Quercia e alleati in Liguria si risvegliano sotto choc di Gigi Padovani

Quercia e alleati in Liguria si risvegliano sotto choc Quercia e alleati in Liguria si risvegliano sotto choc reportage N Gigi Padovani invialo A GENOVA ELL'ULTIMA roccaforte di sinistra espugnata dal Polo è incominciata l'auto�coscienza collettiva per capire do�ve sia nato il ciclone Biasotti. Si interrogano in tanti La Liguria delle cooperative rosse. Il sindaco diessino Giuseppe Pericu. La stori�ca comunità San Benedetto al porto, dove don Andrea Gallo assi�ste barboni e tossicodipendenti. I manager della Quercia impegnati a movimentare i container con efficienza sotto la guida dell'avvocolo Giuliano Gallanti. Tutti, ieri mattina, si sono svegliati sotto choc. Nella lunga notte dei risulta�ti elettorali avevano sperato in una rimonta del presidente uscen�te, il popolare Giancarlo Mori, che domenica notte i primi dati ufficia�li dalle prefetture davano in testa. Ma dopo i risultati definitivi con Sandro Biasotti oltre la mag�gioranza assoluta, al 50,8 percen�to, distaccato di quasi 5 punti rispetto al suo rivale del centrosi�nistra (fermatosi al 46')()) è inco�minciato il coro dei «mea culpa» e dei «j'accuse». E prevalgono i se�condi. Primo imputato, u grigio ed onesto Mori. Scelto all'ultimo mo�mento e come dice il vicepresi�dente del Senato Carlo Rognoni, da pochi mesi segretario regionale diessino accettato «soltanto in nome dell'unità, è stato espressio�ne di una coalizione senz'anima, sommatoria di partiti». Secondo imputato: il tour elettorale di D'Alema. Qui ci ha pensato Meri, sostenendo che la competizione elettorale era stata troppo puliticizznta e si erano dimenticati i problemi locali. Terzo imputalo: un partilo della Quercia dedito solo alla gestione del potere. Cosi il «prete rosso» Andrea Gallo: «An�che noi quartieri popolari della periferia genovese, a Comigliano, in Val Polcevera e in Val Bisagno, Forza Italia ha mietuto consensi. Non soltanto i garantiti si sono rivolti al Cavaliere, ma anche i non protetti sono stati attraiti dal "grande seduttore" Berlusconi, sot�to l'ombrello protettivo offerto dal Polo: meno lasse, più sicurezza contro l'immigmzione, esaltazio�ne dell'individualismo». Quarto imputato: la coalizione. Il poeta e docente universitario Edoardo Sanguineti: «11 centrosinistra è sta�to troppo al centro e poco a sini�stra, non si è accorto del cambia�mento sociale». Anche la Genova dove nacque il Partito Socialista e dove il 30 giugno 1960 le «magliette a righe» fermarono il governo Tambroni è cos�entrata a far parte del Grande Nord polista. Un Polo che ha l'aria per bene, tanto all'inglese, di un neo-presidente molto simile al pri�mo Albertini, il sindaco di Milano catapultato in poche settimane dalla sua impresa a Palazzo Mari�no. Pure Biasolli 51 anni, tre figlie e due nipotini, che nonostan�te la barba conquista il Cavaliere dicendogli ili essere sicuro di vin�cere sei mesi fa pensava soltanto a far girare bene le sue sei conces�sionarie di auto (200 miliardi di falturaiol. Ora, con l'aria del politi' co consumato, parla di «vittoria storica» dal valore nazionale Nelbi sede del comitaio elettora�le il neopn^idente ha accanto Giorgio Zamlxìleui, titolare del�l'agenzia di comunicazione che prima l'ha «te—ato», interrogato, sezionalo, per ix)i lanciarlo. Spie�ga Biasotti: «La sua squadra di giovanotti mi ha aiutalo molto. Ora ho capilo come si fa Sono pronto a vendere anche marke�ting elettorale ad altri candidati del Polo, per vincere presto anche alle politidie». La giunta sarà pron�ta dolio Pasqua, e dopo la vacanza in Sardegna che il vincitore aveva promesso a sua moglie Promette un assessorato alla Lega, perù \m�precisa che il ( larroccio non è stato decisivo nella sua vittoria, perché «quel 4,3 della lista è inferiore del mio distacco da Mori.»; dunque sulla presidenza del Consiglio re�gionale al Carroccio, si vedrà. Il «naif» Biasotti va avanti, pro�mette di rimanere indipendente dai partiti. Dovrà controllare gli appetiti dei parliti die lo sostengo�no, ringalluzziti dai buoni risulta�ti: Forza Italia in Liguria è la prima forza politica, con il 27,2% (era al 26,6 nelle Europee), An è al 10.2 (41.7 sul '991, la Lega al 4,3 (-i-0,6(. Clamoroso invece l'insuc�cesso della Usta Bonino, ferma al 2,3 (era al 10,8). Unica consolazio�ne a sinistra, il buon risultato Ds (26,2 V più 4,2) e del Ppi (4,2 cv. più 2,0), compensato dalla secca sconfitta dell'Asinelio: 2,9 (meno 4,5 rispetto al 7,4 delle Europee). Meaculpa e scambi d'accuse Nel mirino il mancato presidente, il ruolo di D'Alema, i Ds e la coalizione

Luoghi citati: Genova, Liguria, Milano, Sardegna