La regina palestinese che incanta Amman di Fiorella Minervino

La regina palestinese che incanta Amman La regina palestinese che incanta Amman «Servono più computer per entrare nell'era di Internet» incontro Fiorella Minervino Inviato ad AMMAN Im AUTUNNO sarà una stam gione propizia per Rania I Yassin, la giovane palesti�nese che in soli quattordici mesi di regno ha calamitato l'attenzio�ne del mondo intero su di sé e sul Paese che suo marito, il sovrano hashemita Abdallah II, è stato d'improvviso chiamato a governa�re. In ottobre la trentenne regina di Giordania avrà il suo terzo figlio (qualcuno accenna a gemel�li, ma lei è superstiziosa e non ne vuole parlare) e già si comincia a scorgere la maternità sotto l'ele�gante abito occidentale, verde pallido, corto, simile a una tunica con gonna. In questi giorni ha ricevuto con il marito, che non abbandona mai nei viaggi, neppu�re nei più ardui dal punto di vista colitico, l'invito della regina Elisasetta a Buckingham Palace e nel Castello di Windsor. Nel breve volgere d'un anno Rania ha spode�stato figure ormai canoniche e beatificate come Lady Diana, bel�lezze come la moglie del giovane erede del regno del Belgio, forse perfino donne dall'intelligenza ri�conosciuta quali Hillary Clinton. In genere la descrivono come una bellezza hollywoodiana, tipo Ju�lia Roberts, con un fascino da consumata star intemazionale e la seduzione d'una maliaula che viene dall'Arabia. Nulla di tutto ciò. La regina Rania è una graziosissima4, deli�ziosa giovane donna dai lunghi capelli neri lisci, non troppo alta sui tacchi bassi dovuti al suo stato di premaman, figura sotti�le, sguardo intenso, gentile ma fermo, l'aria insomma più d'una studentessa di college inglese o di università americana che d'una donna fatale. E' però sicuramen�te fotogenica. Rania riceve con garbo e semplicità in un padighone palladiano della reggia, posto subito dopo la spoglia tomba di Hussein, con ampia scalinata e vistose colonne. Dentro, nel salo�ne, sono disseminati parecchi tavolini, ovunque si scorgono ten�de di velluto verde scuro, enonni specchi, porte intarsiate, e vengo�no offerte bevande d'ogni genere e dolci a non finire. Allorché Rania compare graziosa e natura�le, la stanza d'un baleno pare illuminarsi, il suo sorriso è già quello d'una regina smaliziata, o forse d'una donna decisa a proteg�gere a ogni costo i suoi beni maggiori: il marito e i due figli, Hussein di 5 anni. Imam di 3. Parla un inglese perfetto, ri�sponde alle domande con disin�voltura quasi non avesse fatto altro nella vita. In realtà, come si sa, è nata da una famiglia di facoltosi palestinesi in Kuwait (il padre Fasal era medico), costretti a scappare dopo la guerra del Golfo e rifugiarsi in Giordania. Rania fu inviata a studiare Busi�ness Adminislration all'Universi�tà Americana deal Cairo, dove la ricordano ottima studentessa. Dopo la laurea lavora in banca fino al colpo di fulmine con il figlio di re Hussein che nel '93 la sposa, vivendo un po' in disparte fino alla morte di Hussein. Rania cominciò subito a diven�tare famosa. «Non lascio mai mio marito e lo accompagno da sola nei viaggi brevi, altrimenti se posso porto con me i due figli», spiega, precisando cos�che è pure una moglie devota e una madre affettuosa. Rania, al di là dell'apparente fragihtà, è molto attenta alla propria immagine che va costruendo con estrema cura. Non trascura di accennare al suo impegno umaiutario e sociale, conferma di occuparsi di persona della condizione femmi�nile in Giordania, ha una propria fondazione, la Jordan River Foundation, dove