BASSANI di Mirella Serri

BASSANI L'autore del «Giardino dei Pinzi Contini» aveva 84 anni. Narratore di primo piano, fti anche editore e fondatore di Italia Nostra BASSANI occhiali d'oro i sulla letteratura Mirella Serri ROMA COME sta la magnolia?», chiedeva Paolo, emigrato in Francia a causa della persecuzione antisemita, I nelle sue lettere dell'inizio degli Anni '40 al fratello Giorgio Bassani rimasto a Ferrara. E vole�va dire, in un linguaggio tutto personale e cifrato: «Cosa sta acca�dendo in Italia con le leggi razzia�li?». Da quei tremendi anni in cui il fascismo stava attuando la sua escalation contro gli ebrei, la paro�la magnolia è diventata un termine chiave nel lessico familiare della famiglia Bassani. L'albero è il sim�bolo della casa ferrarese di via di Cisterna del Follo 1, resa celebre da Bassani nel Giardino dei Pinzi Contini. Lo scrittore, nato il 4 marzo 1916 a Bologna, da una famiglia della «buona borghesia» (come dice lui stesso) ebraica, an�che a distanza di decenni quando voleva comunicare in maniera tut�ta speciale e affettuosa con i fratel�li Jenny e Paolo, quando voleva incoraggiarli o far loro forza, ricor�dava quella fatidica «magnolia». Perché per Bassani la pianta asso�ciata alla villa di Ferrara è stata non solo l'immagine dell'unità fa�miliare ma anche della persecuzio�ne antisemita che travolgerà e cambierà la sua vita a partire dal 1939. «Non era un ebreo osservante ricorda di lui Pietro Citati -. Era un sefardita totalmente estraneo alla grande tradizione ebraica presente in tutta l'Europa orientale. Si consi�derava un cattolico uguale agli altri. Perciò quando fu respinto da tutti gli altri amici cattolici la ferita non fu più rimarginata». Da quella tremenda ferita mai risana�ta nasce proprio tutta la produzio�ne di Bassani che si svolge nel segno del ricordo, da Cinque storie ferraresUche nel '56 si aggiudica il premio Strega) ai Pinzi Contini, fino alle poesie, da Te lucis ante del '47 a In rima e senza dell'82. Nel 1940 il narratore, che già aveva esordito due anni prima sulla rivista Letteratura, è costret�to a nascondere il suo vero nome: Una città di pianura esce con lo pseudonimo Giacomo Marchi. An�che la collaborazione alla rivista La ruota avviene sempre sotto falsa identità. Sono anni durissimi per l'israelita Bassani. Viene arre�stato nella primavera del 1943, dopo che la polizia di regime aveva scoperto i suoi contatti con opposi�tori della dittatura come Aldo Capi�tini, Ferruccio Pani, Ugo La Malfa e altri esponenti del Partito d'Azio�ne. Sarà scarcerato il 26 luglio e costretto a vivere in mezzo a mille difficoltà per sfuggire alla deporta�zione in Germama (su quell'anno drammatico tornò nel racconto del '56 divenuto poi il film La lunga notte del '43, diretto da Florestano Vancini). Bassani ha affidato a personag�gi come il mite Athos Fadigati, il medico omosessuale protagonista de Gli occhiali d'oro, o agli ebrei Pinzi Contini finiti nelle camere a gas, il compito di rappresentare gli «offesi», i perseguitati dalla stona. E anche al narratore non sono mancate le occasioni di trovarsi nelle condizioni dei «suoi» esclusi. Al riservato, elegante protagonista della cultura itabana del dopoguer�ra certo non sono stati lesinati i riconoscimenti: fin da quando, bril�lante redattore della rivista Botte�ghe oscure, riusciva a stupire tutti i letterati dell'epoca facendo scopri�re loro personaggi del calibro di Dylan Thomas o Auden e, tra gli