caterina d'Alessandria, Teodoro e Apollonia, mossi a con�fronto con i relativi disogni a matita e sanguigna della Pinacote�ca di Varallo. E questo un altro grande fascino della mostra. Tan�zio è in assoluto uno dei più grandi,ma nel contempo uno dei più intriganti disognatori.oquilibranto una modellazione realisti�ca addirittura tattile con una nettozza di segno cho rimanda a Gaudenzio Ferrari quanto ai fio�rentini dol'SOO, A PALAZZO REALE DI MILANO UNA GRANDE MOSTRA SUL GENIO SOLITARIO DI VARALLO CHE ILLUMINO' SULLE ORME DI CARAVAGGIO L'EUROPA DEL SEICENTO LA MOSTRA DELLA SETTIMANA Marco Rosei Tanzio Da Varallo Milano, Palazzo Reale Orario: da martedi a clonii'inca 9.30-18,30 Finoal 16 luglio «San Sebastiano curato da sant'Irene e un angelo», un'opera di Tanzio da Varallo in mostra a Milano