Il nuovo copione del dottor Stranamore

Il nuovo copione del dottor Stranamore Il nuovo copione del dottor Stranamore Aumentano i rischi di una guerra atomica entro 112015 analisi JohnCarlin IL 6 agosto 1945 un aereo degli Stati Uniti sganciò su Hiroshi�ma una bomba che conteneva meno d'un chilo d'esplosivo e uccise 110 mila persone. Una setti�mana dopo Stalin convocò al Cremlino i più importanti scienzia�ti nudesri del suo Paese e disse: «Vi chiedo una cosa sola, compa�gni: realizzate armi atomiche nel più breve tempo possibile. Hiroshi�ma ha scosso il mondo intero, l'equilibrio è andato distrutto. Da�teci la bomba, ci libererà da un grande pericolo». A marzo dell'an�no dopo Winston Churchill andò negli Stati Uniti e disse che, essen�do assai probabile che l'Unione Sovietica arrivasse a possedere la bomba, non si doveva tralasciare nessuno sforzo per «raggiungere una superiorità tale da mettere in campo mezzi di dissuasione capa�ci di fronteggiare un eventuale utihzzo di armi nucleari da parte di altri». Quattro decenni e 50 mila armi nucleari dopo, cadeva la Cortina di ferro e scompariva l'Unione Sovietica. 11 mondo tirò un sospiro di sollievo, fiducioso che il perico�lo nucleare fosse finito e che le bombe sarebbero svanite, evapo�rate. Oggi né il pericolo è svanito, né le bombe evaporate. E' vero: ci sono slati negoziati per ridurre il loro numero, yraa gli Usti e la Russia continuano a possedere arsenah capaci di creare un disa�stro 500 mila volte superiore a quello che la bomba «Little Boy» lece ad Hiroshima. Il numero dei Paesi che posseggono un arma�mento nucleare è aumentato, co�me minimo, da due a otto. A Ginevra, sede permanente e para�lizzata della Conferenza sul disar�mo delle Nazioni Unite, si respira un'atmosfera lugubre: i rappre�sentanti di questo organismo, che giungono da ogni parte del mon�do, assomigliano a una tribù smar�rita che grida nel deserto. «La distruzione dell'arsenale nucleare mondiale non porta voti spiega uno degli ambasciatori del disar�mo -. Non è una priorità di politica estera in nessun Paese: è un pro�blema dimenticato, perché la gen�te onnai non ha più paura della bomba e, senza questo timore, non possono esistere pressioni po�litiche che obblighinp a scelte concrete. Viviamo in una realtà nella quale, di fatto, i pericoli sono maggiori rispetto alla stagione del�la guerra fredda e, senza dubbio, lapauraèmùiore». Ma il pericolo incombe e per spiegarlo bastano tre fatti: la quantità di anni nucleari, i piani Usa per creare una difesa naziona�le antimissilistica e le «fughe nu�cleari» che avvengono in Russia dove, secondo il Dipartimento di Stato americano, esiste materiale sufficiente per realizzare 40 mila anni nucleari. E c'è il rischio che non soltanto questi prodotti, ma anche la tecnologia missilistica finisca per essere venduta al mer�cato nero dei Paesi che Washinglion chiama «criminali». L'India e il Pakistan sono i due più recenti membri del club nucle�are, dove maggiore è la probabili�tà d'una nuova Hiroshima. Né si può scartare l'ipotesi che anche qualche organizzazione terroristi�ca possa arrivare a possedere ar�mi atomiche. Sia gli Usa sia la Russia, comunque, hanno realiz�zato dispositivi conosciuti come «bombe in valigia»: armi nucleari, tattiche che pesano dai 30 ai 60 chili e hanno dimensioni di 60 per 40 per 20 centimetri. La loro capacità distruttiva? Fra 1 e 15 kilotoni (come la bomba di Hiro�shima). Si più immaginare, così, il co�pione d'una spaventosa guerra nucleare. «Nei prossimi 15 anni ipotizza il bollettino «Arms Con�trol Today», pubblicato il 9 settem�bre '99 è assai probabile che gli Usa debbano affrontare la minac�cia di missili balistici lanciati da Russia, Cina e Corea del Nord. E, probabilmente, anche da Iran e Irak». La rivista afferma, inoltre, che l'aiuto scientifico russe e il materiale cinese potrebbero met�tere Corea del Nord, Iran e Irak nelle condizioni di lanciare misili nucleari contro gli Stati Uniti en�tro il 2015. Ma il rischio atomico non viag�gia, necessariamente, su un razzo. Ecco, allora, la «bomba in vali�gia»: può essere portata su una )arca, un camion, un aereo. Ipote�si che fanno tremare e che qualcu�no vede come esche d'una possibi�le guerra nucleare. Punto di par�tenza plausibile in una scenogra�fia di questo tipo, un conflitto tra India e Pakistan. Quest'ultimo possiede 15 bombe, l'India 80: tutte delle dimensioni di quella d'Hiro�shima. Il Pakistan potebl)e distniggere New Dely e Bombay; l'India, Islamabad Labore a Karachi. Le conseguenze mondiali sareb�bero immense. La Cina che condi�vide con l'India scomodo frontiere potrebbe essere tentata di