«Far ridere le mie figlie è un'impresa» di Alain Elkann

«Far ridere le mie figlie è un'impresa» «Far ridere le mie figlie è un'impresa» Teocoli: odio i talk show, alcuni sono terrificanti Alain Elkann TEO Teocoli, lei come sce�glie i suoi personaggi? «Sono loro che scelgono me: mi colpiscono alcuni atteg�giamenti, lo guardo abbastan�za la televisione, di giorno e di notte, osservo i personaggi e dopo un po' mi dico: quello potrei imitarlo. Ne parlo con mia moglie, che, puntualmen�te, mi dice: «Perchè hai pensa�to di imitare proprio questo?». Io non riesco mai a spiegarlo bene, ma so che lo posso fare». Ad esempio, perchè ha pen�sato alla Vinciguerra? «Mi divertiva quella "caciarona" simpatica ed espressiva, che nelle conferen�ze stampa non disdegnava il buffet. Io non sono preciso nelle mie imitazioni, l'impor�tante è che il personaggio si riconosca». Che cosa l'ha colpita del dottor Cuccia? «La sua camminata, il modo di portare il cappello sono irresi�stibili». Vi siete mai parlati? «No, ho incontrato tutti i miei personaggi, tranne lui. Non ho neppure provato ad avvicinar�lo, credo sia impossibile». Che rapporto ha con Galliani? «Siamo amici. Lo ammiro mol�to, è un uomo onesto. E la mia imitazione gli è piaciuta mol�to». Come l'ha presa, invece, il sindaco Albertini? «Anche lui si è molto divertito. Sono andato a trovarlo a Palaz�zo Marino, abbiamo chiacchie�rato, è simpatico. Mi ha colpito molto la sua foto in mutande. Così, per scherzare, racconto che quando mi ha ricevuto in Comune era nudo». Che cosa l'ha colpita del�l'avvocato Poppino Prisco? «Il suo sarcasmo, le sue rispo�ste sempre ironiche. Un giorno mi ha detto: "Perchè su cin�quantacinque milioni di italia�ni devono rompere le scatole proprio a me?"» Come fa ad immedesimar�si nei suoi personaggi? «Io invento tutto, non so assolu�tamente come vivono nel priva�to perché non li ho mai incon�trati a casa loro, nella vita di tutti i giorni. Il trucco, poi, serve a caratterizzarli. Alla fine invento la storia. Come ad esempio quella di Galliani che va in montagna a imparare a sciare. Mi piace molto anche l'avvocato Prisco, quando è nel suo studio e parla a ruota libera». A lei il calcio piace anche nella realtà? «Certo. Fin da ragazzo gli unici due sport che seguo sono il calcio e il ciclismo». E' davvero tifoso del Milan? «Sono stato uno "sfegatato" tifoso del Milan, andavo in treno con gli ultra a seguire la squadra in trasferta, allo sta�dio ero nella "fossa dei leoni". Oggi, purtroppo non posso più, mi piacerebbe ancora andare in mezzo ai ragazzi ma non è possibile, devo andare in tribu�na, anche se non è la stessa cosa». Negli stadi c'è molta vio�lenza, secondo lei? «I mass media amplificano i fatti e la gente, soprattutto i ragazzi di vent'anni, viene pla�giata. Fischiare i giocatori di colore è assurdo, ma non tutti quelli che vanno allo stadio sono razzisti. La maggior parte dei giovani va allo stadio per divert irsi e contribuisce a crea�re bellissime coreografie con bandiere e striscioni». Lei ha tre figlie di undici, nove e sette anni: come le educa? «Mia moglie cerca di impartire un'educazione borghese, io na�turalmente no. Cerco di far capire loro quello che ho impa�rato io nella vita, cioè stare al mondò. Quando si nasce pove�ri, bisogna imparare ad arran�giarci,. Te cose si scoproixp. da soli con molta fatica»». Sono brave le sue figlie? «Sì, sono studiose, rispettose e bene educate». Che cosa hanno pensato del loro papà che presenta�va il Festival di Sanremo? «Non si entusiasmano tanto per il mio lavoro. Ne parliamo poco. Io discuto soprattutto con mia moglie e i miei collabo�ratori». Guai è il loro personaggio preferito? «Galliani, hanno riso molto per il suo rap». Lei si è divertito a Sanre�mo? «Moltissimo. Non mi sentivo sotto pressione, come è stato detto». Come si trova a lavorare con Fazio? «E' un bravo ragazzo, possiede una grande professionalità e ha inventato un genere nuovo. Sono tre anni che lavoriamo insieme e ormai non dobbiamo più dirci niente perché abbia�mo un rapporto buonissimo. Ci sono pochi ragazzi bravi come lui». Siete amici? «Certo, anche se non ci vedia�mo fuori dal lavoro, perchè lui, appena finisce, va in Liguria, mentre io rimango a Milano. Però lavoriamo insieme due o tre giorni la settimana e sono tanti por conoscersi bene e in qualche modo diventare ami�ci». Le piacerebbe condurre «Striscia la notizia»? «Onestamente no». Anche lei ritiene che, at�tualmente, sia una delle trasmissioni più riuscite? «Io preferisco inventare cose nuove». Che cosa pensa di Greggio e lacchetti? «Sono