Quelle maledette brioches

Quelle maledette brioches Quelle maledette brioches Una litigata per le strade di New York Alain Elkann HO conosciuto Giorgio Bassani quand'ero un ragazzo, in vacanza in casa di amici a Conca dei Marini sulla Costie�ra Amalfitana. Era un uomo simpatico, ma anche intimiden�te, difficile. Non era semplice piacergli, nemmeno se si gioca�va benissimo a scacchi, gioco che faceva con estrema serietà. Più tardi però lo stesso Bassani accettò di presentare a Roma il mio primo romanzo 11 tuffo. A volte in quel periodo mi invita�va a mangiare al Circolo del tennis ai Parioli e poi mi porta�va in automobile a vedere la periferia romana e mi parlava di Pasolini. Una volta ci tro�vammo ospiti a Pordenone in casa Zanussi. Lui giocò a tennis con Leonardo Mondadori e poi mi disse: «Vieni, ti porto a vedere la tomba di Pier Paolo». Aveva un grande rispetto per Pasolini. Anni dopo era venuto a New York dove io abitavo a fare una serie di conferenze in cui parlava male, cosa che mi stupiva, del film di Vittorio De Sica tratto dal suo romanzo II giardino dei Pinzi Contini. Mi stupiva quel suo essere terribil�mente polemico con chi «osa�va» modificare in qualche mo�do il suo lavoro. Poi sempre a New York un giorno mi portò in un coffee-shop. Voleva una brioche, ma si lamentava per�ché le brioche americane erano diverse e si infuriò col camerie�re perché le brioche erano tenute sotto una campana di vetro e cosi non si poteva sentirne il pro�fumo. Il cameriere non lo capiva, anche per�ché parlava balbettan�do leggermente e so�prattutto il cameriere non capiva assoluta�mente cosa potesse es�sere una brioche in un bar italiano. Però Bassani con la sua abitua�le tigna di polemista si ostinò, litigò con il bari�sta e fin�per chiedermi di uscire da quel coffee-shop. Ri�cordo che si accese un toscano, camminavamo lungo la Madi�son Avenue e mi parlava di toscani, un po' come faceva Mario Soldati con un grande passione. Si parlò anche del suo lavoro che lui aveva raccol�to in un grosso volume II romanzo di Ferrara. Negli ulti�mi anni l'avevo incontrato rara�mente, ma non aveva più me�moria, non riusciva più a scri�vere. Mi dispiace non averlo rivisto e non averlo salutato. Pier Paolo Pasolini e Vittorio De Sica

Luoghi citati: Conca Dei Marini, Ferrara, New York, Pordenone, Roma