aiuta i bambini maltrattati e induce a lavorare donne di tutto il Paese per creare borse, tappeti, coperte, cuscini, mobili, oggetti di gran gusto che seleziona lei stessa. Presto la fondazione si occuperà pure dei disabih. La sua giornata comincia pre�sto la mattina, si è organizzata uno staff assai efficiente, dalla segreteria Wafa Qussous, alla capo ufficio stampa Alia, a Nadia e parecchie altre trentenni ai suoi comandi. Tutte giovani in un Paese dove U 57 per cento dei circa 5 mihoni di abitanti ha meno di 20 anni, le donne hanno il voto dal 1971 e tutti i rifugiati diritto di asilo e poi di nazionali�tà. I palestinesi rappresentano addirittura circa il 60 per cento. Rania dice: «Voglio occuparmi sempre più della condizione delle donne che nei Paesi arabi sono tuttora sottoposte a ingiustizie, limitazioni e situazioni insosteni�bili». Con quel viso da bimba attenta, truccata lievemente, quasi da grande, è donna capar�bia, non facUe a mutare opinio�ne. E' stata utilissima al Paese che l'ha ospitata, agevolando l'in�troduzione dei computer e di Internet. Tuttora come aiuti agli stranieri, se le viene chiesto, do�manda computer perla sua popo�lazione. La sua leggiadria e il lavoro duro che lei e il marito conduco�no ogni giorno nel nome della pace ha fatto in parte dimentica�re, all'estero, la figura di Hussein e della regina di origine america�na-libanese Noor, che qui in Gior�dania sono in parecchi a ritenere la vera regina. E' certo che il fatto che Rania sia palestinese in un Paese che cerca pace e stabilità tra palestinesi e Israele è un aiuto non di poco conto. L'altro giorno, dopo l'invito a corte, è volata con U marito, appena rien�trato da Israele, a Ramallah per incontrare Yasser Arafat e cerca�re insieme di migliorare le relazio�ni fra palestinesi e israeliani, coinvolgendo Siria e Libano, nel grande sogno d'una comunità araba, come già vagheggiava re Hussein. Rania si è intrattenuta con la moglie di Arafat, Suha, e con lei ha visitato i bambini palestinesi di ima società, ash Al Usrah, creata per le madri e i bimbi palestinesi 30 anni fa, chiu�sa nell'Ba dalle autorità israelia�ne e poi riaperta. Mette a disposi�zione medici, cliniche, insegna alle donne prive di istruzione, prepara importanti progetti per il futuro. Rania ha dato il suo appoggio, anzi creato, un delizioso volume illustrato dal titolo «Il dono del re», che è un omaggio commosso in ricordo di re Hussein. Il libro narra la storia di una bimba con le ali d'oro, dono dello stesso sovrano,che cerca per tutto il Paese la corona reale. Sarà un Hussein sorridente e affabile a mostrarle dove si trova, nel giar�dino con i suoi nipotini. Cultura, occupazioni umanita�rie, intelligenza, preparazione economica, lingue straniere per�fette sembrano fare di Rania la regina ideale di questo Paese, travagliato da povertà e proble�mi ingenti e urgenti, dietro le facciate dei nuovi palazzoni di Amman, tutti banche e alberghi americani ed europei. All'arrivo ad Amman la prima cosa che colpisce lo straniero sono gli enor�mi manifesti del giovane re Ab�dallah (ha 38 anni) dal volto un po' paffuto, sguardo innocente, compiaciuto e spaurito, forse ine�sperto ma puntato verso il futu�ro. Immancabilmente, di fianco, trionfa l'immagine del padre: Hussein dallo sguardo fiero e dalle sottili arti diplomatiche stampate sul viso, la sagacia e certa furbizia che il giovane deve ancora apprendere. Talora qua e là cominciano a comparire altri cartelloni, cos�come i francobol�li: il re Abdallah con Rania e talora anche i due bimbi. Un buon segno, all'apparenza, che