La morte: sono tua amante, perciò tuo nemico

La morte: sono tua amante, perciò tuo nemico UN ESEMPIO Guido tonti La morte: sono tua amante, perciò tuo nemico N una camera d'albergo a Torino, nell'agosto del 1950 MORTE Siamo sinceri. Se ti comparisse davanti Cesare Pa�vese e parlasse e cercasse di fareamicizia, sei sicuro che non ti sarebbe odioso? Ti fideresti di lui? Vorresti uscire con lui la sera a chiacchierare? PAVESE Passavo le sere seduto davanti allo specchio per tenermi compagnia.. .date una compagnia al solitario e parlerà con chiunque. L'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo scare più conti�nuamente che non con chiunque altro, MORTE (Gimincia a sentire le mie parole che gli sussurro nelle orecchie. Le mie parole sono come un tarlo feroce nel legno del pensiero.. .una tentazione. Li mia mano insaziabile accarezza ogni cosa con dolcezza sul mondo, sempre più rapidamente...; Sono tua amante, perciò tuo nemico. PAVESE Perché dimentichia�mo i morti? MORTE (con un sorriso ironico) Perché non ci servono più. L'unita gioia al mondo e cominciare. E' bello vivere perché vivere è comin�ciare, sempre, ad ogni istante. PAVESE Si è tanto parlato, descritto, divulgato l'allarme sulla nostra vita, sul nostro mondo, sulla nostra cultura, the vedere il s0'0) le nuvole, ustire in strada e W trovare l'erba, dei sassi, dei cani, tommuove tome una grande gra�zia, come un dono di Dio, tome un sogno. Ma un sogno reale, the dura, che c'è. MORTE Il sogno è una costru�zione dell'intelligenza, cui il costaittore assiste senza sapere come andrà a finire, E la grande tremen�da verità è questa: soffrire non serve a niente. Non manta mai a nessuno una buona ragione per uccidersi. Non si mentiste alla propria natura. PAVESE Nell'inquietudine e nello sfora) di scrivere, ciò che sostiene è la certezza che nella pagina resta qualcosa di non detto. Verrà un giorno, invece, in fui la nostra fède comune nella poesia farà invidia. MORTE Ah ah ah ah! Scrittori importanti che vengono spazzati via al passar delia generazione. PAVESE Non dovrà sorprender�mi, in qualche mattina di nebbia e di sole, il pensiero che quanto ho avuto è stato un dono, un grande dono? MORTE Conosco uno sciocco che ha rifiutato d'imparare in giovinezza le regole del gioco, perduto dietro chimere, e ora le chimere sfumano e il gioco lo stritola. Senti l'odore schiumoso di macerazione che è il salmastro della campagna. PAVESE La tosa più segreta�mente temuta accade sempre. Sol(rire è sempre colpa nostra. Ora è tu'to prospettiva di disastro. MORTE Hai, ragione. Basta un po' di foraggio. PAVESE Più il dolore è determi�nato e preciso, più l'istinto della vita si dibatte, e cade l'idea del suicidio. MORTE Vedi? Sembrava facile, a pensarti. Eppure donnette l'han�no fatto. Ci vuole umiltà, non orgoglio, PAVESE Tutto questo fa schifo. MORTE Bene! Cosi, tosi! Non avere paura. PAVESE Non parole. Un gesto. Non scriverò più.

Persone citate: Esempio Guido

Luoghi citati: Torino