«Il 21 maggio, roba da politicanti»

«Il 21 maggio, roba da politicanti» IL LEADER LEGHISTA «ANDIAMO SUBITO ALLE URNE» «Il 21 maggio, roba da politicanti» Bossi: la devolution ci sarà, è scritta nero su bianco retroscena Fabio PoleHi MILANO ADESSO che la partita è nelle mani del Presidente della RepubbUca, Umberto Bossi sceghe la strada del corteg�giamento: «Ciampi l'ho rivisto un mese fa, mi ha fatto un'otti�ma impressione. Lo sa anche lui che perdere tempo, verrebbe av�vertito dalla gente come allonta�namento dalla politica...». Fatta la premessa morbida, dal leader del Carroccio arrivano solo ri�chieste perentorie: «Bisogna an�dare a votare subito. Quello stregone improvvisato della poli�tica di D'Alema deve andare a casa, dopo che ha dimostrato di non saper governare, adesso che la bomba gli è esplosa tra le memi». Niente governi tecnici fino a dopo i referendum o al 2001 per Bossi. Perché come spiega nella sala stampa al primo piano di via Bellerio dove domenica sera, dopo tanto tempo gli era tornato il sorriso «tecnocrazia è uguale a partitocrazia. E la gente è stufa, e vuole solo sentir parlare di progetti politici». Nella fretta di riaprire le urne, per confermare il risultato che definisce «lusin�ghiero» «Ma se avete altri aggettivi metteteli voi», dice ai giornalisti Umberto Bossi non ci pensa un attimo a buttare a mare pure i referendum del 21 maggio: «Tanto non andrebbe a votare nessuno. Quei referen�dum sono solo cose da politican�ti». Dimenticata la batosta delle europee, lontanissimi i tempi in cui Umberto Bossi veniva dato per politicamente defunto, la Lega cerca conferme alla sua crescita elettorale. Dalle roccaforti come Bergamo, dove arriva al 27,211. fino al più modesto risultato di Milano, dove l'avan�zata al 9,5'io rappresenta un aumento di un solo punto e mezzo, in testa ai segretario della Lega c'è una cosa soia: «Siamo decisivi nell'alleanza con il Polo. Non siamo l'anello debole della coalizione». Gli undici consiglieri leghisti in Lombardia sono fondamentali. Ma non è questo che conta nella testa di Umberto Bossi, che rivendica di aver convinto Silvio Berlusconi sulla strada della de�volution, che quel patto per nulla segreto cne prevede un coordinamento tra le regioni del Nord, referendum locali su sani�tà, scuola e polizia, saranno al primo punto del programma d�coalizione. Senza alcun dubbio, dice ancora Bossi: «Non c'è da discutere di devolution. E' un obbligo, è scritto nero su bianco e quel patto sarà rispettato. Qui non ci sono più tentennamenti. come nel '94».E allora non sono solo festeggiamenti, quelli avve�nuti ieri sera tardi nel villone di Arcore, dove Umberto Bossi saie dopo l'ennesima passerella tv. Non c'è lo champagne ad atten�derlo, e poi s�sa che lui è astemio: «Vado ad Arcore perché c'è ancora molto lavoro da fa�re...». L'ora dei trionfi era arriva�ta già domenica sera, quando i sondaggi e le prime proiezioni davano compatto con il centro destra tutto il Nord. Racconta, il giorno dopo Bossi: «Berlusconi temeva per il Veneto, io senza avor visto sondaggi ero sicuro. Ero certo anche che avremmo vinto in Lombardia fon olire il GOli. dei voli, avevo scommesso una cena con Maroni che adesso dovrà pagare». Sotto al quadro gigante che nel salone di via Helleno immor�tala a tinte forti l'epopea di Alberto da Giussano, Hobo Maro�ni abbozza. Era stalo l'ultimo a voler rompere con Berlusconi nel '94, adesso è il primo a spiegare perché l'alleanza con Berlusconi ha vinto ancora: «Queste elezioni hanno dato rap�presentanza politica al blocco sociale del Nord. E malgrado il tentativo di demonizzazione del�la sinistra, la cosa non ha spaven�talo gli elettori del Sud che pure in molte regioni hanno volalo perii Polo». Umberto Bossi preferisce met�terla suiroriginalìtà del pro�gramma, sulla passione della politica, sugli errori del governo D'Alema, dei quali fa puntiglioso elenco: «E' stato bocciato dagli elettori il modello del compro�messo storico governativo, è sta�to boccialo un governo che non ha fatto niente per l'occupazio�ne, il fisco, il lavoro e che si trova a dover amministrare la più alta inflazione in Europa. Il tentativo d�D'Alema in campa�gna elettorale è stato disperalo, ha solo cercalo d�fare confusio�ne e di allontanare la gente dalla politica. Ma la gente ha capito». Il ritornello per Bossi adesso è uno solo: la gente ha capito, Silvio Berlusconi ha capito l'im�portanza della devolution. E .'.i tentativi di creare zizzania, ma�gari con Fini e An, sa rispondere con precisione: «Aspettiamo no�tizie dal Quirinale, non entro in gioebettini di questo tipo. Non sono un anello debole, non ci sono anelli deboli». Meglio, mol�lo meglio tare i conti con un'alle�anza Jie alle regionali ha dimo�stralo di funzionare. Anche se ripete più volto: «Politiche, sono stale queste elezioni Soprattut�to politiche...». Quindi, sotto al segno della bocciatura di D'Alema dalle ur�ne, ci sta per Umberto Bossi tulio il futuro della coalizione: «1 rapporti con Forza Italia, sono positivi, forieri di miglioramenti continui, ossigenati ed ossigenabili con le nuove vittorie che possono arrivare». E magari non e un caso che parli proprio di ossigeno dopo che per mesi si era data la Lega per boccheggian�te, quasi moribonda, tramontata nella spini a prop'J riva dopo aver abbandonalo la parola d'or�dine della secessione del Nord. Altri sono messi male, per Bossi: «La Bonino? Non parliamone...». Certo non il Nord: «La devolu�tion sarà un progetto di cambia�mento. E a chi mi chiede se il padrone del Nord sono io o Berlusconi, dico che è solo il Nord. In un mondo di pataccari bisogna che questo Paese impari ad essere più democraiico». «D'Alema è solamente uno stregone improvvisato e deve andarsene subito a casa» OREGIONAU 2000 OEUR0FEE m? «.S% OPOUTICHE 1996 10,1% OREGIONAll 1995 4,3% OEUR0PEE 1994 «,«% OPOUTICHE 1994 M%

Luoghi citati: Arcore, Bergamo, Europa, Giussano, Lombardia, Milano, Veneto