Un giustiziere folle l'omicida del mendicante di Maria Corbi

Un giustiziere folle l'omicida del mendicante Un giustiziere folle l'omicida del mendicante Agli investigatori: «Volevo ripulire il quartiere dai vagabondi» Maria Corbi ROMA Un giustiziere folle che vuole ripuli�re il suo quartiere dai mendicanti, che vuole imitare le gesta del serial killer Donalo Bilancia e che adesso è in galera a raccontare le sue visioni è la sua follia al magistrato. Anche se in serata il suo avvocalo ha smentito qualsiasi confessione. «Paolo Terlizz�non ha fallo alcuna ammissione di colpa né ha rilascia�lo dichiarazioni tali da farlo consi�derare l'omicida di Ottorino Ctavatla*, cosi ha commentalo l'avvocalo difensore Daria Cirimani. Dietro di sé Paolo Terlizzi, 63 anni, ha lascialo una vittima un poveruomo di 67 anni. Onorino Ciavatta, che viveva di carità e andava alla mensa ili Sant'Egidio ma che non era un "barbone». Non voleva, giuslanienle, essere defini�to cosi e cercava, nella povertà, di mantenere sempre il decoro. Olian�do è stalo assalilo nel corso di una lite da Terlizzi conosciuto come attaccabrighe nei quartiere indos�sava un giubbotto di renna. Tra lui e il suo carnefice è iniziala una lite in una strada al confine tra i quartieri Salario e l'arioli. Parole grosse, offese che si sono trascina�te per trecento enelri lungo il mar�ciapiede con la gente che consiglia�va a Ciavatta «di lasciare stare». A l'are esplodere la furia omici�da del gustiziére ò stalo un pugno ricevuto da Ciavatta, esasperalo dall'aggressione immWiviiUi Po�chi minuti dopo era morto ferito sotto al cuore da un^colteljb a serramanico, con unaTSma di 16 centimetri, che Terlizzi portava nella giacca di pelle. Il poveretto si è trascinalo, aiutalo da un passan�te, per 300 metri fino alla caserma dei carabinieri. Poi la corsa in ospedale orinai inutile. Gli investigatori sono ruscili a risalire all'assassino grazie alle in�dicazioni di due testimoni che ieri pomeriggio avevano assistito all'ag�gressione in via Clitunno. I carabi�nieri hanno elaboralo cosi un preci�so identikit elettronico che indivi�duava un uomo dai capelli scuri, alto un metro e ottanta con un risico muscoloso, la pelle bianchis�sima e il naso schiaccialo da pugile. Ad incastrare Terlizzi anche gli indumenti sporchi di sangue trovaI i nel suo uppartemento. Nella caserma di via in Selci lo prime motivazioni del delitto; «mi sono urinato d�un coltello (la sub perche volevo ripulire il quartiere da tulli i rnendicanli e i barboni», Dunque questa esecuzione avreb�be pollilo essere il primo anello di una catena di sangue firmata da un ••giustiziere» squilibralo con alle spalle una vita tormentata dal pessimo carattere e dai problemi mentali, Paolo Terlizzi, 63 anni, di Roma, amante dei completi da «duro» in pelle nera (al momento della rissa aveva giacca, calzoni, stivali e guanti in polle, camicia bianca e fazzolettino rosso nel taschino) do�po 1' aggressione si è allontanato a piedi. Ha gettalo il coltello sotto un' auto a via 'ragliamento e ha ripreso la vita di sempre con l'ac�cortezza di cambiare il verso alla pettinatura dei capelli e di indossa�re alt ri abiti. La storia di questo gustiziére adesso rinchiuso nel carcere di Regina Coeli parla di fallimenti e frustrazioni. Il diploma al liceo classico e una abilitazione all' inse�gnamento della lingua inglese otte�nuta in un' università in Gran Bretagna gli sono servite per lavo�rare in Italia come professore di inglese nello scuole. Lavoro fatto a periodi alterni e con scarsa fortu�na, visti i problemi caratteriali. Un matrimonio finito alle spalle e una figlia di 27 anni che lo ha aiutato a mantenersi. Paolo Terliz�zi viene considerato dagli investiga�tori un uomo con una personalità complessa, che alterna momenti di lucidità ad altri di assenza, quasi di follia. Lui stesso avrebbe confessa�to di essere stato vittima di crisi depressive, tanto che gli era stata riconosciuta una forma di invalidi�tà. Circostanza che se provata po�trebbe avere un poso nel processo per omicidio. Nel quartiere lo ricordano in molti. «Si vedeva che era un tipo strano, violento» dico un'anziana signora che appena sonte parlare di serial killer si agita o invoca «mio Dio» «Di lui ricordo il passo deciso, e lo sguardo duro, sempre arrabbialo. Un tipo da cui era meglio girare al largo. Quel poveretto non dove�va reagire, doveva ignorare le pro�vocazioni come si fa con i pazzi». Terlizzi odiava i mendicanti, le persone che vivevano al matTgine, ma lui stesso era un emarginato che viveva in un appartemaneto disordinato e sporco dove i carabi�nieri hanno trovato cassette e gior�nali pornografici mischiati a ritagli di giornale e a un diario che secon�do gli investigatori «trasudano pre�meditazione». Anche se in realtà il fatto che l'omicidio sia conseguen�te a una lite in strada non avalla questa tosi e sembra indicare un gesto rabbioso di chi, certo, porta�va dentro di sé il germe dell'intolle�ranza e l'idea folle di «ripulire la città» dai senza tetto. A favore della tesi «serial killer» le allusioni dell'omicida a Donato Bilancia, il pluriomicida della Liguria. E il comandante del nucleo operativo di via in Selci, Sergio Pascali sem�bra non avere dubbi: «Se non fosse stato catturato sarebbe potuto en�trare in una fase di esaltazione e calare nel personaggio del serial killer». È stato individuato l'assassino del clochard accoltellato domenica: è Paolo Terlizzi (foto in alto) 63 anni

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Liguria, Roma, Sant'egidio