Sempre più simili alla Terra i nuovi pianeti di altre stelle

Sempre più simili alla Terra i nuovi pianeti di altre stelle Sempre più simili alla Terra i nuovi pianeti di altre stelle Un pianeta simile a Saturno in una ricostruzione pittorica della Nasa TRE ricercatori americani hanno individuato due nuo�vi pianeti extrasolari con masso inferiori a quelle di Sa�turno. E' la conferma che la scoperta di pianeti di tipo terre�stre i: ormai vicina: tecniche di osservazione estremamente ac�curate e telescopi di grande diametro hanno permesso di fare enormi progressi. Il numero totale di pianeti trovali intorno ad altro stello salo ora a 32, ma gli ultimi duo rappresentano un "record" di estrema importanza. Il primo rivolve attorno alla stella HD 40375, ad una distanza di circa 6 milioni di chilometri. La stel�la si trova nella costellazione del Monoceros ed è lontana 109 anni luce. Data la sua estrema vicinanza alla stella, il pianola, che ha una massa pari all'HO'Xi di quella di Saturno, compio la sua orbila in soli 3,02 giorni. Il secondo corpo planetario scoperto rivolve attorno alla stella 79 Ceti, lontana l 17 anni luce. Con una massa puri al lO'Vu di quella di Saturno, dista 32,5 milioni d�chilometri dalla sua stella e il suo "anno" dura circa 75 giorni. Il fatto che i pianeti finora scoperti siano di gran lunga più vicini allo loro stelle di (pianto non lo siano i "giganti" gassosi del nostro Si�stema Solare, è. in parti! dovuto a un effetto selettivo imposto dalla tecnica di osservazione, che si basa sulla rilevazione dell'impercettibile movimento oscillante (verso di noi o in senso opposto) che la stella mostra a causa della presenza di un pianeta. Lo tecniche osser�vativi! attuali permettono di "leggero" nelle righe spettrali della slolla questa oscillazione e di dedurre quindi la presenza di un piccolo compagno oscuro. La velocità di spostamento che si riesco a rivelare e. straordina�riamente bassa: intorno ai 10 metri al secondo. La velocità di un atleta che corre i 100 metri in uno stadio! Questa tecnica, delta di "velocità radiale"", por il momento ha portato i migliori risultati. In un caso però è stato scoperto un pianeta analizzan�do la perdita di luce della slolla causala dal transito del piccolo compagno (scuro) sul suo disco. Grandi prospollivo si aprono anche con la tecnica "aslrometrica". Questa corcherà di misu�rare le piccole variazioni nella posiziono della stella causale dal molo perlurbalivo del com�pagno. Lo ultimo due scoperte, merito di Marcy e Buttler dell' Istituto Carnogio di Washin�gton, e di Vogt doirUniversilaà della California di Santa Cruz, si devono al telescopio Keck, sul monto Manna Kea, isole Hawaii. Esse permettono di abbassare di mollo i limiti pro�cedenti e indicano la possibililaa di scoprire un pianola gran�de come Giove alla stessa di�stanza di quest'ultimo dal no�stro Solo, Finora un pianeta come Giovo poteva essere sco�perto solo a una distanza massi�ma dalla stella pari a quella della Terra dal Sole. Oggi a questa distanza possiamo sco�prire un Saturno (3 volte più piccolo di Giove). I limiti sono essenzialmente dettati dalla dif�ficoltà di misurare velocità di oscillazione troppo basse. Un oggetto troppo lontano dalla sua stella avrebbe una movi�mento di rivoluzione estrema�mente lento e tale sarebbe an�che quello indotto sulla stella centrale di cui si misura lo spettro. Inoltro, bisogna anche toner conto della massa del pianola che perturba. Se fosse troppo piccola non darebbe al�cun "segnale" riconoscibile. Questi vincoli limitano, per il momento, la possibilità di spin�gersi fino a pianeti di dimensio�ni terrestri. Ma il miglioramen�to delle tecnologie e la possibili�tà di introdurre quanto prima le nuove tecniche di scoperta prima citate, lascia sperare che questo obiettivo non sia poi cos�lontano. Nel frattempo ac�contentiamoci dei risvolti scien�tifici fondamentali che le nuo�ve scoperte stanno fornendo. Tra gli altri, il rafforzamento delle teorie di "migrazione" dei pianeti giganti. Questi ultimi, formatisi a grande distanza dal�la stella "madre ", sarebbero poi trascinati su orbile molto più strette da complessi meccani�smi dinamici. L'esistenza di un gran numero di "giganti plane�tari" vicinissimi alle loro stelle i pur tenendo conto degli effetti di selezione già segnalati), sem�bra dimostrare che questo mec�canismo è forse la norma e non una rara eccezione. Vincenzo Zappala i . . . . ' Trovati due corpi che hanno la massa di Saturno Sempre più simili alla Terra i nuovi pianeti di altre stelle

Persone citate: Buttler, Cruz, Marcy, Saturno, Vincenzo Zappala, Vogt

Luoghi citati: California, Hawaii