Simbolo di fortuna e prosperità

Simbolo di fortuna e prosperità LA CICOGNA BIANCA Simbolo di fortuna e prosperità E' tornata dopo secoli a nidificare in provincia di Treviso LA cicogna bianca (Ciconia cfconia) dopo 3-400 anni ritorna a nidificare in li�bertà al Centro Cicogne, in una zona attraversata dal fiu�me Silo, nelle vicinanze di Treviso, accanto a un ex mona�stero del 1600, dove sono stati messi a disposizione oltre 10 ettari di verde. Dei nidi di cicogna presenti in Italia, an�corati sugli antichi templi, ne hanno parlato Virgilio, Ovi�dio, Plinio e Giovenale, ma alcuni ac�cenni si hanno anche nella Divina Commedia. La cicogna è una specie minacciata in tutto il mondo e da secoli, pur attraversando l'Italia con le loro migrazioni, questi uccelli non si erano più fermati. Tra le possibili spiegazioni della scomparsa dal nostro Paese vi sono le variazioni dell'habitat con l'eliminazio�ne delle zone umide, delle acque morte e dei boschetti, l'uso dei pesticidi in agricoltu�ra, l'inquinamento delle ac�que e la costruzione di fili elettrici che creano delle vere trappole mortali. A Sant'Elena di Silea, in provincia di Treviso, oltre alle cicogne, si trovano ora varie specie di anitre, anche rare, quali la moretta tabaccata \Aythya nyroca) e la rarissima tartaru�ga palustre lEmys orbicularis), assieme ad aquile reali e cavalieri d'Italia. Vi è pure un ospedale per le cicogne, dove si curano i volatili feriti, con spazi per le convalescenze fino alla loro completa guari�gione. Il centro, sorto per la volontà di privati e della Lipu, è condotto dal responsabile Paolo Vacillotto. Simbolo di fortuna, prospe�rità, felicità, vita e gioia la cicogna è il più famoso rappre�sentante della famiglia dei Ciconidi. Ha corpo grande e robusto ricoperto da penne bianche con timoniere nere, lunghe zampe rosa acceso e becco rosso scuro. Essendo prive di siringe, sono mute e per comunicare ricorrono a un rumoroso batte�re di becco. Se mancano i vari moduli vocali, in compenso noti e particolari sono gli atteggia�menti quando il maschio ritor�na al nido dove la sua compa�gna sta covando. Allora butta indietro la testa, batte il bec�co, con un suono simile alle nacchere, mentre la femmina gli risponde buttando anch'es�sa indietro la testa e volgendo il becco verso la coda. Vi è pure una cerimonia di saluto nel periodo del.corteg�giamento: un becchettamento in cui la coppia tiene prima il collo teso, poi ribalta la testa sul dorso, mentre ali e coda vengono leggermen�te innalzate. Questo cerimoniale serve pro�babil�mente a rin�saldare il legame di coppia. Prima di innalzarsi in volo, i maschi battono il becco per chiamare la com�pagna, allargano le am�pie ali, larghe quasi due metri e, volando, allungano al massimo collo e zampe sia nel volo battente che in quello planato. Di giorno, quando vanno a caccia, si spostano in stormi, ma è caratteristico il fatto che nella stagione degli amori si separano in coppie. La loro fedeltà è proverbiale. Si rac�conta di una cicogna femmi�na, che non poteva migrare in Africa durante alcune stagio�ni fredde essendo impossibililata a volare; ebbene, essa veniva raggiunta dallo stesso maschio ogni qualvolta que�sti ritornava dalla migrazio�ne. La costruzione del nido è uri "lavóro intenso che, se nuovo, richiede un grosso im�pegno di otto giorni; se, come avviene frequentemente, vie�ne utilizzato un nido vecchio, il tempo è notevolmente ridot�to. Il nido è un pesante «cesto», abbastanza grossolano, gran�de più di un metro che viene intessuto sui comignoli, sulla cima di un tetto, fra i rami di un albero o nei tralicci della luce e spesso la cicogna per anni ritorna sullo stesso'nldó'che cura e ripara, ricoprendo i vec�chi rami con i nuovi, rifode�randolo con sterpi, ramo�scelli, fieno, paglia, stracci, pezzetti di carta, piume. Può essere cos�pronto in pochi giorni. Deposte da tre a cin�que uova bianche, che si ricoprono presto di macchio, mamma cicogna non si al�lontana mai dal ni�do o, aiutata dal suo «unico» compagno, si alterna alla cova. Dopo 30-33 giorni sgusciano fuo�ri i piccoli che