Scompare a otto anni, è giallo a Como

Scompare a otto anni, è giallo a Como Scompare a otto anni, è giallo a Como Figlio di emigrati albanesi, il padre: lo hanno rapito Brunella Giovata inviata a COMO Seduto sul marciapiede davanti casa, si godeva un pezzetto di uovo di Pasqua, e il sole. Le 15 e venti di martedì, pomeriggio di festa, un cortile di paese che si svuota di ragazzi e bambini, e alla fine ne resta uno, solo, Claudio, con il suo pallone rosso posato sul cemento. Il tempo di girare la testa, e anche lui sparisce dal cortile. Ma non è risalito in casa, non se ne è andato via in gita con i parenti. Non c'è più. «Me l'hanno rapito, un bambino non può sparire così», piange il padre. Un poveraccio, un muratore, un disperato che chiede solo «che me lo riportino». Chi può aver rapito il figlio di questo uomo povero, che tira avanti la settima�na con dignità, ma a fatica? Nessu�no. E allora forse qui a Mariano Comense c'è un balordo, un pedofi�lo, «un malato a cui piacciono i bambini». Le ore passano veloci, a due notti dalla scomparsa ormai si pensa a questo più che all'inciden�te o alla fuga volontaria. «E se l'avessero preso gli zinga�ri?», I carabinieri hanno visitato i campi sosta più vicini: niente. Qualcuno riferisce di aver visto dei nomadi fermi vicino al campo sportivo, luned�o domenica. Per�ciò si va anche a caccia di Rom, da sempre accusati di rubare i soldi e i bambini alla brava gente. Si segnala «un furgone sospetto, con altra due autos.Mail ftucgone non si trova. Il bambino neppure. "•Nella brughiera ai confini tra le province di Milano e Como, nei boschi intomo a Giussano, Arosio e Carugo, cento persone cercano Claudio, «capelli neri, tuta blu, scarpe da ginnastica». Le foto sidle macchine dei carabinieri lo mo�strano con la frangetta e lo sguar�do furbo, «Un bambino sveglio, ma non sarebbe mai andato via con uno sconosciuto». Non lo tro�vano nemmeno i cani della Prote�zione civile. Il bambino con il pallone rosso è davvero sparito. «Si chiamava Claudio..,». I vici�ni e gli amici non se ne accorgono ma parlano di lui già al passato. Claudio Hoxha, 8 anni, nato a Como da genitori albanesi. «Perbe�ne e lavoratori», assicurano i cara�binieri. Il papà Sami lavora in un'impresa di Cantò, la mamma Anila segue i tre figli e quando può lavora come cameriera in un circo�lo ricreativo. Brave persone, a Mariano Comease tutti mettono la mano sul fuoco, per loro. Mai un guaio, una grana. Nes�sun nemico, niente legami con la malavita, giurano i parenti Ho�xha. Sami e arrivato in Italia nel '91, con la moglie. Poi l'ha raggiunlo il fratello Durim, anche lui sposato e con figli piccoli. Vivono in una casa popolare in periferia, via Alberto da Giussano angolo quasi all'angolo con via Carroccio, in un paese die ha sindaco dell'Uli�vo e la Lega all'opposizione, e molti immigrati, benvoluti «pur�ché lavoratori». Tre palazzine uguali, con i muri rosa sbreccati, un cortile comune con in mezzo un ombrellone stin�to, due panche e tre sedie spaiate. Una ventina di famiglie. Tutti ope�rai, falegnami, muratori. Un pen�sionato: Luciano Zanforlì, «adesso che c'è bel tempo» passa le sue giornate sotto l'ombrellone. «Do�po pranzo sono sceso per la partita a carte con gli amici, con un uovo di Pasqua da mangiare tutti insie�me». In cortile c'era Christian, 14 anni, seconda media e «poca vo�glia di studiare». Il suo amico Michele, 17 anni, «garzone in salu�meria a Mariano». E c'era Claudio, con il fratello Amdi che ha 7 anni, la sorella Lara di cinque, il cuginetto Aldo. «Abbiamo giocato a pallo�ne tutti insieme», racconta Chri�stian, «Poi Luciano ha aperto l'uo�vo e ci ha chiamato al tavolo». «Li ho chiamali tutti, è arrivato anche Claudio con i suoi fratellini. Subito non voleva il cioccolato, poi ne ha preso un pezzetto e mi ha ringraziato». Sono le tre del pomeriggio, c'è un bel sole caldo, fa caldo. Dalla palazzina esce il papà di Claudio con un gruppetto di parenti. Hanno pranzato insie�me, ora i famigliari tornano a Treviso. Sami affida loro la bambi�na, Lara, «è piccola, non deve andare a scuola». Claudio vorreb�be andare a Treviso con gli zii, ma il papà non vuole: «Domani torni a scuola, non posso lasciarti anda�re», Claudio guarda partire la Pas�sai verde con la sorella, è arrabbia�to, il pallone e il cioccolato non lo consolano. Tira ancora due calci, poi si siede sul marciapiede. Il fratello sale a casa. Michele se ne va via con gli amici in motorino. Christian parte pure lui, con i genitori e la sorella Vanessa, in gita su in montagna. «Il cortile si è svuotato in un attimo. C'era silenzio, ricordo di aver notato che ormai in cortile eravamo rimasti io e Claudio, sedu�to proprio sotto la finestra di casa sua». Il signor Luciano dice di aver chiuso gli occhi solo un momento, di aver pensato che c'era una gran calma, finalmente. Di aver sentito dei passi: la mamma di Claudio, «che mi è passata davanti seria seria». Un minuto dopo era di nuovo davanti a lui: «hai visto Claudio?». «Le ho detto "è seduto li"». Non c'era più. In quel minuto di silenzio il bambino è sparito dal cortile, dal quartiere, dal paese. Cercato da madre e padre in tutti gli appartamenti, nei garage, nei giardini delle villette vicine. Nei tombini delle fogne, nei cassonet�ti, nei prati e nel boschetto in fondo alla strada. Due ore di ricerche, i ragazzini in bicicletta, i grandi in macchina, su e giù per il paese, calla stazione delle Ferrovie Nord, «metti che Claudio abbia cercato di prendere un treno e di scappare a Treviso». Poi la telefonata al « 112». Tardi. «Una storia complicata dice il colonnello Vignola, Comandi) pro�vinciale dei carabinieri Siamo ad un bivio: da ima parte l'allonlanamento volontario, dall'altra la sot�trazione del minore». Otto anni, l'aria sveglia, e chissà dov'è. Si è allontanato dal cortile di casa marted�pomeriggio In paese c'è chi teme che sia in ostaggio di un pedofìlo I carabinieri: «Una storia complicata Siamo a un bivio: la fuga volontaria o la sottrazione di un minore» Continuano senza sosta le ricerche del bambino di otto anni scomparso marted�pomeriggio

Persone citate: Amdi, Brunella Giovata, Claudio Hoxha, Luciano Zanforlì, Mariano Comease, Vignola