«Pena di morte fuori legge in Europa»

«Pena di morte fuori legge in Europa» Russia e Tlirchia sono rimasti gli unici Paesi i cui Codici prevedono ancora la pena capitale. Ma l'obiettivo non è facile «Pena di morte fuori legge in Europa» Iniziativa della diplomazia italiana a Strasburgo Maurizio Mollnari H0MA Moratoria della pena di morte in tutta Europa e rafforzamen�to della Convenzione sui diritti dell'uomo: sono questi due de�gli ambiziosi obiettivi con cui l'Italia si accinge a guidare per sei mesi il Consiglio d'Europa, l'unica istituzione che riunisco pressoché tutti i paesi del Vec�chio Continente (ma la Federa�zione Jugoslava di Slobodan Milosovic è sospesal. Da maggio a novembre toccherà alle felu�che italiane prendere le redini dell'Assise di Strasburgo da sempre palcoscenico dellebattaglie sui diritti umani come con�fermarono le arroventate pole�miche durante il caso Ocalan. Ma sin dall'inizio per ''Italia non si annuncia una facile pro�seggiata diplomatica. Il mini�stro degli Esteri, Lamberto Dini, reciterà il suo intervento di apertura del semestre a Sfrasburgo il 10 maggio, lo stesso giorno in cui tre esperti del Consiglio d'Europa imzieranno una missione in Cecenia che Mosca ha accettato solo dopo molte resistenze. Proprio al Cremlino Roma guarda per con�vincere il neopresidente Vladimu Putin ad accettare una moratoi della pena di morte. Mosca ed Ankara sono le due uniche capitali di paesi membri del Consiglio i cui codici ancora prevedono la pena capitalo. Se l'Italia riuscirà a far fare a russi e turchi un passo indietro l'Eu�ropa diventerà il primo Conti�nente dove nessuno può essere ucciso per legge. «E' un obietti�vo ambizioso e difficile ammet�te un alto funzionario della Farnesina ma faremo di lutto per centrarlo». Un successo ri�scatterebbe la sconfitta incassa�ta dall'Italia lo scorso anno proprio sulla moratoria della pena di morte durante i lavori dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ma non è tutto: gli stretti collaboratori di Dini, l'ambasciatore Pietro Ercole Ago e la direzione generale per gli Affari Europei della Farnesi�na stanno ultimando un pro�gramma molto fitto. «L'Italia propone di allargare l'ambito geografico di riferimento del Consiglio ha spiegato Dini durante un incontro con gli ambasciatori italiani e tedeschi del Caucaso e dell'Asia Centrale a Kazakistan, Kirghizia, Ta�gikistan, Turkmenistan ed Uz�bekistan». L'ambasciatore Erco�le Ago entra nei dettagli della proposta di allargamento verso l'area del Caspio: «Vogliamo che questi paesi acquisiscano lo status di osservatori permanen�ti affinché si crei un legame stabile con l'Europa sul piano del rispetto dei diritti umani anche per costituire un argine contro le minacce fondamentali�ste». Due paesi del Caucaso Armenia ed Azerbayan dovreb�bero invece riuscire ad avere lo status di membro del Consiglio durante il semestre italiano, al pari della Bosnia-Erzegovina, l'unica Repubblica ex Jugosla�via (a parte i serbi "sospesì'l ancora fuori. «Sarajevo però dovrà prima spiegano fonti diplomatiche a Strasburgo ade�guare la propria legge elettorale agli standard europei». L'altro difficile appuntamento che at�tende le nostre feluche è la Conferenza in programma a Ro�ma ad inizio novembre per l'aggiornamento della Conven�zione intemazionale sui Diritti Umani in occasione del 50'" anniversario della sua appovazione. Cambiare quel testo o «rafforzarlo» come vorrebbero alla Farnesina non sarà facile ma verranno presentate in quel�la sede undici proposte «made in Italy» a cominciare dalla istituzione, in seno alla Corte Europea, di una «Camera Spe�ciale» che dovrà occuparsi ilelle questioni concementi i diritti delle minoranze. Come ad esem�pio i curdi della Turchia. Per preparare il debutto italiano è stato a Roma due settimane fa il segretario generale del Consi�glio d'Europa, l'austriaco Wal�ter Schwimmer. «Ora il vostro govemo è cambiato ma il mini�stro degli Esteri è sempre lo stesso commentano a Vienna chiedendo l'anonimato speria�mo che da voi tutto fili liscio per almeno sei mesi». Abdullah Ocalan per il quale in Turchia è stata chiesta la condanna a mort«