Divorzia dal marito, ma ne vuole il seme

Divorzia dal marito, ma ne vuole il seme Divorzia dal marito, ma ne vuole il seme Bologna: la coppia avevafecondato tre embrioni BOLOGNA Una donna, che non può avere figli naturalmente, ha chiesto al giudice che le vengano impianta�ti gli embrioni frutto di una fecondazione omologa, cioè pro�dotta in vitro tra suoi ovuli e il seme del marito, avvenuta alcuni anni fa, questo malgrado sia in attesa di divorzio. L'uomo non ha dato il consenso all'impianto dell' embrione.e anche il medico non ha fornito il suo avallo appellan�dosi al codice etico che esige che la coppia sia d'accordo per proce�dere all'impianto. A dover decidere sulla difficile questione sarà il giudice civile di Bologna Siro Sardo, al quale la donna ha presentato una richie�sta di un provvedimento d'urgen�za. In pratica ha chiesto un provvedimento sostitutivo del consenso del marito. Uno dei molti problemi etici, sociali e giuridici posti dalla richiesta del provvedimento di urgenza, è se può essere possibile una paterni�tà imposta che scaturirebbe co�me conseguenza dell'invocato di�ritto di maternità della donna. Un altro problema è quello della salvaguardia dell'embrione. Il tut�to in una situazione di carenza legislativa. La vicenda è cominciata circa sei anni fa quando la coppia, che non vive in Emilia-Romagna, de�cise di ricorrere alla fecondazio�ne in vitro facendo capo al po�liambulatorio privato Sismer di Bologna che ha un reparto di Medicina della riproduzione e diagnosi e terapia della sterilità, diretto dal dottor Luca Gianaroli. Il primo tentativo di fecondazio�ne omologa non andò a buon fine, però rimasero alcuni embrioni, che sono stati crioconservati, cioè congelati, dal Sismer. Nel frattempo la coppia si è separata ed è ormai prossima al divorzio. La signora, però, anche dopo la separazione ha continuato a voler essere madre, esprimendo l'intenzione di fare un nuovo tentativo con gli embrioni conge�lati, fruito anche del seme dell'or�mai ex marito. L'uomo ha detto di no e il medico non ha potuto fare altro che dire a sua volta no, in quanto per procedere all'impian�to è necessario il consenso dell'uo�mo e della donna, trattandosi di fecondazione in vetro assistita omologa. Cosi la donna, assistita dall'avvocatessa Daniela Abram, ha citato il Sismer e il marito, facendo notifica anche alla Procu�ra di Bologna. Si tratta di una questione che riguarda lo status e quindi il pm interviene in sede civile. La prima udienza c'è già slata e il giudice Sardo ha dato tempo alle parti fino al 19 aprile per il deposilo di memorie. Intanto la Procura ha già dato il suo parere negativo alla richie�sta della donna: secondo il Procu�ratore Ennio Fortuna e il Pm Antonello Gustapane la paternità è un diritto personalissimo, quin�di non è coercibile o surrogabile di autorità. La procura ha anche chiesto al giudice Sardo che ven�ga falla una perizia per stabilire lo stato degli embrioni visto che sono passali diversi anni dalla fecondazione. L'embrione dopo tanto tempo secondo la Procura potrebbe generare un neonato deforme. La decisione ora spetta al giudice. «Il medico non ha nessun tipo di preclusione: il suo obinttivo è il rispetto del difillo di entrambi» dice l'avvocalo Giancarlo Muccio, che assiste il Sismer. La coppia, entrambi hanno meno di 40 anni, sta per avere il divorzio dopo ire anni di separazione. Il legale aggiunge che il poliambula�torio bolognese (dove sono con�servati artificialmenli; tre em�brioni prodotti dalla coppia) ha un comitato etico «che non condi�ziona i comportamenti dei medi�ci, ma fornisce indirizzi. Un comi tato che riconosce il diritto dell embrione, che è anche quello di avere entrambi i genitori. Il Si�smer fa assistenza ale coppie». Ifgl I due si erano rivolti ad un centro per l'inseminazione artificiale 6 anni fa Ora i medici rifiutano l'intervento deciderà il giudice

Persone citate: Antonello Gustapane, Daniela Abram, Ennio Fortuna, Giancarlo Muc, Luca Gianaroli, Sardo, Siro Sardo

Luoghi citati: Bologna, Emilia, Romagna