Tanti voti rossi diventati azzurri

Tanti voti rossi diventati azzurri CHI HA PRESO A CHI? PARLANO i SONDAGGISTI Tanti voti rossi diventati azzurri Iflussi elettorali: cos�il Polo guadagna consensi Marco Nelrottl CHI ha preso i voti a chi? Sarebbe facile rispondere, di fronte a due schieramen�ti molto netti. Ma con formazio�ni cos�composite, i flussi eletto�rali, gli spostamenti delle scel�te tra parliti e schieramenti sono una ragnatela vivente e impazzita, dove tutti vanno dappertutto. Qualche linea per capire, però, la possono tracciare i padroni dei sondaggi, gestori delle «confessioni» popolari. Il Polo ha vinto, ma come? Ha conservato i suoi suffragi e ha aggiunto loro la batterìa, non consistente come un tempo, di una ritrovata Lega. Poi ha bene�ficiato di passaggi diretti (del tipo «proviamo a cambiare») dovuti a qualche transfuga Ds tout court (forse per il successo dello slogan sulla «scelta di campo») o al cannibalismo in�temo alla sinistra minore, pri�va di forza rispetto al partito leader. Anche qui una Lega «riveduta e corretta», ma sem�pre vicina alle esigenze di cam�panile, avrebbe ripescato delu�si già intimoriti da sparate di Bossi da traghettare a Berlu�sconi e Fini. Se il Polo ha riconsegnato suoi scontenti ai nemici (i parti�ti intomo ai Ds) a lui sarebbero stati «restituiti» voti dalla Em�ma Bonino delle Europee, la quale altri li avrebbe lasciati scivolare nei torrenti del�l'astensione, torrenti arricchiti anche dal centrosinistra, con contributo diessino (magari per scontentezza per il candida�to). Salvo poi vedere passare al partito principe di D'Alema elettori delle meteore. Detto cos�è un intrico, ma visto dagli esperti è tutto spie�gabile. Ed era anche prevedibi�le. Per Nicola Piepoli, del Cirm, «era slato diagnosticato un 8 a 7 nella sfida per le Regioni e cos�è stato». La Lega è forte, dice, «perché rappresenta il Nord profondo, le valli, indi�pendentemente da chi la guida. Rappresenta una richiesta e se chi la guida va da una parte anche 1 elettorato ci va». Que�sto spiega l'apporto leghista. Che da solo non basta: «L'elet�torato è andato verso un'allean�za forte. Il centrosinistra ha lasciato voti al centrodestra per questo. I Ds hanno voluto essere forti loro, e crescono, ma insieme a compagni di stra�da che hanno indebolito». E la Bonino? «I suoi voti di lista non sono andati ad arricchire la sinistra. Sono tomati da dove erano venuti: all'astensione. La gente non votava, aveva una terza alternativa e ci ha provato. Poi, visto il Polo pri�ma, D'Alema adesso, si sono ritirati nel non voto». Non tutti all'astensione, i voti radicali. Ne è convinto Luigi Crespi, di Datamedia: «I voti delle Europee di Emma Bonino li ha ripresi, come pre�visto nei sondaggi, il Polo. Infatti la sinistra tiene, anche se preda di cannibalismi inter�ni. E' il Polo che avanza. L'astensionismo non mi pare eccessivo, e comunque recupe�ralo da destra e cresciuto a sinistra». Di «astensionismo di lista» parla Nando Pagnoncelli, dell'Abacus: «Anche se è presto per ragionare a fondo sui flus�si, credo che si dovrà tenere conto proprio di quella percen�tuale, una scelta precisa da parte di gente che era legata a una lista». Pagnoncelli, poi, mette in guardia: «Si può dire che un italiano su due abbia cambiato voto alle Europee, che il 3 per cento abbia cambia�to schieramento». Dunque, una forte mobilità, a volte esasperata e a volte occasiona�le, falla soprallutto di scambi all'interno di una coalizione, che non corrisponde all'idea di stravolgimenti e vittorie pos�senti. In questo senso tra l'idea di mobilità e di alternative agli scontri frontali più nazionali che non attenti all'esigenza locale spiega i risultati Rena�lo Mannheimer, dell'lspo: «Gli spostamenti sono effetto del�l'assenza del nuovo. Gli eletto�ri si sono sempre rivolli al nuovo: la Lega, i Verdi. Voleva�no qualcos'altro. Guardiamo la Lombardia: sono lo sinistro che si sono astenute. E allora la destra finisce per presentarsi come nuovo». Sassolino e Cac�ciari? «Bassolino co l'ha fatta per questo motivo, Cacciari, con il suo prestigio, ha acqui�stato qualcosa in una terra impossibile per la sinistra, tan�to più dopo l'accordo Polo-Le�ga. Ma qualcosa ad altri ha preso». Centrosinistra astenuto è an�che quanto nota Maurizio Fes�salo della SWG: «E' effetto delle divisioni Interne al cen�trosinistra, un terreno che ha spiazzalo gli elettori. La famo�sa richiesta di una scella di campo da parto di Berlusconi ha funzionato contro le incer�tezze. E, in più, una Lega ritrovata moderata ha rassicu�rato gente cho sen'ora fuggita. E la radicalizzazione della cam�pagna ha fallo il suo gioco». Campagna molto radicalizzata, esasperata e nazionale, ma risultali con una storia già avviala, dice Stefano Draghi, doll'Ipsos Explorer: «Il Polo ha comincialo presto a erodere nei sondaggi, poi ha proseguito offrendo, anziché proposte, un'immagine della società, an�che quella televisiva, che trami�te il mezzo, diventa a sua volta proposta. Infine, proprio sotto elezioni, è stato rilegittiraalo da chi lo attaccava: mafioso, ladro, dicevano i manifesti di Bossi. E Bossi che gli torna accanto agisco su un volo mobi�le, incerto». E ancora una vol�ta, la scelta del voto mobile viene spiegala con il lancio di una sfida: fate tu\a scolta di campo. Nel momento in cui l'alleanza si presentava forte e unita lalmeno fino a ieri). Bonino ha reso al centrodestra le preferenze avute alle Europee E la Lega recupera i «delusi» CENTRO DESTRA A sinistra Renato Mannheimer. esperto di sondaggi dell'lspo: ha collaborato con Porta a Porta nelle trasmissioni pre-elettorali Qui accanto Nicola Piepoli, della Cirrn

Luoghi citati: Fes, Lombardia