L'ultima frontiera è la «telesanità»

L'ultima frontiera è la «telesanità» DATAMAT E I PIONIERI DEL SOFTWARE L'ultima frontiera è la «telesanità» MILANO LA new economy? Agli oc�chi di Giancarlo Giglio. presidente di Datamat, in�gegnere formatosi all'accade�mia navale di Livorno, è un oceano di opportunità da sfrut�tare, in Italia e fuori, con una flotta di giovani laureati lil 5296 dei 1.095 dipendenti di Datamat ha una laurea e me�no di 32 anni) e tante nuove idee da applicare in tanti cam�pi: sanità, telecomunicazioni, finanza ed altro ancora. «Sia�mo di fronte ad una rivoluzio�ne spiega che cambia pro�fondamente l'orizzonte di la�voro anche per noi che operia�mo nel software. La crescita della rete accorcia le distanze tra chi crea i contenuti, le infrastrutture, le soluzioni di software». Giglio parla in teleconferen�za, da Roma. Tra le prossime applicazioni di Datamat, pros�sima matricola del Nuovo Mer�cato (le turbolenze del merca�to non spaventano più di tan�to), c'è il software per una piattaforma che consentirà te�leconferenze da cento posta�zioni diverse. E' solo una delle mille novità che nascono nei cantieri di intelligenza disse�minati da Datamat lungo la Penisola. «Il nostro mestiere evolve continua Giglio Or�mai siamo destinati a diventa�re un'industria di applicazio�ni, capaci di cavalcare, assie�me ai clienti le possibili richie�ste di un mercato che si allar�ga e si trasforma a ritmi verti�ginosi». Un esempio? Già oggi, attraverso il software di Data�mat, migliaia di medici di base possono aggiornare i loro ar�chivi, ricevere aggiornamenti scientifici, disporre di numero�si altri servizi. Ed è solo l'ini�zio. Le nuove frontiere? Teleaddestramento per il perso�nale medico, teleconsulto con i pazienti e altri servizi, tipo la distribuzione dei dati epide�miologici. «Tutti servizi che aumenteranno la produttività commenta Giglio ma que�sto, ed è ciò che conta, non avverrà a scapito degli uten�ti». E' questa la «new eco�nomy» vista da un vecchio lupo delle tecnologie. Gli esor�di della Datamat (214 miliardi di fatturato nel '99, utile lordo di 41,8 miliardi) affondano le radici quasi nella preistoria della «Information technology». Da allora, primi anni settanta, la società ha conqui�stato la leadership nel settore banche e finanza ed è cresciu�ta nelle telecomunicazioni e nella difesa, passando, dalle inani dei fondatori a quelli' tifila Banca di Roma che, nel 1992, ha assunto la maggioran�za. Nel '99. però, i manager di Datamat hanno riacquistato il controllo grazie ad un manage�ment boy out favorito assieme alla 31, una delle società euro�pee piti presenti nel «venture capital» Gli obiettivi sono am�biziosi, almeno a giudicare dal fatto che in consiglio, accanto ai soci fondatori, sono entrali i cervelli più noti della new economy: Elserino Piol, Mau�rizio Decina e Marco Dell'Agnola. Le primi' mosse? Al�cune acquisizioni, in campo sanitario. Altre ne seguiranno, dopo la quotazione, sia in Italia che, soprattutto, in cani pò internazionale. L'obietti�vo, evidentemente, è di sfruttari' il kiinw how acquisito in campo bancario e finanziario in Italia (dove Datamat serve 13 dei 16 maggiori gruppi creditizi) per salire nelle classi�fiche internazionali. Giglio e il suo braccio destro Giorgio Mo�retti stanno bene attenti a non anticipare le proprie mosse, come impone l'iter di avvicina�mento alla quotazione. «Ci quotiamo oggi spiega il presi�dente perché l'Italia, final�mente, dispone di un mercato finanziario adegualo. Altri�menti avremmo scelto il Na�sdaq. Gli obiettivi? La rivolu�zione sta accelerando e noi abbiamo bisogno di ampliare gli investimenti con grande rapidità. Nel giro di pochi mesi si verificano più novità che nei vent'anni precedenti. E bisogna essere in grado di crescere a ritmi infernali di crescila». Anche, in termini di occupazione, a ritmi di 50 nuovi assunti al mese. In Ita�lia, finché il serbatoio italiano non resterà vuoto. lu. b.)

Persone citate: Elserino Piol, Giancarlo Giglio, Giglio, Giorgio Mo

Luoghi citati: Italia, Livorno, Milano, Roma