Addio a Marco, il tumore ha vinto

Addio a Marco, il tumore ha vinto Addio a Marco, il tumore ha vinto Li bimbo che fu un caso della cura Di Bella ANCONA Marco è morto. Il bambino di 11 anni affetto da un osteosarcoma al femore destro, temporaneamente sottratto al�la ixitestà dei genitori dal Tribunale dei minori ali epoca dell'infuocata pole�mica sulla cura Di Bella, è morto ieri mattina Dell'ospedale di Senigallia, do�ve era ricoveralo da qualche giorno, allo stadio terminale della malattia. NonosUtnle un intervento di ani|iutazione totale della gamba, subito a settembre nell'ospedale Fatebenefratelli di Roma, e un normale ciclo di chemioterapia, «Marco non ce l'ha fatta. Purtroppo racconta, distrutto ma gentile come sempre il fratello Loris Natalucd l'operazione non è stala sufficiontei. L'intervento ò stato eseguilo troppo lardi? «No, non era lardi. Il rischio di nielastasi c'è senipn.' stato». Rimorsi o dubbi? «In questi casi penso che il dubbio sìa di lutti risponde il Iratello ina (liti di questo non so cosa si [xileva fare», (ietto, dal punto di vista dei sentinienli uno se lo chiede sèmpre, ma dal plinto di vista realistico... abbiamo fallo il possibile». Mara) è spiralo nel reparlo di pedia�tria, attaccato ai respiratore, «li stato cosciente fin quasi alla fino, siiero non propria lino all' ujtimo...» mormora il fratello. Marco era andato incontro con grande coraggio alla malattia e al calvario dei ricoveri, dei consulti nielli�ci, della rilialla dei media, certo non voluta dalla sua famiglia semplice e schiva, che arrivò a sospettare di esse�re stala punita con l'allontanamento del bambino e l'affidamento a un tuto�re, un oncologo, jier le cure, anche perchè seguace dei testimoni di Geova. Ma noi, si erano sempre ostinati a rijietere il padre Mario, la madre. Chiarina, e i fratelli grandi Loris e Lucio, «cercavamo solo le terapie mi�gliori, volevamo che Marco tornasse a giocare a pallone, non si sentisse diver�so dagli altri bambini». I primi segnali della malattia un anno e mezzo fa. Marco sta per compie�re 10 anni, quando, nell'ottobre 1998, avverte un forte dolore e sulla gamba destra compare una tumefazione. Il 6 ottobre, quattro giorni prima del com�pleanno, i genitori lo accompagnano per una biopsia nell'osjiedale pediatri�co Salesi di Ancona; il referto è atteso entro 15 giorni. Il 12 ottobre jierò i familiari, testimoni di Geova, decido�no di portare Marco in Gennania per una cura omeopatica. Ma Marco ha un osteosarcoma osteoblastico intrami�dollare al femore destro, ad altro grado di malignità. II15 ottobre la direzione sanitaria del Salesi, preoccupata per l'assenza del bambino, si rivolge al pm del Tribunale dei minori che chiede al Tribunale la sospensione della potestà ai genitori e il ricovero del bimbo. Il 22 ottobre il Tribunale, presieduto da Luisanna del Conte, accoglie la richiesta del pm e nomina un tutore provvisorio del bambino. Nel gennaio 1999 Marco si sottopone a un ciclo di chemioterapia. Si ipotizzano un inter�vento di giroplastica, un'endoprotesi, o come ixii sarà, l'amputazione. Il 9 marzo il Tribunale esonera il tutore e il IG nomina un oncologo di fama, il prof. Riccardo Cellerino, comixinente della commissione Bindi incaricata di valutare la sperimentazione Di BelLi, curatore speciale di Marco limitata�mente alle terapie. La famiglia fa ricorso e si rivolge al professor Di Bella. Il 26 marzo la Corte d'appello restituisce pienamonte Marco alla po�testà dei genitori e revoca la nomina di Cellerino. I Natalucci confennano in udienza di essere pronti a seguire il protocollo del Rizzoli se la cura Di Bella non funzionerà nell'arco di due mesi. La Corte riconosce che «neanche il protocollo terapeutico ufficiale offre garanzie assolute di guarigione». Marco, come la piccola Ketha di Brescia, morta ad agosto uccisa dalla leucemia, sono diventati i simboli di ima battaglia per la libertà di cura. Una battaglia di sentenze e protocolli, di burocrazia, parallela ad un'altra, mille volte più dura e dolorosa, che i due bambini hanno combattuto con�tro un male implacabile. Ieri anche Marco si è arreso. |j.p I ■■■•f.» 'v «««fc1 -wAL^* I La cura anti-canc ro del professor Di Bella è stata al centro di accese polemiche

Luoghi citati: Ancona, Brescia, Roma