italiani, Soldati, Bertolucci, Calvi�no, Pasolini, di cui diventerà molto amico. Come sceneggiatore, sem�pre nel dopoguerra, va per la mag�giore (molti copioni famosi, come La romana di Luigi Zampa tratto dall'omonimo romanzo di Mora�via, portano la sua firma). Dalle vicissitudini che ha appena attra�versato Bassani ha imparalo a combattere duramente per lutto quello che ritiene assolutamente «sacro», come il paesaggio. Ambien�talista ante litteram, si schiera nella difesa del patrimonio artisti�co e naturale e nel '55 fonda con un drappello di appassionati Ira cui Elena Croce l'associazione «Italia nostra», di cui sarà a lungo il presidente. Il piglio battagliero lo caratteriz�za anche come editore. Divenuto consulente e direttore editoriale della casa editrice di Giangiacomo Feltrinelli, fa confluire nella neona�ta iniziativa Cassola, Arbasino, Cancogni. Il suo istinto di narrato�re lo guida quasi sempre verso libri di sicuro successo. La sua notorie�tà arriva alle stelle con la scoperta e la pubblicazione nel '58 del Gatto�pardo di Tornasi di Lampedusa, respinto dalla Mondadori e dall'Ei�naudi. Ma i meriti e le stellette che si andava acquistando come narra�tore e come editor non bastarono a difenderlo da gravi ingiustizie. Fu estromesso da Feltrinelli con modi per nulla urbani dalla direzione della redazione romana della casa editrice: gli fu scassinato l'ufficio per rovistare tra le sue carte. Era accusato di fare il gioco di editori concorrenti. Cesare Garboli ha rac�contato che Feltrinelli lo chiamò e gli fece mille promesse un anno prima di licenziare lo scrittore in tronco. Per che cosa? Voleva il tradimento di Bassani e por questo addirittura assicurò a Garboli che, fatto fuori l'amico, lo avrebbe addi�rittura insedialo al suo posto. Suc�cessivamente Feltrinelli e Bassani finirono in tribunale e lo scrittore vinse la causa. Nel '62 erano usciti i Pinzi Conti�ni (premio Viareggio) che in poco tempo raggiungono e superano le centomila copie. Ma intanto la reazione degli intellettuali neoa�vanguardisti, vicini all'editore mi�lanese, non si faceva attendere. Si abbatteva contro Bassani (e anche contro Cassola) la gragnuola di colpi degli scrittori del Gruppo '63, pronti a un gran battage pubblicita�rio contro queste «Liale della lette�ratura». E intanto si accendevano altre polemiche. Nel '68 Bassani pubblicava L'Airone (vincitore del Campiello) e successivamente en�trava in grave conflitto con il regista Vittorio De Sica che era pronto a girare 7/ giardino dei Mtizi Contini. In quegli anni turbo�lenti lo scrittore veniva preso di mira anche dai sessantottini, furi�bondi contro la sua narrativa consi�derala troppo memorialistica e scarsamente «antifascista». Intan�to i suoi libri cominciavano a esse�re tradotti in tutto il mondo. Nel '73 lo scrittore ripubblica da Mon�dadori, con il titolo Dentro le mu�ra, le storie ferraresi completamen�te rielaborate. Verranno poi raccol�te in un unico volume ne 7/ roman zo di Perrara tutte le opere che riguardano l'amata città, mentre l'edizione dell'opera omnia nei Me�ridiani (a cura di Roberto Cotroneo) sancirà la sua entrata nell' Olimpo letterario. Era un po' pigro e un po' dandy: gran giocatore di tennis e anche gran seduttore. Eppure, con l'avan�zare degli anni, è ridiventato vitti�ma, come i protagonisti delle sue storie. A partire dal '93 una faida familiare o aveva opposto ai figli e all'ex moglie Valeria Sinigallia che ne avevano