Catania: dalla scheda-lenzuolo la successione a Enzo Bianco di Fabio Albanese

Catania: dalla scheda-lenzuolo la successione a Enzo Bianco Catania: dalla scheda-lenzuolo la successione a Enzo Bianco Fabio Albanese corrispondente da CATANIA Da un lato una conferenza stam�pa in un parco cittadino, luogo simbolo perché una volta l�c'era la concessionaria di auto di Santapaola; dall'altro una sfilata di majorettes e sbandieratori per via Etnea, il salotto buono della città. Nel parco «affrancato» c'era Mario Liberti�ni, 58 anni, docente di Diritto Industriale alla Sapienza di Ro�ma, ex deputato regionale pds, candidato sindaco del centrosi�nistra. In via Etnea gli uomini di Umberto Scapagnini, 59 an�ni, farmacologo e medico di fiducia di Berlusconi, eurodepu�tato di Eorza Italia, candidato del Polo. Bastano queste due immagini, che fotografano l'ulti�ma giornata di campagna eletto�rale, per capire come i due principali candidati a sindaco di Catania abbiano condotto la loro caccia all'ultimo voto, in appena un mese, visto che fino all'ultimo giorno utile prima della scadenza del termine del�la candidatura entrambi gli schieramenti hanno cercato di�sponibilità e limato posizioni. Una campagna «corta ma corret�ta», come lianno riconosciuto entrambi i contendenti, nono�stante molti nei rispettivi grup�pi non la pensino allo stesso modo. La battaglia per la succes�sione a Enzo Bianco è proprio tra loro due, tra Libertini, che l'ex sindaco e ministro dell'In�terno ha accompagnato nei suoi incontri con i quartieri e le associazioni di categoria, e Sca�pagnini che per la sua «campa�gna» ha utilizzato uno slogan, «Catania al cento per cento», forse per ribadire la sua catanesita nonostante le sue origini, e il suo accento, inequivocabil�mente napoletane. E' stata una campagna nella quale gli altri quattro candidati, «schiacciati» dal peso dei due principali schie�ramenti, si sono visti e sentili poco e niente. Non di certo su tv e radio locali, che in buona parte hanno preferito tenersi fuori per non incorrere nei rigo�ri della «par condicio», ma nean�che nella città, se si eccettuano alcuni incontri e un po' di manifesti. Per loro stessa am�missione si sono candidati «per�che in un eventuale ballottag�gio fra' Libertini e Scapagnini saremo l'ago della bilancia». Uno, Giuseppe Campo di «Sud in movimento» promette ai catanesi «benzina a 800 lire». Gli altri preferiscono più prosaica�mente parlare di «lumicino di alternativa»; Andrea Anastasi, del partito democratico cristia�no. Lucia Cannizzaro, del parti�to siciliano d'azione. Luigi Sidoti, deirms-fiamma tricolore. Dietro di loro, una schiera di candidati allo 45 poltrone di consiglieri comunali; sono più di mille, suddivisi in 23 liste. Un numero enorme che ha sorperso perfino i funzionari del�l'assessorato regionale agli Enti Locali che, già ottimisticamen�te, avevano previsto una sche�da elettorale con 22 simboli e che, in fretta e furia, ne hanno dovuto disegnare una nuova di quasi 79 centimetri. Ai seggi, i 330 mila elettori catanesi rice�veranno cosi una scheda-len�zuolo che preoccupa scrutatori e rappresentanti di lista.

Luoghi citati: Catania, Eorza Italia