Lusitania L'arte portoghese tra '300 e '500

Lusitania L'arte portoghese tra '300 e '500 Lusitania L'arte portoghese tra '300 e '500 ANNOTAVA il grande filosofodandy dell'ar�te spagnola Eu�genio d'Ors, in quel testo geniale che è Del Barocco: «Chi de�sidera possedere una delle chiavi principa�li che permettono di chiarire l'arte spagnola e di definirne il carattere, la cerchi in Portogallo. Dal Portogallo deriva, in effetti, la metà del senso segreto della nostra storia spirituale. Ma che dico, io, della nostra? Di tutta la storia europea, probabilmente. Nel composto chimico designato col nome di Cultura, l'Europa non presenta, all'analisi rigoro�sa, che due corpi semplici: Gre�cia e Portogallo. Il resto è forse una questione di dosi». Un para�dosso, ma nutritivo, con la sua dose profonda di verità. Per que�sto sorprende un pochino il sug�gestivo ed efficace titolo di que�sta affascinante mostra intitolatA MODEtSETTIMMarco V la Ai confini della terra e curata da Giovanni Gentili: perchè il "finis terrae" del Portogallo (que�sta terra tellurica e fantasiosa, sconvolta da terremoti che inau�guravano ogni volta uno stile integralmente nuovo, e si merita�vano pagine memorabili firmate da von Kleist o da Voltaire) que�sto davanzale geografico affac�ciato sui venti incontrollabili del�l'Atlantico, ò in fondo un confine estremo, leggendario ma solo vir�tuale, che si mescola mollo più visceralmente alla nostra cultu�ra mediterranea, di quanto sem�briamo ricordarci o tener conto. E questa sontuosa rassegna, ric�ca di pezzi talvolta portentosi (dalle sculture lignee di cpiol gran�de collezionista che fu Emesto Vilhema al meraviglioso ed ec�centrico reliquario in corallo ros�so sangue incastonato da leoni STRA A ANA allerà bizantini, dalle pre�ziose collane della Regina Santa Isabel alla miracolata ver�sione in smalto di Limogos della Picco�la Apocalisse di Duorer) sta li a dimostrar�lo. Quanto di similare e poi di differenzialo respiri in questi sacri legni consunti dalla devo�zione, in cpiosti struggenti e arca�ni pezzi di pietra intagliata che venivano apposti sullo cattedrali o sui cigli della strada e che ricordano vistosamente i Calvari della Francia borgognona, o anco�ra quei volti quieti e teneri della Madonne, che hanno assorbito come spugne la lezione rude della tradizione tedesca (le Schoene-Madonna di area tirolese) op�pure il dettaglismo minuto della cultura fiamminga. Come in quel Bambino vispo che si a spendo affamato alla gorgiera della Ma�dre, quasi volesse sollecitarci a degnar di maggiore attenzione quel prodigio lapideo del corset�to intagliato nella pietra, con il gioco elegante eh nastri e laccotti. Ed è qui, appunto, al di là del fascino catturante di questi fram�menti magnifici, che si inserisce il discorso didattico delle sugge�stive varianti d'iconografia, che l'immaginoso Portogallo ha reca�to nel mondo dell'arte. Si è letto recentemente sui giornali italiani, a proposilo del�la Madonna del Parto di Piero della Francesca, che sarebbe l'unico esempio di Madonna in�cinta della storia dell'arte: nulla di più inesatto (quanti spiragli sospesi nel concavo degli abiti gotici, quanto allusioni pudiche nella lunga storia pittorica della Vergine). Ma certo non si era mai visto un ventre cosi tondo e protervo come quello proverbia�le della Madonna dell'Aspellazione (detta popolarmente la Virgin do O, alludendo alle evocazioni delle puerpuere in vocativo lati�no) che pare, so l'immagino nosuonasse blasfema, aver apper. i nascosto un pallone sotto la ve�ste preziosa in legni policromi. E che vocazione teatrale quel Bam�bino con aspetto già adulto e imprenditoriale, che si divincola dal proiettivo abbraccio doppio di Sant'Anna e della Madonna, per sporgersi dal balcone tribuni�zio della mano bambina della Vergine ed intavolare un discor�so curioso con la nostra attenzio�ne. Che è colpita puro dall'insoli�ta iconografia di un superbo Cri�sto distesi sul suo giaciglio sepol�crale panneggiato di veli capric�ciosi come marosi, e sotto, soffo�cati nella cedevole pietra calca�rea, i soldati che dormono un sonno colpevole e deforme, a contrasto della pace inannorea raggiunta dal Cristo. Ed è incredi�bile la modernità valori plastici di quella Sant'Agata purissima, che paro pensata da un Martini o da un Tozzi, e porta eleganlemonte i suoi soni tagliali come un insogna araldica, verticali su un vassoio-scudo, da far pensare già alle uova di Casorati, E non potrebbe essorci insogna più effi�cace per la mostra di quel cata�fratto crocialo a cavallo, bardato di mistero, che presiede al sepol�cro della propria anima. Come in un fologramma di Bresson, tutto è celato e protetto, soltanto le narici del cavallo paiono tradire un fremito, un invito alila corsa. Cosi, la «corda pazza» lusitana, che jiare non aver quasi conosciu�to il Romanico (per poter protrar�re questo magnifico autunno lar�do-gotico) scavalcando il nostro Rinascimento, si affaccia (col fio�rito e marinaresco stile manuolino di Tornar) su un Cinquecento che è già misteriosainente baroc�co, secondo quell'otema, ricor�rente categoria dolio spirito esal�tata da D'Ors, Ai Confini della Terra. Scultura e arte in Portogallo 1300-1500. Rimini. Palazzo del Podestà. Orano dalle 9 alle 19. Chiuso il lunedì. Fino al 3 settembre A RIMINI MADONNE LIGNEE E CAVALIERI BARDATI DI MISTERO FANNO SCOPRIRE I SEGNI DI UNA CIVILTÀ' CHE HA SEGNATO PROFONDAMENTE LA CULTURA EUROPEA Due angeli di un altare del '300 esposto a Rimini per la mostra di arte portoghese «Ai confini detta terra» tA MOSTRA DEtLA SETTIMANA Marco Vallerà

Persone citate: Bresson, Casorati, Cavalieri, D'ors, Del Barocco, Giovanni Gentili, Piero Della Francesca