«Presto sarà Pasqua anche per il cinema» di Alain Elkann

«Presto sarà Pasqua anche per il cinema» «Presto sarà Pasqua anche per il cinema» Il cardinale Poupard: dopo tante volgarità staper risorgere Alain Elkann EMINENZA, Paul Poupard, come trascorrerà la Pa�squa? «A Roma, partecipando alle ulti�me funzioni della settimana pasquale, Poi, domani, lunedi dellAngelo, volerò a Gerusa�lemme per tornare la domenica seguente e quindi andare in Ucraina. Settimana Santa a Ro�ma, settimana di Pastina in Terrasanta!». Cosa significa per lei tra�scorrere la Pasqua vicino al Santo Padre? «Per me e una grazia del Signore partecipare con il Papa, nel cuore della Cniesa, il cuore del mistero della fede. Questa grazia si raddop�pia per il fatto che il Papa è appena tornato dai luoghi santi della passione e della resurrezio�ne di Cristo, e io stesso farò il medesimo pellegrinaggio, con un gruppo ili francesi, intitolato preghiamo in chiesa"». Quando si e Papa o Cardina�li la preghiera è diversa? «Penso die per ogni cristiano la preghiera sia sempre personale ed ecclesiale. Una relazioni; persona�le; con il Signore chi; viene dal profondo dolcuore; l'altra dimen�sione è la preghiera in chiesa, li siccome il Santo Padre è il massi�mo rappresentante di Cristo nella Chiesa, questa dimensione diven�ta piit visihile e (piando Giovanni l'aolo li, che potrei definire un vero pozzo di preghiera, prega, la mia orazione si unisce alla sua Ln un credo insieme emozionante e pacificante. Diventa la preghiera per tutta la Chiesa, con tutta la Chiesa, riassunta nel successore di Pietro». Quale giudizio dà della visila del Papa a Gerusa�lemme? «K' stato un evento straordina�rio, che ci ha commossi tutti. Voglio dire tutti quanti, cattoli�ci, cristiani, musulmani, ebrei, agnostici, non credenti», Che cosa l'ha colpita di più di quel viaggio? «Duo momenti di preghiera: a Betlemme ha fatto un segno con la mano ed e rimasto solo con il Signore a pregare nel luogo della nascila del Cristo, e l'altro e la preghiera silenziosa al Muro del pianto, quando ha toccato con mano lasciando il testo della ri�chiesta di perdono, E' stalo un gesto tutto pieno di questa dimen�sione. Avrei potuto parlare anche di quando ha pregato al Santo Sepolcro e al memoriale di Yad Vashen. (Jgni volta la preghiera silenziosa del credente;, che si allarga come richiesta di perdono a nome di tutta l'umanità. Semhra che quest'uomo con la sua fragilità fisica portasse su se stes�so il peso della tragedia dell'Olo�causto. Non sono, queste, immagi�ni effìmere bens�storiche, che hanno radice nella storia e all'al�ba del terzo millennio cambiano questa storia stessa». Lei Eminenza è il ministro della Cultura del Papa e del Vaticano: questo anno giu�bilare è molto importante per lei? «Si, molto, perché vi sono tantis�sime iniziative, tante cose bel�le, come per esempio quella delle voci della Passione che per la prima volta hanno l'atto colla�borare l'Istituto Pontificio di musica sacra con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con l'Accademia Filarmonica di Ro�ma e il Teatro dell'Opera di Roma», E che rapporto c'è tra l'ar�te e il Giubileo? «Il Giubileo, come recita l'etimolo�gia della parola stessa, è fatto per giubilare, e l'arte nella sua voca�zione profonda devo esprimere il bello e il bello è la dilatazione del hiiono. ntiihdi'un'alleariza conge�nita tra giubilare e arte. La ragio�ne del Giubileo è la gioia di celebra�re duemila anni dalla nascila di Cristo, Cosa sarebbe la nostra iute senza l'ispirazione bimillenaria della rappresentazione di tutti i misteri del Cristo, dalla nascila alla morte aliti resurrezione? Vo�glio dire che sono mollo lieto di concludere la Pasqua anche que�st'anno all'Ara Coeli con quattro Te Dettm eseguili dall'Accademia di Santa Ceciha», L'arte secondo lei è mollo viva oggi? «L'arte ha conosciuto la siici pas�sione, sìa nella letteratura chi; nella poesia e nella musica, e adesso andrà verso la sua resurrezione, che è già iniziata in altri continenti». Vuol dire che l'arie risorge�rà nel Terzo mondo? «Si, sta già risorgendo. Penso al Camerttn, al Kenya, al Brasile». E il cinema? «li' anch'esso tra passione e resur�rezione. E' stalo sommerso da immagini di violenza, di sesso sino ai limili della volgarità, ma adesso è un po' cambiato. Vedia�mo non solo l'ispirazione religiosa di film programmati dalla Rai, penso per esempio al Jesus di Bemabei, oppure alla