presentano un caratteristico becco nero. Vengono nutriti con venni, lumache, cavallette facilmonlo digeribili. E, fintanto cliej5ono piccoli, non rimangoncrsoli nemriìbrio'un mi�nuto. Quando dopo 14 giorni riescono a regger�si in piedi, controllano continuamente il bor�do del nido, dove i genitori deposita�no il cibo rigur�gitato e, solo più tardi. H V^ vengono imboccati diretta�mente. A due mesi sono pronti per il volo che iniziano assie�me ai genitori andando a cac�cia di prede più consistenti quali salamandre, rane, pesci, lucertole, orbettini, talpe, ma anche uova o piccoli di uccelli che nidificano sui prati. Non mancano anche le lotte fra cicogne, lotte falle a colpi di becco per il possesso di una preda. Quando, verso settembre, giunge il tempo delle migrazio�ni, si spostano in stormi di migliaia di individui verso l'Africa, a Sud del Sahara, nella fascia del Sahel, seguendo le piogge autunnali, per ritornare nell'Europa del Nord a primave�ra. I punti di attraversamento sono lo Stretto di Gibilterra e il Bosforo, ma un discreto nume�ro attraversa la nostra penisola, raggiunge la Sicilia per arrivare allo coste tunisine. Il viaggio autunnale è più lungo di quello del ritorno. A volle impiegano due o tre mesi nel viaggio verso il Sud, un po' meno per il ritomo. I primi a giungere in Euro�pa sono i maschi che possono cos�scegliere i luoghi migliori per la costruzione del nido, dove lontano di attirare le femmine che giungono con qualche giorno di ritardo e con loro fare coppia fissa. E negli ultimi mesi so�no sta�le avvistate, sempre nel Parco di Silea, anche alcune ci cogne dal becco a spatola, uccelli ele�gantissimi dal bec�co singolare, che han�no fallo la loro appari�zione nel laghetto artifi�ciale, probabilmente at�tratta-d«lk» stagno rioco di pesci. Un evonlo raro. Visti i risultati raggiunti, non resta che augurarci che la ri�qualificazione ambientale pos�sa favorire il proliferare delle cicogne e di altri uccelli (ne sono state osservato 90 specie diversel in un habitat sempre più ospitale e accogliente. Franca Fabris In un centro della Lipu, con a disposizione dieci ettari di verde e un «ospedale per uccelli fé cogna bianca (Ciconia nia) dopo 3-400 anni rna a nidificare in li�l Centro Cicogne, in a attraversata dal fiu�o, nelle vicinanze di accanto a un ex mona�l 1600, dove sono stati disposizione oltre 10 di verde. Dei nidi di presenti in Italia, an�ugli antichi templi, ne parlato Virgilio, Ovi�nio e Giovenale, ma ac�si hanno nella Divina dia. La cicogna specie minacciata in mondo e da secoli, pur rsando l'Italia con le grazioni, questi uccelli rano più fermati. e possibili spiegazioni comparsa dal nostro vi sono le variazioni bitat con l'eliminazio�e zone umide, delle morte e dei boschetti, i pesticidi in agricoltu�quinamento delle ac� la costruzione di fili i che creano delle vere e mortali. A Sant'EleSilea, in provincia di o, oltre alle cicogne, si o ora varie specie di anche rare, quali la a tabaccata \Aythya ) e la rarissima tartaru�ustre lEmys orbiculasieme ad aquile reali e ri d'Italia. Vi è pure un le per le cicogne, dove no i volatili feriti, con per le convalescenze a loro completa guari�Il centro, sorto per la à di privati e della Lipu, dotto dal responsabile Vacillotto. bolo di fortuna, prospe�elicità, vita e gioia la a è il più famoso rappre�te della famiglia dei di. Ha corpo grande e o ricoperto da penne e con timoniere nere, zampe rosa acceso e rosso scuro. ndo prive di siringe, mute e per comunicare no a un rumoroso batte�ecco. mancano i vari moduli in compenso noti e particolari sono gli atteggia�menti quando il maschio ritor�na al nido dove la sua compa�gna sta covando. Allora butta indietro la testa, batte il bec�co, con un suono simile alle nacchere, mentre la femmina gli risponde buttando anch'es�sa indietro la testa e volgendo il becco verso la coda. Vi è pure una cerimonia di saluto nel periodo del.corteg�giamento: un becchettamento in cui la coppia tiene prima il collo teso, poi ribalta la testa sul dorso, mentre ali e coda vengono leggermen�te innalzate. Questo