D'Amato si presenta e va all'attacco di Roberto Ippolito
D'Amato si presenta e va all'attacco D'Amato si presenta e va all'attacco «Riformare Welfare, Sud e lavoro». Agnelli: ottimo, ma difficile Roberto Ippolito ROMA Un'altra Confindustria. Antonio D'Amato, designato alla presiden�za il 9 marzo e operativo dal 25 maggio, sta disegnando il rinnova�mento. Quasi all'unanimità (appe�na 9 noi, la giunta della Confindu�stria che ha 163 componenti ha approvato ieri squadra e program�ma di D'Amato, in carica per quat�tro anni. Programma sintetizzato in due punti: «Competitività per il nostro sistema produttivo, riforma per il nostro sistema associativo». E caratterizzato dalla proposta d�avviare «sin d'ora un negozialo» con governo e parti sociali su «queste priorità: mercato del lavo�ro, riforma dello stalo sociale, polilica per il Mezzogiorno». Per certi aspelli la rottura con il passato è netta. Non ci sono più cariche onorifiche, i dirigenti sono responsabili di un settore compresi i vicepresidenti considerati alla pari dei consiglieri. I vice sono Marco Tronchetti Provera, titolare delle politiche per il mercato globa�le; Nicola Tognana, per la politica industriale e regionale; Andrea Mondello, rappresentanza e orga�nizzazione. Sono vice di diritto Francesco Bellotti, numero uno della piccola impresa, e Edoardo Garrone, da gioved�capo dei giova�ni. Escono di scena i vicepresidenti Carlo Callieri (che ha conteso lo scettro a D'Amato), Luigi Orlando e Pietro Marzolle. La giunta ha gradi�to, ma il futuro presidente non nasconde le resistenze dell'appara�to: «Deve essere chiaro che il pro�cesso di cambiamento o lo faccia�mo tulli o non lo facciamo». D'Ama�to intende «insediare prima del�l'estate un gruppo di lavoro» incari�calo di «fornire contributi sul ripen�samento dell'intero sistema». Le conclusioni? «Entro l'anno», con «le linee di una possibile riforma» della Confindustria. D'Amato lavorerà affiancato da Enrico Bondi, amministratore dele�gato Monledison, consigliere per il centro studi; Francesco Rosario Averna, liquori, consighere Mezzo�giorno; Guidalberto Guidi, Ducati energia, relazioni industriali e affa�ri sociali; Emma Marcegaglia, side�rurgia. Europa; Diana Bracco, farniaceutica, innovazione e sviluppo tecnologico; Giancarlo Cerulli, macchine grafiche, internazionaliz�zazione e promozione delle impre�se italiane nel mondo; Guido Barilla, delegato per education e cono�scenza. D'Amato si avvale del con�tributo di diverse realtà del mondo produttivo italiano, spesso in pri�ma linea. Solo per un uomo delle ex partecipazioni statali non è stalo trovato spazio. Tranne Bondi, un manager, i prescelti sono tutti imprenditori. D'Amato ha compila�to una specie di decalogo con i suoi proposili: «Avremo un solo metro per misurare l'azione del governo, delle forze politiche e delle forze sociali e cioè la riduzione dei diffe�renziali tra noi e gli altri paesi». Perciò «la competitività» rappresenlerà «una sola, polente linea d'azione», per la quale va «ridise�gnato il rapporto» con gli «interlo�cutori, politici e sindacali». Entra in gioco la concertazione, che deve avvenire «non attraverso stanchi riti», ma «azioni precise nei conte�nuti e determinate sui risultali». Per D'Amato «la concertazione non è un obiettivo, ma uno stru�mento che va utilizzato solo se, tulli insieme, governo e parti socia�li, riusciremo a imprimere al pro�cesso di modernizzazione e di recu�pero di competitività, un'incisività e una velocità maggiore di quella che ciascuno riesce a imprimere». La concertazione non significa «cer�tificare l'impossibilità di fare passi avanti» altrimenti è uno slrumenlo «addirituira dannoso». Definito «in ritardo» il sindacato sulle «politi�che di sviluppo» e ribadita IVindipendenza» da politica e governo, D'Amalo guarda all'Europa: «Oc�corre una Confindustria molto più forte a Bruxelles e ancora più allenta sul territorio dove queste scelte si applicano». Positivo il giudizio del presiden�te d'onoro della Fiat, Giovanni Agnelli; «E' un programma ottimo, è ottima la parte sulla competitivi�tà, mentre quella delle riforme è più difficile. Un conto è enunciarle, un conto farle. Questo dipenderà molto dal presidente e bisognerà che si impegni in prima persona, ma quello che dice è corretto». Per Agnelli sulla concertazione D'Ama�lo «ha scello la via intermedia, si concerta e si negozia». Tronchetti Provera 52 anni, è alla guida del gruppo Pirelli. Con Antonio D'Amato sarà il titolare delle politiche per il mercato globale CAMBIA LA SQUADRA Guido Balilla 42 anni, è presidente del marchio alimentare che porta il nome della famiglia. Ha avuto la delega per le attività di education Diana Bracco 59 anni, è a capo del gruppo farmaceutico omonimo. È consigliere incaricata per l'innovazione e lo sviluppo tecnologico Andrea Mondello SI anni, patron della Birra Peroni, è membro della giunta Confindustria dal 1989. Suo compito ora sarà Sformare l'associazione
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