fenomenali, come anche Bonolis e Laurenli oppure Solenghi e Gnocchi. Io però prefe�risco il mio lavoro, le mie imitazioni» Lei ha dei modelli, dei mae�stri? «Sì, vengo dalla scuola di Celentano e di Jannacci. Ho avuto grandi compagni di strada co�me Cochi e Renato, Massimo Boldi. Vengo da quella genera�zione degli anni 'GO». Conosce Ahatantuono? «Ha dieci anni meno di me, non abbiamo mai lavoralo insie�me». Dopo il programma di Fa�zio e la conduzione di San�remo, che cosa ha in pro�gramma di fare? «Sto girando un film, ma è presto per parlarne. Lavoro al progetto di uno show, dedicato alla mia carriera, che andrà in onda in prima serata su RaiUno in ottobre». Le piace la tv in questi ultimi tempi? «Non tulio, odio certi program�mi». Quali? «1 talk show». «Come quello di Maurizio Costanzo? «No, lui è il migliore, ma ce ne sono altri che sono terrificanti e diseducativi, sarebbe davve�ro un gran bene che venissero cancellati». Lei chi stima? «Nel campo del lavoro, Fazio, Adriano Celentano e Menta�na». Al di fuori dell'ambiente di lavoro? «Da qualche anno faccio una vita ritirala, incontro amici che sono spesso persone scono�sciute». Che cosa vuol dire fare vita ritirata? «Quando ho un po' di tempo libero, visto che sono sempre in giro, mi piace slare a casa». Che cosa fa, quando non lavora? «Quando posso vado in Spa�gna, lo faccio da più di trent'anni. Ho una casa a Ibiza dove mi diverto tacendo praticamente nulla: vado in spiaggia con le mie figlie, qualche volta al cinema». A Ibiza è facile tirare l'al�ba, è pieno di locali nottur�ni. A lei non piace andare a ballare? «Dal '73 all'BB non ho perso una serata, un'alba. Adesso basta, non ho più vent'anni. Oggi ci sono i "rave party», cose che non mi interessano». Se ci andassero le sue fi�glie? «Spero che non vadano a quel tipo di feste». Se andassero in discoteca e tornassero alle tre o alle quattro di mattina? «Sarei costretto ad accettarlo». Le fa paura il popolo della notte? «L'ho frequentato pur più di irenl'anni, con il cabaret si tirava lardi e si tornava a casa la mattina. Oggi le mega disco�teche fanno venire i brividi: ci sono migliaia di persone e spes�so c'è violenza. Non c'è dubbio che gli adolescenti danno pre�occupazioni ai loro genitori», E' ansioso? «Solo nei confronti delle mie figlie». Lei che uomo è? «lo faccio ridere: i compagni di lavoro e chiunque mi stia vici�no. Mi viene spontaneo t'aro boccacce, smorfie o dire dello ballate». Non si arrabbia mai? «Dicono che sia irascibile, che ami fare la prima donna, preva�ricare sui colleglli. Può darsi che sia vero, d'altronde nessu�no è perfetto». Riesce a far ridere anche sua mogli» ^ «Certo, sop. aliullo quando metto ordine in casa» Saper far ridere aiuta a conquistare le donne? «La simpatia è la cosa più importante. Corto devi anche piacere, perché se fai ridoro e non lo piaci ti manda in bianco. Ma se c'è l'amore, la simpatia e la battuta sono fondamentali». I comici sono timidi? «Sì, ma mascherano la timidez�za con l'arte di far ridere». Lei è timido? «Anch'io maschero la timidez�za». Un personaggio che vor�rebbe fare e non riesce? «Berlusconi: è troppo imitalo». Che cosa pensa dell'ironia sulla nave di Berlusconi? «Fa ridere, porche mi sembra una imbarcazione "abnorme", mi diverte il fallo che si rompa, che Berlusconi possa avere l'in�fluenza, che si dica che a bordo ci sia qualcuno che porta sforuna. Una situazione divertente, ma non posso dire che sia comico chi è a bordo. E non mi ha fallo ridere la parodia del barellino, per niente» Che cosa pensa di Renato Zero? «Abbiamo fatto insieme "Hair", ho vissuto con lui e Loredana Berte per mollo tem�po, loro avevano 17 anni e io 22-23. Già allora avevo capito che erano tenaci e di grande talento. Infatti sono due grandi star. Loredana oggi è un po' in ombra ma ó sicuramente un grande personaggio». Ha visto lo spettacolo di Renato Zero? «Renato è un po' Poter Pan e, in questo momento, di Peter Pan ce ne sono troppi, però mi piaceli suo show». Se Renato Zero è Peter Pan, lei chi è? «Purtroppo sono anch'io un Peter Pan». mmLa Vinciguerra? Mi faceva divertire quella caciarona simpatica che nelle conferenze stampa non disdegnava i buffet. Con Galliani siamo amici e non si è offeso mm mm Prisco un giorno mi ha detto: "Perché su cinquantacinque milioni di italiani deve rompere le scatole proprio a me?" Quando non lavoro faccio una vita molto ritirata m m Teo Teocoli, con le sue imitazioni, è tra i protagonisti di «Quelli che il calcio", in onda la domenica pomeriggio su Rai3

Luoghi citati: Greggio, Ibiza, Liguria, Milano, Sanremo, San¬ Remo