Carburante ricavato dalle alghe

Carburante ricavato dalle alghe NUOVA TECNOLOGIA Carburante ricavato dalle alghe Messo a punto un sistema per la produzione di idrogeno CARBURANTE pulito? Lo fanno lo alghe con un semnlico sistema biologi�co por produrre idrogeno. Secon�do alcuni l'idrogeno sarà il carburante del futuro: alimenterà i motori a combustione degli ae�rei e delle auto oppure, so le cello a combustibile si diffonde�ranno, i veicoli elettrici. I moti�vi di questo possibile cambia�mento sono 2: il petrolio prima 0 poi finirà; inoltre la combu�stione dei suoi derivati ha effet�ti ambientali negativi: inquina�mento dell'aria, con gli ossidi d'azoto (NOx), e aumento dell'ef�fetto serra, col biossido di carbo�nio. Quando brucia, l'idrogeno produco acqua, cioè la stessa sostanza da cui può ossero rica�vato. Nessun aggravio dell'offelto serra, dunque; gli NOx, inve�ce, rimangono, porche legati allo alte temperature: azoto e ossigeno nell'aria si trovano me�scolati, ma non combinati chimicamonto; a caldo invoco un pochino reagiscono. Per elimi�nare anche quest'inconvonionte, non restano che lo colle a combustibile, che funzionano a lomporaluro molto più basse. Invitare la formazione di biossi�do di carbonio è comunque un risultato ottimo, purché, come accennalo, l'idrogeno dorivi so�lo dall'acqua. La produzione attuale, che oltre all'acqua sfrut�ta comi; materie primo carbone 0 idrocarburi, trasformandoli proprio in biossido di carbonio, non farebbe altro che spostare il problema dal singolo veicolo allo stabilimento di produzione del carburante. Le esigenze ambientali po�trebbero indurre a sfruttare le abbondanti possibilità idroelet�triche del Canada, per poi ricor�rere all'eloltròlisi, che scinde l'acqua in ossigeno e appunto idrogeno, A ben riflettere, si trattorobbo di sfruttare l'ener�gia solare, perché è proprio il Sole a far evaporare l'acqua di muri, laghi e fiumi, permetten�dolo di ricadere come pioggia sullo montagne e, scendendo di lì, di far girare le turbine dolio centrali. Ma dal punto di vista occnomico l'elettròlisi, consu�mando fra i 4 e i 5 kwh di energia elettrica per ogni metro cubo d'idrogeno ottenuto, non è competitiva. Scienziati elio lavorano in California e in Colorado hanno ora aperto la via a un modo più diretto di costringere il solo a ricavare idrogeno dall' acqua. Anastasios Melis (greco, ma di madre cresciuta a Mila�no), Liping Zhang, Marc Forestior. Maria Ghirardi (nordame�ricana, ma moglie d'un brasilia�no d'origine italiana) e Michael Seibert hanno brovetlato o pub�blicalo sulla rivista «Plani Physiology» un trattamento che permetto d'estrarre idrogeno da colture dell'alga verde unicellu�lare Chlamydomonas reinhardtii. Il fenomeno, già osservato da altri nel 1942, ora rimasto per oltre mezzo secolo una cu�riosità scientifica, perché l'idro�geno si formava in dosi piccolis�sime e per periodi mollo brevi. Invoce la scoperta attuale per�mette di far produrre a un litro di coltura 3 centimetri cubi d'idrogeno ogni ora. Gli scienziati pensano che nuove ricerche moltiplicheran�no almeno per 10 questo rendi�mento, sfociando un giorno o l'altro in una tecnica convenien�te per produrre carburante da fonti rinnovabili (radiazioni so�lari e acqua). La chiave di volta è un sistema enzimatico detto idrogenasi reversibile, che non è attivo in presenza d'ossigeno. Il trucco sta nel mettere la coltura della microalga in un ambiente chiuso e privo di com�posti contenenti zolfo, lascian�dole svolgere dapprima la sua normale funzione folosintetica, che produce carboidrati, ma anche ossigeno, Senonché, dice Melis, lo zolfo è un elemento essenziale per la biosintesi del�le proteine. Senza di esso, le cellule non possono crescere, e quindi non hanno motivo di produrre altri carboidrati. La fotosintesi, entro un giorno e mezzo, scende perciò a un livel�lo inferiore alla respirazione. Questa consuma ossigeno, e dunque l'ambiente, che è chiu�so, ne resta privo. Allora l'idro�genasi reversibile entra in fun�zione, forse perché, in tali condi�zioni, questo diventa l'unico modo di produrre l'ATP (e cioè l'energia) di cui le cellule hanno bisogno per sopravvivere. Ecco dunque due stadi. Dopo 4 giorni senza zolfo alla coltura deve essere fornita una dose di solfa�ti, altrimenti niuorc. Cos�ripar�te il primo stadio, che vede la crescita cellulare e la formazio�ne d'ossigeno. Esaurito lo zolfo in un paio d�giorni, la coltura toma a produrre l'idrogeno, e tutto ricomincia, Gianni Fochi Scuola Normale di Pisa Anastasios Mells e 11 suo esperimento

Persone citate: Anastasios Melis, Gianni Fochi, Liping Zhang, Marc Fore, Maria Ghirardi, Melis, Michael Seibert

Luoghi citati: California, Canada, Colorado