cerimoniale serve pro�babil�mente a rin�saldare il legame di coppia. Prima di innalzarsi in volo, i maschi battono il becco per chiamare la com�pagna, allargano le am�pie ali, larghe quasi due metri e, volando, allungano al massimo collo e zampe sia nel volo battente che in quello planato. Di giorno, quando vanno a caccia, si spostano in stormi, ma è caratteristico il fatto che nella stagione degli amori si separano in coppie. La loro fedeltà è proverbiale. Si rac�conta di una cicogna femmi�na, che non poteva migrare in Africa durante alcune stagio�ni fredde essendo impossibililata a volare; ebbene, essa veniva raggiunta dallo stesso maschio ogni qualvolta que�sti ritornava dalla migrazio�ne. La costruzione del nido è uri "lavóro intenso che, se nuovo, richiede un grosso im�pegno di otto giorni; se, come avviene frequentemente, vie�ne utilizzato un nido vecchio, il tempo è notevolmente ridot�to. Il nido è un pesante «cesto», abbastanza grossolano, gran�de più di un metro che viene intessuto sui comignoli, sulla cima di un tetto, fra i rami di In un centro della Lipu, con a disposizione dieci ettari di verde e un «ospedale per uccelli fé Una specie minacciataij in tutto II mondo Un uccello muto che per comunicare ricorre a rumorosi battiti del becco un albero o nei tralicci della luce e spesso la cicogna per anni ritorna sullo stesso'nldó'che cura e ripara, ricoprendo i vec�chi rami con i nuovi, rifode�randolo con sterpi, ramo�scelli, fieno, paglia, stracci, pezzetti di carta, piume. Può essere cos�pronto in pochi giorni. Deposte da tre a cin�que uova bianche, che si ricoprono presto di macchio, mamma cicogna non si al�lontana mai dal ni�do o, aiutata dal suo «unico» compagno, si alterna alla cova. Dopo 30-33 giorni sgusciano fuo�ri i piccoli che presentano un caratteristico becco nero. Vengono nutriti con venni, lumache, cavallette facilmonlo digeribili. E, fintanto cliej5ono piccoli, non rimangoncrsoli nemriìbrio'un mi�nuto. Quando dopo 14 giorni riescono a regger�si in piedi, controllano continuamente il bor�do del nido, dove i genitori deposita�no il cibo rigur�gitato e, solo più tardi. H V^ vengono imboccati diretta�mente. A due mesi sono pronti per il volo che iniziano assie�me ai genitori andando a cac�cia di prede più consistenti quali salamandre, rane, pesci, lucertole, orbettini, talpe, ma anche uova o piccoli di uccelli che nidificano sui prati. Non mancano anche le lotte fra cicogne, lotte falle a colpi di becco per il possesso di una preda. Quando, verso settembre, giunge il tempo delle migrazio�ni, si spostano in stormi di migliaia di individui verso l'Africa, a Sud del Sahara, nella fascia del Sahel, seguendo le piogge autunnali, per ritornare nell'Europa del Nord a primave�ra. I punti di attraversamento sono lo Stretto di Gibilterra e il Bosforo, ma un discreto nume�ro attraversa la nostra penisola, raggiunge la Sicilia per arrivare allo coste tunisine. Il viaggio autunnale è più lungo di quello del ritorno. A volle impiegano due o tre mesi nel viaggio verso il Sud, un po' meno per il ritomo. I primi a giungere in Euro�pa sono i maschi che possono cos�scegliere i luoghi migliori per la costruzione del nido, dove lontano di attirare le femmine che giungono con qualche giorno di ritardo e con loro fare coppia fissa. E negli ultimi mesi so�no sta�le av-vistate, sempre nel Parco di Silea, anche alcune ci cogne dal becco a spatola, uccelli ele�gantissimi dal bec�co singolare, che han�no fallo la loro appari�zione nel laghetto artifi�ciale, probabilmente at�tratta-d«lk» stagno rioco di pesci. Un evonlo raro. Visti i risultati raggiunti, non resta che augurarci che la riqualificazione ambientale possa favorire il proliferare delle cicogne e di altri uccelli (ne sono state osservato 90 specie diversel in un habitat sempre più ospitale e accogliente. Franca Fabris Una specie minacciataij in tutto II mondo Un uccello muto che per comunicare ricorre a rumorosi battiti del becco vNel 2025 previsti in Italia tre milioni di ultraottantennl malad di demenza senile

Persone citate: Franca Fabris, Paolo Vacillotto