pare significare che tulli anche qui cominciano ad accettare ed amare la graziosa Rania. Ma è proprio vero, il successo di Rania significa il futuro come noi cre�diamo in Europa? Sono in molti qui in Giordania a dubitarne. Per prima una don�na straordinaria, la principessa Basham, sorella eli Hussein, che ci riceve in una casa magnifica, prenderà la laurea a Oxford in settembre, avendo superalo i 50 anni, e riferisce che i due ragazzi stanno lavorando sodo, ma han�no mollo da imparare. L'ombra fatale d'un grande quale Hussein aleggia ovunque ed è aalua da coinbatlere e superare: inoltre la principessa critica i numerosi mutamenti e le nuove giunte al potere e tutti coloro che tentano di sfruttare la situazione infilan�dosi tra le maglie burocratiche, approfittando della scarsa espe�rienza dei due giovani. Altri ritengono che la vera regina, in ottimi rapporti con Rania e fino adesso sua protettri�ce, sia tuttora Noor, che compare poco ma in situazioni significati�ve, mentre si occupa ili ambiente o eh salvare specie in estinzione nel Paese. Pare sia stata lei a suggerire al marito di togliere il potere al fratello Hassan e confe�rirlo al figlio Abdallah, in attesa che suo figlio Hamzehl, troppo giovane con i suoi 18 anni, diven�ti il vero re. E' lui comunque l'erede ufficiale al trono. La tv lo mostra in continuazione mentre saluta la folla già come un vero re. L'altro ieri è partito con la madre Noor, per l'Inghilterra, dove frequenterà un corso ili preparazione per militari. All'entrata del Parlamento, do�ve ci aspetta il presidente Majala, trionfano tra colossali foto-mani�festo: Hussein. Abdallah, Hamzel. Il che sta a significali' che i figli di Rania non diventeranno mai dei sovrani, li' altrettanto vero che la storia muta, prosenta varianti inatteso, travolgo piani e disegni prestabiliti. So il successo intemazionale di Rania, che fra l'altro tra due mesi verrà di nuovo uffidalmente in Italia (Pa�ese che sostiene eh ammirare molto) con il marito, continuerà a crescerò, difficilmente il mon�do, almeno l'Occidente e gli Usa che già l'hanno adottato quasi l'osso una regina d'Europa o una moderna regina di Saba, accette�ranno un cambio che dovrebbe avvenire fra non moli i anni. Rania ò poro assai abile, sa muoversi bene anche con Noor, por ora non si parla di una guerra di regine a Palazzo e con tutta la famiglia reale, impone con deci�sione i suoi gusti e le suo scollo. ('otto il suo destino, oltre il peso che polla sulle suo fragili spallo, non ò facile né da invidialo. E' pur vero che vuol condurre da sola guidando l'auto i figli a scuola, la mattina, ma dietro e in lontananza è guardala a vista di continuo. Perfino nella reggia, quando la salutiamo e lei ricam�bia affettuosamente, sale o me�glio salta come una gazzella so�pra un nuovo fuoristrada blu, giapponese) con targa reale, fra le numorosissimo Mercedes par�cheggiate, ma viene immediata�mente scortata da un esercito di guardie, ih cui molli' con i kal�in lesta. La sua libertà e solo una favola. Ouanlo al futuro, fra non mollo, si vedrà. In ottobre la trentenne moglie di Abdallah II di Giordania avrà il suo terzo figlio Qualcuno accenna a gemelli ma lei è superstiziosa e per adesso non ne vuole parlare La figura sottile lo sguardo intenso gentile ma fermo «Non lascio mai mio marito e lo accompagno da sola nei viaggi brevi altrimenti, se posso porto con me i nostri due tìgli» I retf di Giordania in visita ufficiale a Parigi. La regina, che accompagna sempre il marito nei suoi viaggi all'estero, è in attesa del terzo figlio, che nascerà a ottobre