punta�re un missile su Calcutta o, maga�ri, di generare un caos militare per reclamare Taiwan che, a sua vol�ta, potrebbe aver sviluppato una propria capacità nucleare. L'Iran, che confina con il Pakistan e che, forse, possiede annamenti atomi�ci, potrebbe essere indotto a mi�nacciare rappresaglie all'India. Anche l'Afghanistan ha frontiere in comime con il Pakistan e, nel Nord, ci sono le antiche repubbli�che musulmano sovietiche, Uz�bekistan e Tagikistan; ancora più a Nord, la musulmana Cecenia e la Russia, slorica alleala dell'India, che potrebbe mostrarsi ostile al Pakistan originando una possibili; causa di conflitto con la Cina. Per non parlare dell'eventualità d'una mobilitazione islamica a difesa del Pakistan profanato. E non finisce qui. In uno scenario del genere sarebbero possibili attacchi terrorìstici contro obietti�vi indiani e pakistani in tulio il mondo. Cortamente anche contro obiettivi nordamericani, perche in una situazione di caos generale le folle schiere dei nemici degli Usa troverebbero certamente mo�livi per aggredire il Grande Sata�na. Il quale risponderebbe proba�bilmente con un attacco aereo convenzionale all'Afghanistan. In�tanto la flotta americana di soilomarini nucleari entrerebbe in al�larme mondiale. E i rossi, sempre sensibili al limite della paranoia alle intenzioni Usa, intensifiche�rebbero la loro capacità di rispo�sta atomica. In un simile clima sarebbero ovviamente possibili orrori. Come accadde nel '95, quando un razzo americano per la ricerca spaziale lancialo sulle coste della Norvegia allarmò a tal punto i rossi che, per la prima volta nella storia, fu attivalo il pulsante della «valigia atomica» che il capo del Cremlino porta sempre con sé. Ora, chi potrebbe scartare l'ipotesi che un ufficiale russo confonda il missile convenzionalo Usa lanciato verso l'Afghanistan con un razzo atomi�co inviato contro il suo Paese? E' vero che il sistema di difesa anti�missile americano funziona egregiamenle e grazie ai sensori colle�gati ai satelliti è in grado di elimi�nare il vettore nemico prima che raggiunga l'obiettivo, ma che suc�cederebbe se un'organizzazione terroristica o un Paese della «lista nera.» decidesse di violare l'om�brello di difesa nucleare con un'ar�ma lattica? Secondo Mosca, sono stati 14 i tentativi «seri» di rubare o contrabbandare materiale nucle�are. Ma quanti furti sono passati ùiosservali? Nel '97 Aloxandr Lebed, ex consigliere per la sicurez�za nazionale, ha dichiaralo che il suo Paese aveva perso le tracce di oltre 100 bombe «in valigia». La sua affennazione ò stata smentita ufficialmente, ma nessuno ha ne�galo che alcuni scienziati atomici russi lavorassero in Iran. E torniamo allo scenario turbo�lento conseguente a una guerra ira India e Pakistan: un terrorista che volesse attaccare gli Usa po�trebbe superare in camion la fron�tiera con il Messico o il Canada, lasciare il suo veicolo noll'aeroporto di Dallas o New York e volarse�ne al proprio Paese prima del�l'esplosione O immolarsi con il suicidio più spettacolare della sto�ria. Che cosa succederebbe dopo? Meglio non pensarci. Gli Slati Uniti giudicano neces�sario un sistema che li protegga dagli «Slati criminali», la Russia obietta che si tratta d'un progetto inazionale perche, appunto, un terrorista non ha bisogno di missi�li. Mosca teme che questo ombrel�lo difensivo sia solo un modo per tener lontani i suoi razzi. E anzi, con un'opinione condivisa dalla Cina, afferma che tutto dò non serve ad altro se non a meglio dirigire un'eventuale offensiva. D�certo l'idea americana di spen�dere olire 25 mila milioni di dolla�ri per proteggere la popolazione da un atlaco missilistico nucleare dimostra, a giudizio di molti, che l'obiettivo d un disanno atomico totale è stalo abbandonato. C'è l'impressione che poco sia cambia�lo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Oppenheimer, lo scien�ziato che cosimi la prima bomba atomica, nel '52 sostenne: «A lun�ga scadenza il problema che l'ener�gia atomica molte sul tappeto è se l'uomo sia capace di governarsi senza ricorrere alla guena». Per ora la risposta è: no. Copyright El Rais I negoziatori di Ginevra: il disarmo non porta voti La gente non ha più paura ma è peggio della Guerra Fredda Bombe tascabili e nuovi Paesi dotati di ordigni Lo scontro più a rischio è quello tra India e Pakistan Un terrorista potrebbe superare il confine Usa e realizzare il più terribile suicidio della storia New Delhi, 26 gennaio 1999: all'annuale parata per la Festa della Repubblica sfila anche il mìssile nucleare indiano a lunga gittata Agni

Persone citate: Oppenheimer, Secondo Mosca, Stalin, Winston Churchill