A sinistra scoppia la «febbre» Fazio di Fabio Martini

A sinistra scoppia la «febbre» Fazio L'ASINELIO GIÀ' AVANZA UNA RICHIESTA «PER VINCERE SERVE UN CATTOLICO DI CENTRO» A sinistra scoppia la «febbre» Fazio E per il 2001 in lizza anche Amato e Bazoli retroscena Fabio Martini ROMA SONO te due della notte, Francesco Rutelli e sua mo�glie barbara scendono lungo la buia scalinata di piazza Santi ApiK.Ioli e sotto la luce fioca dell'androne, il sindaco sussurra pochi' parole di circo�stanza: «Ora molle cose si rimet�tono in movimento...)». Ma il sindaco d�Roma non è di umore smagliante. Curioso, curiosissi�mo contrappasso." nella notte della caduta ili D'Alema, quella che è stata la più attiva centrale antì-dalemiana il partito del�l'Asinelio si ritrova ammacca�ta, senza idee, senza un' alterna�tiva in carne e ossa a «Baffino l'usurpatore». Per dirla con An�tonio La Forgia, già presidente della Regione limlia-Unmagna: «A questo punto più che un candidato premier destinato a vincere, rischiamo di dover cer�care un candidalo destinalo a perdere...». E alle prime luci del giorno di lunedi 17 lo smarrimento si propaga u tutti gli untìpatizzanli di D'Alema. In poche oro Walter Veltroni, Pierluigi Caslagnetti, Arturo Parisi, Clemente Mastella si sono ritrovati alle prese con un'impresa titanica: cercare un successore inunodiato al premier senza perdere di vista il candidato «vero» della coalizione per il 2001. «E' vero riconosce Caslagnelli siamo stali presi un po' in contropiede. Il problema è che quasi tutti immaginavamo un risultato in grigio per la coalizione, non un risiili alo cosi negativo...». E Cle�mente Mastella; «Si, non esiste una soluzione "colla e mangia�la", ma una cosa la sappiamo: non possiamo più consentire a Berlusconi di l'are una campa�gna anti-comunista e dunque il candidato per il 2001 deve esse�re cattolico e di centro...». li così, so per l'immediato lutto è possibile govemo Ama�lo, governo Mancino, roincarico a D Alcmu, elezioni anticipate i grandi notabili e gli ammeuli influenti dell'Ulivo si sono ri�messi rapidamente in movimen�to alla ricerca del «nuovo Pro�di». Nel frullatore del Palazzo sono rientrati i nomi di sempre: Antonio Fazio, Mario Monti, Giovanni Bazoli, Antonio Bassolino, Walter Veltroni, Sergio D'Antoni. E una new entry: il trentaduenne ministro dell'In�dustria Enrico Letta: a piazza del Gesù negano, ma pare che proprio a lui alludesse il segreta�rio popolare Castagnetti quando si ò riferito ad un modello-Aznar. Ma la vera novità, in queste ore, è la «febbre del Governato�re» scoppiata a sinistra. Qualche settimana fa era stato Massimo D'Alema, reduce da un pranzo riservatissimo con il govematore Fazio a Palazzo Koch, a confi dare ai suoi: «Se proprio dovessi farmi da parte, il governatore lo propoi-rò io...». Ieri al secondo piano di Botteghe Oscure di Fazio si è parlato a lungo nella riunione dell'esecutivo Ds e più tardi, mentre Veltroni esponeva la linea ufficiale del partito in conferenza stampa, gli uomini del segretario non ripetevano che un nome: quello di Fazio. Giorgio Tonini, già presidente della Fuci e ora ghost-writer del segretario, confidava: «La scel�ta per il candidato alle elezioni politiche tanto vale farla una volta per tutte e non in due fasi distinte. Nel giro di qualche giomo lo capiranno tutti e a quel punto i segretari del centro�sinistra chiederanno a Fazio se sarà disponibile». Già, ma il governatore sarà disponibile? Negli ultimi mesi Fazio ha mandato messaggi for�mali e informali a tutti ibig: a lu�la politica interessa. Dopo la delusione del Quirinale, Fazio ha iniziato un'attività estematOria inconsueta per un govematoro. In estate è andato alla Cattoli�ca d�Milano per parlare della «rirorsa-ìmmìgrali», a novem�bre ha pronunciato la prolusio�ne alla settimana sociale dei cattolici italiani, in Sicilia ha disquisito di «elica e profitto» e l'I 1 marzo scorso nella barocca chiesa d�Santa Margherita a Roccasecca ha puntalo l'indice sulla inconciliabilità tra profit�to individuale e funzioni pubbli�che. Se la sent irà Fazio di accet�tare su un carro che può diventa�re perdente? «A prescindere dai singoli nomi dice il segretario popolare Castagnetti non c'è dubbio che la situazione diffici�le non facilita la scelta. Ma se i partiti sapranno trovare un'inte�sa, tutto diventa più facile». Nel chiacchiericcio di queste ore è ricomparso anche il nome del commissario europeo Mon�ti. Nei mesi scorsi lo staff d; D'Alema aveva accarezzato an�che questa ipotesi, nel caso di un forzato forfeit del premier e qualcuno sussurra ma non c'è conferma che D'Alema e Monti ne abbiano accennato nel corso del loro ultimo incontro a Palaz�zo Chigi. E Giovanni Bazoli? Alcune settimane fa, quando il suo nome era circolato, il ban�chiere bresciano aveva fatto sa�pere di «non essere più disponilile». Ma più tardi aveva corret�to: «Se ne può parlare purché sul mio nome ci sia l'accordo di tutti». Come dire: non utiìizzatemi contro D'Alema. Ma ora? «Bazoli ha tutti i requisiti dice l'ex ministro della Pubblica Istruzione Giancarlo Lombardi -.rigore, preparazione, morali�tà». Ma e è il tempo per lanciar�lo in pista? Ieri a Botteghe Oscure storcevano il naso: Bazo�li rischia di essere la nobile replica di Mino Martinazzoli, Il sindaco Rutelli: ora si mettono in movimento molte cose... Giovanni Bazoli Antonio Fazio Nicola Mancino Il Ppi punterebbe sul giovane Letta ma i Ds pensano al Governatore «Lo capiranno tutti» Giuliano Amato

Luoghi citati: Milano, Roccasecca, Roma, Sicilia