ROTTAMARE MALPENSA di Ugo Bertone

ROTTAMARE MALPENSA SIMBOLO DELL'ITALIA CHE NON FUNZIONA ROTTAMARE MALPENSA Ugo Bertone MALPENSA? Meglio chiuderlo, anzi rottumarlo. li finirla li. Il suggerimento, alla vigilia dell'ennesimo braccio di ferro tra governo e Commissione Uè, arriva da un osservatore al di sopra di ogni sospetto: Giacomo Vac.iago. economista senza smanie liberiste, ma soprattutto ex siiulaio di Piacenza nella stagione d'oro dell'Ulivo quando sembrava che dalla periferia potesse suonare la carica della buona amministrazione. E, proprio nelle vesti di amministra�tore, Vaciago è staro testimone del lento ma lucido processo di follia che sta facendo scivolare nel ridicolo l'unica vera opera pubblica realizzata in Italia nell'ultimo scorcio del '900. "Una vcilra ricorda Vaciago il Ministro convoco una Conferenza ( oh gli enti leu ali, ma la riunione riscliió di saltare perchè non mise iva a trovare uno spazio sufficiente per accogliere tutte quelle persone. ìi tutte avevano titolo a parlare...». Più una dieta polacca, insomma, che non un organo in grado di operare si elle e decisioni. Ma sarebbe ingeneroso prendersela con la repubblica delle (tioppe) voci. Tutti, in questo pasticcio, hanno colpe e buone ragioni in questa strana storia. Certo, l'intransigenza delrUniorie Europea di fronte ai problemi dello scalo è parsa a qualcuno più che sospetta, per l'eccessiva comprensione per le esigenze dei concorrenti di Alitalia. Ma, è inutile agitare l'ombra di complotti e prendersela con l'arbitro quando la squadra non ha uno straccio di gioco Anzi, in questi anni non sono mancati formidabili autogol. Come giudicare altrimenti il tiramolla sul futuro di lanate/ () il braccio di ferro tra ministri sull'impatto ambientale.'' li il conflitto tra "piemonte�sie "lombardi» sulle rotte d'avvicinamento alle piste/ L'elenco è quasi infinito e destinato ad allungarsi ancora perchè l'unica cosa sicura è che la «télèoovela» di Malpensa non finisce di sicuro oggi. Il chi si ricorda più i progetti e le previsioni sfornati a suo tempo, all'epoca del decollo dello scalo: un grande «hub», si diceva, è una calamita di affari e di Opportunità, destinato ad attrarre investimenti ad alta tecnologia e a creare posti di lavoro (più di 12 mila a regime). Sarà vero, ma da altre parti. A Barcelona, ad esempio, dove già è in cantiere una nuova pista per smaltire il traffico finora egregiamente sopportato dall'impianto costruito per le Olimpiadi, con quattrini dell'Ue (ma senza polemiche). Ci vorranno ancora due anni. E un altro anno prima che la capitale catalana possa disporre anche del treno superveloce che la collegherà a Madrid e Parigi. Non c'è da stupirsi se le multinazionali preferiscono giocare la carta spagnola piutto�sto che attendere il risveglio padano. L'Italia, intanto, sta a guardare, impegnata com'è a litigare con Bruxelles da cui sono arrivate già tre bocciature in due anni e mezzo. Il tutto per Malpensa, "il simbolo dell'Italia che non funziona», come sottolinea Vaciago. Meglio rottamarlo, cancellare dalla vista quel reperto della seconda Repubblica: doveva essere la scintilla del cambiamento, rischia di finire come uno stadio dei Mondiali '90.

Persone citate: Giacomo Vac, Vaciago

Luoghi citati: Barcelona, Bruxelles, Italia, Madrid, Parigi, Piacenza