Maria di Montaldo, che ò secondo me un vero capolavoro; devo dire che mi e piaciuto molto anche l'Assedio di Bernardo Bertolucci e la Milka di Rachid, iioi ho visto anche l'ultimo film di Wiijda». Lei è il primo ministro del�la Cultura del Vaticano, quali sono i suoi compili? «Oceanici, Chi dice cultura dice espressione della creatività e non ci sono limili alla creativi�tà. Cosa sarebbe la grande litur�gia, l'ecumenismo, il dialogo interreligioso senza la cultural Mi disse una volta il Stinto Padre che la cultura dovrebbe diventare l'orizzonte di lavoro di tutta la curia romana». Il Papa dà molla importan�za, dunque, alla cultura? «I l'alti parlano. Mi ha fallo crea�re il Pontificio Consiglio della Cultura. Mi ha l'alio presentare alla sala slampa la sua lettera molto personale agli artisti, per esempio». Lei ha lavorato con altri papi, vero Eminenza? «Iniziai nel '59 con Papa Giovan�ni, poi con Paolo VI che mi fece fare la mia prima conferenza slampa nella Pasqua del '67 sull'enciclica Populorum Progressioìt. Tra un Papa e l'altro ci sono grandi differenze? «Apparentemente si, ma in veri�tà c'è un fondo di grande conti�nuità, di uomini di fede tutti dedicali con ansia a far conosce�re la buona novella dell'amore a^jli uomini. Non a caso Giovan�ni Paolo II ha ripreso il concetto della civiltà dell'amore di Paolo VI». Cosa significa essere Cardi�nale? Avere molto potere, molti privilegi? «No, solo quello di essere asso�ciato al ministero di Pietro e come privilegio essere associa�to al ministero d'amore del Santo Padre, per la Chiesa e per il mqndo». Cosa le piace di più in questo suo strano mestie�re? «Andare incontro a tutte le culture attraverso il inondo.». Ma lei che gira lutto il mondo, vede un futuro di pace? «E' l'augurio degli uomini di buona volontà, anche se le appa�renze non sono evidenti. Per il credente la pace è un dono di Dio affidato alle nostre mani. L'abbraccio di pace torna sem�pre nella celebrazione della Messa». A lei piace celebrare la Messa? «E' una parola debole "piace". Celebrare la Messa è il culmine, è l'alto essenziale della mia vita di sacerdote». Per questo è diventato sa�cerdote? «Lo scrivo nel mio ultimo libro "Cristianesimo all'alba del ter�zo millennio": sono i ricordi più cari della mia infanzia in Anjou, quando il mio parroco invitava lutti a pregare per tutti». Lei ama pregare sopra ogni altra cosa? «Di nuovo mi pare "debole". Senza la preghiera sarebbe as�surdo immaginare una vita di sacerdote. Il sacerdote prega e recita il breviario per sé ma soprattutto per gli altri». E il soccorso dei deboli? «Quando l'uomo prega scopre, anche la sua vera dimensione, che non è padrone di tutto ma è nelle mani del Signore. Non ci può essere azione senza preghie�ra. Ma la preghiera non ha compimento se non si traduce in azione misericordiosa verso gli altri». E la sua preghiera di Pa�squa? «E' di lode e di ringraziamento al Signore per il suo dono di morte e resurrezione, partecipato con il Santo Padre e i fedeli. Anche pre�ghiera di intercessione, perché at�traverso questa Pasqua di resurre�zione ci sia davvero una resurrezio�ne per tanta gente e per tante nazioni che stanno ancora viven�do la passione». LA CARTA D'IDENTITÀ Il cardinale Paul Poupard è nato nella diocesi di Angers. a Bouzillez. nel 1930 e vive a Roma, nella zona di Trastevere. Diventò arcivescovo nel 1980 ed è stato fatto cardinale da Giovanni Paolo II nel maggio del 1985; dal I988è Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. In passato era l'uomo incaricato di avviare il dialogo culturale e religioso con l'Est agnostico Oggi è l'uomo che ha aperto le porte del cinema al Vaticano, convinto che il grande schermo sia un mezzo eccezionale per capire le anime e la società. Tra i suoi film preferiti c'è «Les Enfants du paradìs» di Marcel Carnè II regista che ama di più in assoluto? «Ancora un francese. Robert Bresson» B fi Giudico il film di Montaldo su Maria un capolavoro. Ma ho apprezzato molto anche l'Assedio di Bernardo Bertolucci e la Mirka di Rachid Insomma, si sta cambiando dopo tante immagini di sesso e violenza m m A monsignor Paul Poupard, cardinale, Papa Giovanni Paolo II ha affidato il Pontificio Consiglio della Cultura. Lui ne sorride: «I mìei compiti dice sono oceanici» Dopo aver assistito il Pontefice nelle celebrazioni della Pasqua, da domani Poupard volerà in Terrasanta

Luoghi citati: Betlemme, Brasile, Roma, Ucraina