La sindrome di Hong Kong

La sindrome di Hong Kong -^M^W^^^J^^J^A^MMODELLO PER L'AFRICA La sindrome di Hong Kong Quel patto provvisorio con gli ex coloni analisi Domenico Qulrlco IL patto era semplice: la poli�tica ai neri, l'economia ai bianchi. In Zimbabwe ha funzionato. L'ex rivoluzionario Robert Mugabe rimetteva nel cassetto la mimetica e i suoi manuali brezneviani sulle na�zionalizzazioni e indossava il doppiopetto del pragmatismo e della moderazione. I centomila farmer bianchi smettevano di credere che il Buon Dio, in Africa, aveva assegnato loro il compito di guidare l'umanità e continuavano a rendere l'ex Rhodesia del Sud un piccolo paradiso al riparo dalla fame. Subito dopo l'indipendenza, tra Tao e r82, lo Zimbabwe veniva definito dagli economisti una delle «meraviglie del mondo del sottosviluppo»; e non ora un'esagerazione, visto il 12 per cento di crescita economica. Merito delle esportazioni di granoturco e cotone. E del peri�odo delle sanzioni, imposte al Paese quando lan Smith aveva cercato di far finta che il colo�nialismo non era finito: erano servito per mettere in piedi un settore manufatturiero autar�chico ed efficiente. Il patto era un modello ben oliato e copiatissimo: in Sud Africa per esempio, dove Man�dela aveva compreso che era meglio ereditare un Paese effi�ciente che un deserto economi�co. Ma anche in Namibia e in Kenya. Era la speranza per chi pensava che un giorno in Africa si potesse investire, senza do�versi rassegnare, con ragione�vole sicurezza, a veder sparire tutto da un giorno all'altro, ingoiato da un saccheggio o da un decreto «legale» di qualche padrone-presidente. E' al riparo di questo patto che i bianchi sono rimasti. Eppure quel mattino del quat�tro marzo deU'SO, quando mi�gliaia di giovani neri dilagaro�no dalle township per le vie lustre di quella che si chiamava ancora Salishury, danzando al grido di «jongwe», gallo in lin�gua shona, simbolo del partilo di Mugabe, scommettere sul futuro sembrava difficile. Ad andarsene, invece, furono solo i bianchi «poveri», la piccola borghesia di funzionari e ope�rai specializzali che temevano di -essere irrimediabilmente cancellati dalla nuova borghe�sia nera. Se ne andarono anche molti italiani. I loro radri era�no venuti ai tempi di ferro di Cecil Rhodes, implacabile co�struttore di ricchezze e di impe�ri, per far funzionare la ferro�via che univa Città del Capo al Cairo (ancora negli Anni Settan�ta sentivi sui troni vocaboli in un curioso anglo-veneto). 1 far�mer, i ricchi restarono: e con loro una società, un sistema economico, uno stile. E un arsenale di pregiudizi che nes�sun pragmat ismo ha scalfito. Oggi sono vittime di brutali�tà e di una campagna strumen�tale di odio. Ma non bisogna dimenticare il loro rifiuto di accettare la storia, il loro apar�theid silenzioso. Lo Zimbabwe si fermava alle porte lussuose dello Barare Club (rìgidamente vietato alle donnei, non esiste�va noi silenzi profumati di vecchio legno stagionato e di sigari di marca della «smokiing room», dove i ricchi bianchi facevano finta di leggere vec�chie copio del Times. 1 riti del criket e delle corso dei cavalli, colorati dalle signore con i cappellini stile regina Elisabet�ta e da signori con le giacche di «Seville's», sarto alla moda e strapagato di Baker Street, non avevano rapporto con questo Paese. E dove era l'Africa se entravi la sera al Bagaielle? Forse nei camerieri neri che servivano il filetto di antilope e avevano le buoni' maniere del vecchio Impero. Questa era la vita dei «murungu», i bianchi: prati impeccabilmente rasali e blazer oxfordiani, vacanze sule rive del lago (Cariba e buoni affari. Le loro fattorie rendeva�no bene perché avevano credi�li, acqua, strumenti meccanici. 1 loro 851) mila «colleghi» neri, stipati negli ettari polverosi delle «communal lands», arran�cavano in un'agricoltura da età delle pietra. Il patto era comunque prov�visorio e i bianchi stessi lo sapevano quando parlavano di «sindrome di Hong Kong». Non poteva durare perché anche Robert Mugabe è un uomo del passalo. 11 suo orizzonte è rima�sto il primitivo marxismo al�l'africana degli Anni Sessanta: il socialismo è il parlilo unico, l'opposizione deve essere fisicamente eliminata e l'econonmia una variabili» dipendente dalle necessità del potere. Bastava ricordare come aveva pacifica�to il Matabeleland, regione abit al ii da una tribù rivale a ciucila cui appartiene, gli shona. La quinta brigata di pretoriani addestati ila aordcoreani l'ha messa a ferro e fuoco cancellan�do selvaggiamente ogni opposi�zione. Adesso per restare appic�cicalo al potete usa i bianchi come bersaglio e «i veterani» come arma. Veterani che quan�do non servivano aveva lascia�to marcire nele terre dei poveri neri.

Persone citate: Baker, Cecil Rhodes, Domenico Qulrlco, Mugabe, Robert Mugabe

Luoghi citati: Africa, Cairo, Città Del Capo, Hong Kong, Kenya, Rhodesia Del Sud, Sud Africa