«Una sceneggiatura scritta male» di Maurizio Cucchi

«Una sceneggiatura scritta male» INCREDULITÀ' E DOLORE TRA I FAN DELL'INTER «Una sceneggiatura scritta male» Lo dice Salvatores: tutti aspettavano l'eroe buono �tifosi Pierangelo SapegiuK COME dice il Mago Oronzo: «E' ora di finirla, il mondo va al contrario. Siamo noi che dovremmo inginocchiarci di fronte a Ronaldo. Purtroppo, è lui che s'è inginocchiato di fron�te a noi». E' andata così. E non era una finta. Ci sono drammi come questi che non glien'è fregato quasi niente a nessuno. France�sco «Kawasaki» Rocca era un grande terzino, il più veloce che abbiamo visto, ma se lo chiedete in giro a quelli che adesso hanno quarant'anni, non lo sa quasi nessuno. Rocca correva come una moto, fino a quando non gli saltò il ginocchio: smise di gioca�re. Carlo Ancelotti si fermò due volte e piansero solo i romani�sti: ritornò a giocare, perché aveva anche la testa fatta di roccja. Pure Del Piero s'è ferma�to un anno per il ginocchio: nessuno gli ha mai fatto elemosi�ne. Per Ronaldo, hanno ragione Gino Er Michele, che non lo dicono per ridere, «Si sono com�mossi tutti». Da una parte è il potere della diretta, quella ser�pentina fatta da solo e poi inter�rotta sempre da solo, con gli altri a riguardosa distanza come davanti a un totem, quel silen�zio dello stadio, quegli urli da bambino, quella carezza del la�ziale Simeone li gesti che fanno bene allo sport...). Dall'altra, è che Ronaldo non è soltanto il più grande giocatore del mondo: è un patrimonio del bel gioco. Lo spiegano gli interisti. Gad Lerner, nerazzurro doc: «Noi ci siamo innamorati dell'Inter di Herrera, eravamo bambini e sognavamo. Ronaldo ha fatto di nuovo innamorare i bambini: è stato di nuovo un sogno. Mio figlio ad esempio è diventato interista per lui. Ronaldo è un eroe solo positivo. Non gli si ricorda un gesto carognesco, fuori o dentro il campo. Oggi, per tutto questo, non c'è nessu�no che può godere del gigante che crolla nella polvere. Il suo caso, come hanno dimostrato i laziali, dispiace a tutti, anche agli avversari». E allora, se è importante sottolineare che «un dramma vero è quello dell'Heysel, non quello di Ronaldo» (Ga�briele Salvatores, regista), è an�che onesto ammettere che c'è stato davvero qualcosa, nelle immagini di mercoled�all'Olim�pico, che ha choccato tutti gli spettatori. Salvatores: «Il valore simbolico di quell'immagine ha avuto un potere particolare. Tut�ti aspettavano Ronaldo come il salvatore, come l'eroe buono che mette a posto le cose. La trama giusta del film era il 2-2 segnato da Ronaldo. Hanno scritto male questa sceneggiatu�ra. L'immagine di una persona che lotta per rientrare e cade dopo due minuti e non ce la fa a rialzarsi, è molto brutta, è depri�mente». Cosi è successo quello che racconta Gino (interista pas�sionale come il socio Michele): «Stavo guardando la televisione e c'era un giornalista che slava intervistando il modico della Nazionale e gli spiegava che secondo un sondaggio nel mo�mento dell'incidente di Ronal�do, due italiani su tre si sono commossi. Ci sono personaggi che vanno al di là del tifo, a me è successo anche per Dol Piero o Van Basten. Sono uomini simbo�lo di uno sport. Da oggi senza Ronaldc il calcio sarà diverso». Sarà anche per questo cho ci aprono i notiziari delle tv e che i giornali ci fanno pagino intero. Nel popolo degli interisti sono tornati i tempi delle lacrimo (una cosa che altre volte hanno fatto troppo bene per futili moli�vi). Carlo Rossella, direttore di Verissimo, se la prende con la «sfiga. Siamo perseguitati dalla sfortuna. Ci sarebbe bisogno di qualche esorcismo. Uno strego�ne dal Brasile. Una macumba». Enrico Mentana, invoce, diretto�re del Tg5, con qualcos'altro: «E' abbastanza patetico che quando succedo un incidente a un vecchio in un ospedale si parla di malasanità, e qui invece di sfortuna. Chiamiamo le cose con il loro nome. Una recidiva dopo 6 minuti di gioco, è gravo. Il professor Saillant non ne sa niente? Onesta non è una tragodia greca. E' una vergogna fran�cese». Purtroppo, restano rab�bia e lacrimo. Aldo, Giovanni e Giacomo non riescono che «a far gli auguri. Non ci sentiamo di dire altro». Raul Cremona, altro comico della Milano da tv, inte�rista sfegatato, dice che la forza di Ronaldo erano le finte, ma quella seqientina dell'Olimpico era qualcos'altro. «Questa no. Era vera». C'èchiinvoca la sfìga (Rossella) e chi, come Mentana, pensa a un errore di Saillant: «Tragedia greca? No, solo vergogna francese» CONIGLIETTO MAGICO Il poeta Maurizio Cucchi ha scritto in esclusiva per "La Stampa" auesti versi, dedicandoli a Ronaldo dopo l'intortunio contro la Lazio. Noi siamo l�e aspettiamo la festa, il gesto rapido che vola, ed ecco: la torsione leggera si inceppa, si spacca, nelfistanle preciso del suo incanto, della sua dolce meraviglia. E fino a quando? Speriamo che sia come le ossa fragili del grande airone, come le ferite sempre saldate di Fausto, aguzzo come lui è bamboccio, ma tutti e due maltrattati e soavi. Vogliamo che il coniglietto magico sgambetti ancora, sgusci via delicato, volante e imprendibile, e il più a lungo possibile. Maurizio Cucchi |

Luoghi citati: Brasile, Lazio, Milano