Big, kermesse e pasticci di creatività giovanile

Big, kermesse e pasticci di creatività giovanile IN ITALIA Big, kermesse e pasticci di creatività giovanile Rocco Molitern�CI sono antri bui dove ci si siede e sembra di essere in treno a guardare video dal finestrino, buche da basket in cui spedire pallottole di carta con disegnata sopra la palla, video con un pene che accende e spegne un interruttore oppure con un ragazzo che martorizza un gatto: sono alcune delle instal�lazioni (non chiedete di chi sia�no, perchè all'inaugurazione non c'erano indicazioni sotto le opere) che affollano gli spazi della Cavallerizza per Big 2000, la kennesse che si propone «la ricerca e la promozione degli artisti emergenti in tutto il vec�chio continente, per far crescere la creatività giovanile, mostrar�la come una risorsa per il futu�ro». Le sezioni della manifesta�zione che proporrà eventi fino al 17 aprile e mostre fino al 7 maggio, abbracciano discipline diverse: si va dalle arti visive alla moda, dal design al cinema, dalla danza agli interventi metro�politani, dalla cucina alla lettera�tura. Paese ospite è la Cina, che ha portato una nutrita pattuglia di giovani, dai videomaker agli chef (paradossalmente non c'è però neppure un giovane pittore o scultore). L'obiettivo ambizioso, ricor�dalo dagli organizzatori, è quello di inserire la manifestazione fra le dieci che contano per l'arte contemporanea in Europa. E qui nascono le perplessità: se l'obiet�tivo fosse creare una kennesse, una festa in cui ci si diverto scambiandosi progetti e idee e animando por qualche settima�na strade e piazze della città, nessuno avrebbe da ridire (an�che so cinque miliardi e mezzo rappresentano un costo elevato). Ma so lo scopo è quello di pro�muoverò la città, creando una manifestazione di livello davve�ro intemazionale, che richiami il pubblico abituato a frequentare la Biennale di Venezia piuttosto che il Centro Rejna Sofia a Ma�drid o le grandi fiere come Arco o Basilea, allora qualcosa non tor�na. Troppe opere sanno di dejavu, sembrano copie di instai azioni, video o «cose» già viste ed «emerse» in manifestazioni pic�cole o grandi: indagare il nuovo che scorre sotto la pelle del mondo artistico richioderebbe maggior fatica e rigore, sia nella fase della scelta che in quella dell'allestimento. Proprio la sen�sibilità di (furi pubblico abituato e disposto al nomadismo cultura�le meriterebbe una risposta me�no approssimativa. Torino è una città che in cpiesti anni ha dello la sua nel campo dell'arto contemporanea a hvello intemazionale con la capacità organizzativa e le scelte qualitative del Museo di Rivoli, della Galloria d'Aito Moderna e di non poche gallorie privale. Si può voler essere alternativi o complementari, ma quelle capa�cità e quelle scolto rimangono per il pubblico una pietra di paragono lanche se ci si occupa di (creatività giovanile»). A Torino installazioni, video, «interventi motropolitani», e la Cina ospite d'onore «Il guardiano» dell'artista cinese Guingsong Wang Big 2000 Biennale arte emergente Torino, sedi vane Eventi fino al 17 aprile Mostre fino al 7 maggio

Persone citate: Guingsong Wang Big, Rocco Moliternì