Dal Sessantotto all'antiquario di Liliana Madeo

Dal Sessantotto all'antiquario Manifesti, volantini, riviste degli «anni caldi»: i collezionisti che se li disputano, ora anche c'è un catalogo Dal Sessantotto all'antiquario Caccia grossa alle carte della contestazione Liliana Madeo II N A mole immensa di car�ta. Manifestini, adesivi, opuscoli pinzati con la cucitrice, libri, riviste, manifesti murali, e dise�gni, titoli urlati, fumetti, tinte psichedeliche, colori distribuiti con voluta casualità, giochi di parole, nonsenso, proverbi capo�volti, grafica a volte raffinatissi�ma alla maniera più o meno consapevole dell'eversione grafi�ca dei futuristi. Si stipavano nelle tasche degli eskimo, sugli scaffali degli intellettuali engagé, negli avari spazi delle comuni. Veniva�no buttati via dopo una manife�stazione, al primo trasloco, nei passaggi della vita che cambia. Pochi i maniaci e oculati difenso�ri di quei materiali. Che scandiva�no gli anni in cui si voleva seppel�lire perbenismo e autoritarismo sotto una risata, abolire la barrie�ra che separa la vita dall'arte, giocare sulle orme dei Dada, di Marinetti, dei Beat americani, dei Provos olandesi, mescolando insieme aborto, macrobiotica, droga, divorzio, rock and roll, libertà sessuale, pacifismo, ri�prendiamoci il corpo e facciamo 'amore anziché la guerra. Mate�riali che poi scandirono il Sessantotto, il divampare della politica, gli anni caldi, il Settanta�sette. Adesso per quei maniaci è arrivato il premio. I loro «tesori» hanno un mercato, sono una sirena che seduce e crea collezio�nisti capaci di farsi venire un cardiopalma alla notizia di un volantino bierre entrato in circo�lo e subito pagato profumatamefite' -, éparito. Ha un«'bella veste grafica e una tiratura di 500 esemplari il catalogo, appena uscito, dello Studio Bibliografico l'Arengario, Vent'anni di contro�cultura fra America e Italia. Dalla beat generation al movimento '77. Lo hanno curato i fratelli Paolo e Bruno Tonini, «abili sanguisughini di Gussago, un guttu�rale paesino del Bresciano dove pare che i bros tengano sequestra�te in attesa di riscatto intere schiere di stampati fortunosa�mente scampati a altri disastri ma non a quello di essere capitati nelle mani sbagliate» secondo Pablo Echaurren pittore, cera�mista, scrittore, efferato e fortu�nato collezionista di opere futuri�ste e di materiali underground che introduce il lettore Nel paese dei bibliofagi: cos�si intitola un suo libro che viene pubblicato a puntate su Nuovi Argomenti e che racconta con un godibilissi�mo stralunato linguaggio le ma�nie, le bassezze, le astuzie, le trappole tese da mercanti e colle�zionisti agli inconsapevoli posses�sori delle muffe ambite, le passio�ni che in maniera perversa lega�no fra loro mercanti e collezioni�sti. Il catalogo sciorina lampi di�sparati. Stranieri illustri, in origi�nale o italianizzati (come Mao, il Che, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Jack Kerouac, Wil�liam Burroughs, Timothy Leary, Alien Ginsbei^). Le scorribande nei sentieri dell'underground di italiani già famosi (Fernanda Pivano anzitutto, seguita da Mora�via, Sottsass, Sciascia, Eco, Asor Rosa, Del Buono, Cassola). Il tem�po degli sberleffi (come un clamo�roso falso: Lettere agli eretici di Enrico Berlinguer, Giulio Einau�di Editore, Nuovo Politecnico, 1977, 104 pp., scritto da altri e edito da altri a cura del gruppo situazionista milanese, subito se�questrato ma diffuso pervie alter�native, ora in ven�dita a 600 mila lire). La seriosità più punitiva (co�me La fabbrica de�serta. Il comuni�smo è possibile. Lotte, soggetti in separ/azione, teo�rie, desideri, linee di fuga, strumen�ti come pratica co�munista possibile oggi a Brescia, ci�clostilalo in pro�prio, 1979, 36 pp., dell'omonimo col�lettivo autonomo, 150 mila). Il fai da te volenteroso (co�me i manuali di autodifesa rispet�to alla famiglia, la scuola, la giusti�zia borghese, e le istruzioni per farsi gli spinelli, addirittura pre�parare le molotov). Il fai da te patetico (come Nelle tasche della mente. Poesie di Annamaria e Maria, Padova, ciclostilato in pro�prio, 1972, pp. 28, «copertina psichedelica illustrata in blu scu-' ro su fondo giallo, fogli di diversi colori», lire 250 mila). Si rincontrano vecchie ma non rimpiante conoscenze. E «pezzi» storici. E sigle prestigioso. E le inesauste esperienze di controfu�metto, di stampa alternativa, di controinformazione. Ecco il Col�lettivo degli Autonomi di via dei Volsci, con un