Scopeerte le tombe segrete dei desaparecidos di Gian Antonio Orighi

Scopeerte le tombe segrete dei desaparecidos Scopeerte le tombe segrete dei desaparecidos Novanta cadaveri in un cimitero vicino a Buenos Aires Gian Antonio Orighi MADRID Proprio venerd�scorso, lo stesso giorno in cui il governo di centrosi�nistra del presidente argentino de la Rùa comunicava al gip del Tribunale Nazionale di Madrid Garzón il suo «niet)» all'arresto di 48 alti militari implicati dal magi�strato spagnolo nei crimini com�messi durante la dittatura milita�re '76-'83 (tra cui Videla, Massera e Galtieri), i «desaparecidos» sono tornati prepotentemente alla ribal�ta. Nel cimitero di Lomas de Zamora sono stati rinvenuti i resti di 90 corpi di vittime della repressione militare. E nei sotterranei abban�donati di una ex banca è stato casualmente ritrovato un archi�vio top-secret dell'intelligence del ministero degli Interni della ditta�tura. Il mai sopito dramma dei 30 mila «scomparsi» è riesploso con tutta la sua dram�maticità nel paesi�no di Lomas de Zamora, 20 km a Sud di Buenos Ai�res, molto vicino a Bandfield, uno dei più sinistri e fami�gerati campi di concentramento della giunta milita�re golpista. Il quo�tidiano «La Nacióm rivelava che il sindaco Edgardo di Dio aveva fatto disseppellire ben 90 corpi ubicati in 59 tombe «NN», cioè cadaveri sen�za nome. Erano di giovani che vennero trucidati tra il '76 ed il '77. Il sindaco è arrivato alla riesu�mazione dei «desaparecidos» dan�do credito a quanto gli aveva recentemente raccontato Juan Hrchant, direttore del cimitero di Lomas dal dicembre del '99. Subi�to dopo aver assunto la direzione del campo santo, Hrchant aveva fatto un giro con il predecessore Cecilio Moreira. Che gli aveva detto davanti ad una tomba «NN»: «Questa sepoltura non la devi toccare perché è piena di estremi�sti. Perché, se lo facessi, le «vec�chie pazze» (cioè le «Madri di Plaza de Mayo», che per anni hanno ricercato i figli scomparsi, ndr) romperebbero le scatole». Ma il nuovo direttore della necropoh è corso subito da di Dio e gli ha riferito quanto aveva sapu�to da Moreira, un nostalgico della dittatura militare. E cos�il sinda�co ha ordinato immediatamente la riesumazione all'uEquipe Ai-gentina di Antropologia Forense», i medici che dall'83, quando ritornò la democrazia in Argentina, si dedicano all'identificazione delle vittime del terrorismo di stato. «Nella sezione 8, lettera P, in�contrammo 9 cadaveri in una fossa comune, sepolti sette mesi dopo il golpe ha dichiarato Hr�chant -1 cadaveri vennero portati da diversi commissariati del Gran Buenos Aires, l'area metropohtana della capitale». Ieri pomeriggio, i becchini del cimitero cominciava�no a collocare le prime croci sui resti di vittime che la sottosegreta�ria ai Diritti Umani Diana Conti cercherà di identificare confron�tando il Dna dei cadaveri con la banca dati Dna dei familiari degli scomparsi. L'altra dirompente e assai pre�occupante notizia è arrivata dalla capitale. Dalla vecchia sede del «Banco Nacional de Desarollo» (Banade), che dal 1992 è proprietà del ministero degli Interni. Un impiegato aveva ricevuto il compi�to di riordinare i sotterranei. Con sua enorme sor�presa, una volta aperta la pesantis�sima porta coraz�zata, ha scoperto centinaia di rap�porti ultrasegreti della dittatura che riguardavano «de�saparecidos» ©per�sone sospettate di «sovversione». Le date spaziano dal '7éall'82. L'impiegato ha avvisato immedia�tamente il sottosegretario del mi�nistero Garcia Batallàsn, che si è messo subito al lavoro per cercare di capire l'importanza dei rappor�ti segreti. La maggioranza dei quali sono originali scritti a mac�china e regolarmente bollati. La cosa più importante che emerge dall'archivio segreto consi�ste nel fatto che prova come la documentazione della repressio�ne militare non sia, come avevano assicurato i governi Alfonsin e Menem, «stata tutta consegnata», commenta «La Nación». Ma c'è di più: Batallàn ha rinvenuto, insie�me a rapporti di vent'anni fa, anche documenti che si riferisco�no al periodo post-dittatoriale. E che sono relazioni dell'intelligen�ce dell'84, del '90 e del '92. In una di esse, del '90, i servizi racconta�no come spiavano l'associazione dei maestri. In ogni pagina c'è un timbro con su scritto: «Dopo la lettura, distruggere il presente do�cumento». Un altro timbro dice: «Copie mandate al ministero degli Interni». E dire che la democrazia era tornata da sette anni. E nella vecchia sede di una banca di proprietà del ministero dell'interno sono venuti alla luce centinaia di rapporti riservati del tempo della dittatura che riguardano anche le persone scomparse Alcuni incartamenti arrivano al 1990

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Madrid