Arrestato lo 007 che inquisì Giordano

Arrestato lo 007 che inquis�Giordano Arrestato lo 007 che inquis�Giordano Il finanziere è accusato di tentata concussione Fulvio Milane inviato a POTENZA Per mesi ha ficcato il naso nei conti in banca dell'arcivescovo di Napoli, Michele Giordano, indaga�to con il fratello per un giro d'usu�ra. I magistrati con cui ha lavora�to lo definiscono un «validissimo collaboratore», eppure il tenente della guardia di Finanza Fiorenzo Fioravanti è da ieri un detenuto agli arresti domiciliari. Lo 007 che ha messo nei guai il cardinale e sollevato un caso giudiziario sen�za precedenti è accusato di tenta�ta concussione: secondo i pubblici ministeri della direzione distret�tuale antimafia di Potenza ha pre�teso una tangente (mai incassata) da cinquanta milioni per evitare un'indagine fiscale a carico del titolare di un albergo-ristorante. «Sono innocente, il giudice do�vrà darmi ragione», protesta Fio�ravanti attraverso il suo avvoca�to. Michele Aldinio. A condurlo all'arresto è stata un'inchiesta du�rata poco meno di un mese, venti�nove giorni di pedinamenti e regi�strazioni di telefonate che, secon�do l'accusa, contengono le prove della colpevolezza. Ma c'è anche chi sostiene che quell'indagine si risolverà presto in una bolla di sapone. La pensa cos�Filippo D'Agostino, proprietario di una radio privata e grande accusatore del cardinale Giordano e di suo fratello Mario Lucio: «Fatta salva la buona fede dei magistrati di Potenza, credo che Fioravanti sia caduto in una trappola tesa da chi vorrebbe affossare il processo de�legittimando l'inchiesta della pro�cura di Lagonegro». I protagonisti di questa vicen�da sono tre: l'ufficiale che coman�da la tenenza di Lauria, il proprie�tario del ristorante «Vecchio Pon�te» di Molitemo, Raffaele D'An�drea, e un piccolo faccendiere anche lui arrestato, Francesco Abi�tante, che secondo l'accusa avreb�be fatto da intermediario tra Fiora�vanti e la vittima dell'estorsione. Che un bel giorno si è presentato alla caserma dei carabinieri per raccontare la sua storia. Ha detto di aver ricevuto il trenta marzo una convocazione via fax dal co�mando della Guardia di finanza: avrebbe dovuto presentare le di�chiarazioni Iva e delle imposte dirette relative agli ultimi tre anni di attività. Dopo il primo incontro con Fioravanti, si sarebbe fatto vivo l'intermediario. Francesco Abitan�te avrebbe procurato alla sua vitti�ma un altro contatto con il tenen�te nei pressi dello svincolo di Frascineto dell'autostrada Saler�no-Reggio Calabria. La richiesta di danaro sarebbe giunta solo do�po qualche giorno, ancora una volta attraverso Abitante: cin�quanta milioni, per bloccare l'ac�certamento fiscale. D'Andrea è stato anche minacciato: «Se ci denunci sarai ucciso». Fra gli ele�menti raccolti dall'accusa c'è la registrazione di un colloquio tele�fonico fra l'albergatore e l'inter�mediario. «Che cosa gli devo dire? Te la compri la macchina o no?», chiede Abitante. «Dobbiamo vede�re un poco, perchè il prezzo è troppo elevato», risponde D'An�drea. Per l'accusa il «prezzo della macchina» non sarebbe altro che il corrispettivo della concussione. La notizia dell'arresto ha colto di sorpresa i magistrati con cui Fioravanti ha lavorato. «Per me il tenente è stato un collaboratore validissimo e impeccabile» ha commentato Manuela Comodi, ex pm a Lagonegro che con il procura�tore Michelangelo Russo ha inda�gato sul giro di usura in Val D'Agri. Fiorenzo Fioravanti avrebbe preteso una tangente da SO milioni

Luoghi citati: Calabria, Frascineto, Lagonegro, Lauria, Napoli, Potenza