numero del loro mensile, del '78, pp. 20, a 250 mila lire; Il mio viaggio nella sinistra di Silverio Corvisieri, del '79 a 80 mila ; il poster 70x 100 del convegno nazionale di Lotta Con�tinua «Prendiamoci la città», Bo�logna, '71, a 450 mila; l'adesivo formato cartolina con una serie di posizioni amoro�se e la scritta «Make love not war» (anni 60-70), quotato 150 mila; il volan�tino 29x21 dei Provos milanesi in occasione della manifestazione in favore del Viet�nam del '67, «Og�gi nel mondo pio�vono bombe», 350mila; l'edizio�ne originale di l'or ci con le ali, '76, con la copertina di Echaurren, 600 mila. Variano i prezzi. Ombre rosse, '71-'81, 26 numeri, raggiunge quota 2 milio�ni e 600 mila; Re nudo '70-'74, 29 fascicoli, 4 milioni; Alonrft) beat, 1967, 500 mila a fascicolo; Cer�chio magico, sei fascicoli, '73-76, 900 mila; un Kerouac del 1950, 3 milioni e 400 mila, uno del 1957 (il titolo è On the road, in edizione originale), 8 milioni e mezzo, imo del 1958, 2 milioni e 800 mila. Si fanno largo sigle misteriose per il profano come l'insekten Sekl che senza data, senza autorizzazione del tribunale pubblica movimentatissimi gior�nali murali (su uno, al centro, campeggia la scrina «l'eiaculazio�ne è iniziata, buon viaggio cosmi�co») 350 mila a numero; o come il Bollettino Off-off del Collettivo Universo Libero di Ponte San Nicolò (Padova), del 1974, intito�lato Buco caldo e buco freddo, oggi a quota 180 mila. Non la smetle di divertire e provocare, con le sue iperboli paradossali e i suoi non-giornali, Max Capa: in catalogo, sotto la sigla Edizioni Puzzclubdellemammedi fami�glia, comparo il «Quaderno a fumolti di area negazionista» Lam�pi d'amore di una macchina da cucire con un ombrellone rosso su un tavolo anatomico coperto di fiori, 1971, 250 mila. Ancora qualche anno e non ci sani più spazio per il gioco, la provocazio�ne, la ricerca di espressioni capa�ci di sottrarsi alle regole tradizio�nali. Lo afferma perentoria Lea Melandri, col suo L'infamia origi natia. Facciamola finita col Cito re e la Politica: è giusto il 1977 (oggi costa 150 mila lire). Sono 556 pezzi in catalogo, a ricordarci quanti umori ancora serpeggiano intorno agli anni che hanno preceduto la svolta del 77. Nel suo Bibliofagi Pablo Echaurren racconta quale avven�tura sia siala per lui voler «ricom�prare i giornali che avevo fatto io, quelli che avevo bruciato nel caminetto per pura paura, pen�sando potessero scatenarmi alle calcagna polizia caramba digos amigos di dittatorelli fascisteui». Scopr�che intomo a epici «fogliac�ci stracci si stava sviluppando scatenando un florido spaccio di sessantotlerie rilette in chiave di romanticherie, pesanti estimi fr vecchi eskimi, souvenir di barri�cate invecchiate, teneri ricordi di heavy pestale». Fu presente alla trattativa di compravendita di un numero di Rosso sulla cui copertina campeggiava una foto con le dita di cinque manifestami che stringevano chiave inglese, molotov ecc. «Quella copia veni�va soppesala magnificala come un esempio unico irripetibile im�perdibile per una collezione che si occupi della rivoluzione, men�tre il sicuro imminente acquiren�te sentiva scorrere lungo la spina il friccico dell'adunata sediziosa, della lotta dura e senza paura di chi osa, dei cattivi maestri col passamontagna, della lagna dei caltomaoisti, del libretto rosso, di quelli che hanno saltalo il fosso». E alla fine? «Alla fine lo comprò e si consolò di non essere mai stato t ra quei ribelli». 600 mila lire per un Berlinguer apocrifo del 77,450 mila per un poster del 71 di Lotta Continua. E Fabio Echaurren racconta le follie dei «Bihliofagi» Un numero del mensile degli autonomi di Via dei Volsci: è del 1978, vale 250 mila lire. A lato un libro del 75: la prima edizione fu sequestrata e l'editore Savelli condannato a 18 mesi; oggi è quotato 480 mila lire !* RE NUDO Al r j 1.1 Bmpt&m.rr èli una macchina da cucire per un onsrcllo tesso ìm un tavolo an ilTonteo coperto H di Vitti. .^ m À ^ r 4 i Due copertine di Re nudo: della rivista uscirono 29 fascicoli fra il 70 e il 74. valutati oggi 4 milioni. Sono il «Quaderno a fumetti di area negazionista» pubblicato da Max Capa nel! 971. per accaparrarselo occorrono 2S0 mila lire -' Adesivo formato cartolina con una serie di posizioni amorose e la slogan caratteristico dei -figli dei fiori» a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta: e quotato 150 mila lire

Luoghi citati: America, Brescia, Gussago, Italia, Padova, Ponte San Nicolò