chiesto l'interdizione per la vendita della celebre casa di via Cisterna del Follo, ceduta a prezzi stracciati. Il narratore se�condo i suoi congiunti sarebbe stato afflitto da demenza progressi�va e avrebbe perso ogni rapporto con il valore del denaro. Fatalità del destino, proprio con la casa della magnolia è iniziato il conflit�to in tribunale. E anche la letteratu�ra di uno dei maggiori scrittori del dopoguerra nasce dal lessico fami�liare legato alla magnolia, cioè dal ricordo delle vittime della storia, riscaldato però dalle «intermitten�ze» del cuore. Lo dice la frase di Manzoni posta ad epigrafe del Giardino dei Pinzi Contini: «Certo il cuore... ha sempre qualche cosa cui ture su quello che sarà: ma che sa il cuore? Appena un poco di quello che gli è accaduto». Giorgio Bassani è morto ieri all'Ospe�dale San Camillo di Roma, dove era ricoverato dal 1" aprile. A marzo aveva compiuto 84 anni. Al suo capezzale si trovavano l'ex moglie e l'attuale compagna Portìa Preb/s. Giorgio Bassani nasce a Bologna il 4 marzo 1916, ma la sua famìglia è ferrarese da parecchie generazioni. E proprio in questa città Giorgio, con I fratelli Paolo e Jenny, trascorre infanzia e adolescenza, nell'antica casa signorile di via Cisterna del Follo. Nel '34, prende la maturità classica al «Ludovico Ariosto» di Ferrara i Neldopoguerra Bassani vive a Roma dividendosi tra vari mestieri, Impiegato, bibliotecario, insegnante, ant/ia attore. Nel '58. come consulente editoriale di Feltrinelli, scopre un talento nascosto: Giuseppe Tornasi di Lampedusa (foto), autore del Gattopardo. Nel 'SS fonda l'associazione Italia Nostra. Con Cinque storie ferraresi, vince lo Strega nel '56, e ottiene un buon successo con Gli occhiali d'oro rmiiiimEaK Negli anni d'oro delki inia gioventù a quante sublimi ai uve cose credevo con mica troppo ahimè coraggio di crederci' Adesso quasi vecchio quasi completamente incredulo ne ho lauto però di coraggio. ,. , I .l,,.,....!,.,!,,,,!..»! I.IIMI l.,,,!»), .,.i.iil.Hi|. . .1 «..l Nel '62 esce II giardino dei Finzi-Contini. suo primo vero romanzo, premio Viareggio nello stesso anno. De Sica lo trasporta al cinema nel 70 con un grande cast. Lino Capolicchio, Dominique Sanda (nellafoto). Helmut Berger. Il film vince l'Oscar, ma Bassani non gradisce i toni annacquati che la tragedia ebraica assume sullo schermo e ritira la firma dalla sceneggiatura di Pirro II cinema e stata una grande passione di Bassani. Nel '52 fa l'attore ne Le ragazze di piazza di Spagna di Emmer e sceneggia I vinti di Antomom. Nel '60 scrive La lunga notte del '43 di Vancini. Neir83 Momaldo gira Gli occhiali d'oro, ricevendo i complimenti dell'autore Nel '96 la moglie Valeria Sinigallia e i figli hanno iniziato una battaglia legale per ottenere l'interdizione dello scrittore, afflitto, secondo loro, da demenza senile. All'origine della disputa, la vendita della casa ferrarese di Via Cisterna del Follo, effettuata a prezzi stracciati. A difendere Bassani, c'era la compagna degli ultimi quindici anni, l'insegnante americana Portia Prebys (foto). Il processo si è concluso a metà di febbraio dopo oltre due anni di udienze: la sentenza è stata depositata nei giorni scorsi, ma non è ancora stata notificata alle parti. La signora Sinigallia, pur vivendo divisa da circa vent'anni, non si e mai separata legalmente Lo scrittore Giorgio Bassani in una lontana immagine, quando era un elegante protagonista della vita letteraria italiana