«Colpo di spugna» sugli amici di D'Alema di Fabio Martini

«Colpo di spugna» sugli amici di D'Alema «Colpo di spugna» sugli amici di D'Alema E l'ex premier se ne va in silenzio da Palazzo Chigi Fabio Martini ROMA Se ne è andato sul far della notte, quando nel cortile di palazzo Chigi erano rimaste accese soltanto poche luci. E quell'ora insolita erano le 21,30 non ha consentito a Massimo D'Alema di sperimen�tare l'ebbrezza di un applauso come capitò a Romano Prodi, con quella scena alla Pupi Avati: i funzionari di palazzo Chigi che battevano le mani dalle finestre. Massimo D'Ale�ma esce di scena la sera del 25 aprile senza clamori, con la stessa sobrietà che ha segnato questi ultimi giorni, ma con un boccone amaro supplementa�re: nella lista dei ministri non c'è più traccia di dalemiani e dalemismo. La decisione di non toccare la squadra ds, a parte il sacrifi�cio di Berlinguer, era uno dei punti fermi decisi da Veltroni sin dalle prime ore della tratta�tiva per il nuovo governo. Ma, guarda caso, quella decisione presa a Botteghe Oscure ha finito per colpire proprio chi puntava sul turn-over, a co�minciare dagli amici di Massi�mo D'Alema. A caldo i dalemia�ni si guardano bene dal fare commenti forti («lasciare la stessa squadra era un orienta�mento consolidato», dice Clau�dio Burlando) ma scorrendo la lista letta da Giuliano Amato, è difficile trovare personaggi le�gati solidamente al premier uscente. Certo, Franco Bassanini è stato legato a D'Alema. 11 mini�stro (confermato) alla Funzio�ne Pubblica è stato nei due governi a guida ds uno dei collaboratori più capaci e affi�dabili del presidente del Consi�glio, ma pochi come lui hanno amicizia ed intimità con Giuliano Amalo. A Roma come ad Ansedonia. Per non parlare della moglie di Bassanini, Lin�da Lanzillotla, che e una delle principali collaboratrici del nuovo presidente del Consi�glio. E se Bassanini è un "dalemiano" di "rito amatiano", difficile etichettare conio stretti sodali del presidente uscente i due ministri di punta dei ds: Vincenzo Visco e Piero Fassino. Vicino al presidente uscente è slato Pierluigi Bersani elio anche in questo governo è destinato a rappresentare una dello ullinie cassaforti di voti della sinistra: l'Emilia-Ro�magna. Più difficile semmai decrittare quale sia il rapporto attuale tra D'Alema e Bersani: nella precedente crisi di gover�no, infatti, il ministro emilia�no fu declassalo, retrocedendo dall'Industria ai Trasporti e in quella occasione raccontano gli amici di Bersani il rappor�to tra i due si è incrinato. Chi ha finito por pagare cara la sintonia con Massimo D'Ale�ma è stato Paolo De Castro, unico ministro "nlivisla" dol governo uscente: mollo amico di Prodi ma con un buon rapporto con D'Alema, che in�fatti lo aveva conformalo duo volle all'Agricoltura. Cono�scendo il solido rapporto stret�to da Do Castro con lo organiz�zazioni agricole, il deputato di Gallipoli D'Alema aveva punta�lo mollo sul pugliese De Castro che invece è stalo "ripudialo" in extremis dai democratici che gli hanno rimproverato persino un intervento all'ulti�mo congresso ds ili Torino. Ultimamente si ora riavvicina�to a D'Aloma il ministro del Lavoro Cesare Salvi, ma lui dalemiano doc non ó mai slato, anche perché "Cosarono" co�nio lo chiamano al ministero e oramai diventato un battito�re libero di "fascia sinistra". Vicina a D'Aloma e sicuramen�te destinata a restarci per temperamento e lealtà è Livia Turco, conformala alla Solida�rietà sociale. Corto, la docisionc di Bollegho Oscuro di non scompaginare la squadra ha finilo por colpirò lo ambizioni di chi aspirava o aveva lo carte per entrare. Por esempio Anna Finocchiaro, di recente passa�ta alla sinistra interna ma con un ottimo rapporto con D'Alo�ma: por lei si ora parlalo noi giorni scorsi di una candidatu�ra al ministero di Grazia o Giustizia. Noi tolnminislri di questi giorni era finito anche il nomo di Marco Minniti, brac�cio destro di D'Aloma a palaz�zo Chigi. Ma anche por lui è valsa la "regola dol Bottegone": la squadra non si cambia. Lo voci di ieri sera accreditava�no Minniti conio candidalo ad una poltrona da sottosegreta�rio alla Presidenza del Consi�glio, ma l'incarico elio eventualmente lo attendesse, sareb�be ben lontano dalla cabina di regia. E D'Alema? Senza fare an�nunci por agenzia, ha trascor�so le ultimo oro da presidente del Consiglio nel suo studio di palazzo Chigi. K li. nella «pro�ra d'Italia» conio la chiamo D'Annunzio, allo 8 della sora ha ascoltato la lista dei mini�stri o un'ora più tardi ha ricevuto il nuovo capo dol governo. Un'indiscrezione trapelata dal piano nobile di pa�lazzo Chigi sussurrava elio i duo Presidenti sarebbero rima�sti a cena assieme. Ma alla fine la decisióne è stata un'altra. F da domani Massimo D'Alema corca un tetto: «Voglio un ufficio noi centro di Roma». A Botteghe Oscuro tornerà sol�tanto quando non no potrà faro a mono. li presidente del Consiglio uscente Massimo D'Alema

Luoghi citati: Ansedonia, Emilia, Gallipoli, Italia, Roma, Torino